La rugiada nera

di

Silversnake Michelle


Silversnake Michelle - La rugiada nera
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 50 - Euro 10,00
ISBN 9791259511560

eBook: pp. 48 - Euro 5,99 -  ISBN 9791259511706

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori quale opera segnalata nel concorso letterario Jacques Prévert 2022 sez. poesia


«È poesia che urla e rivendica il diritto a ricevere risposte che diano senso alla fatica di crescere.
C’è sofferenza, disperazione e rabbia urlata nel dichiarato anelito a ritornare in una bolla ideale di purezza infantile che il mondo degli adulti oltraggia, sporcandola di sovrastrutture mentali e aberrazioni del cuore come un velo di nera rugiada».

Monica Colombini
Presidente del premio letterario J. Prévert 2022


In copertina e all’interno illustrazioni di Irene Urru


Introduzione dell’autrice

Domande. Troppe per poter vivere serenamente. Fin da piccola mi domandavo “Siamo veri?”.
Nessuno mi rispondeva con convinzione e sincerità, neanche gli adulti avevano una riposta.
E spesso per poter sopravvivere questo è un quesito da non porsi.
La rugiada nera è un concetto che vuole sporcare quella che è la purezza dell’infanzia, in vari modi. Dalle esperienze alle aspettative disilluse. Man mano che si cresce tutto diventa meno cristallino, meno lucido, più offuscato. Ci si addentra nel mondo adulto con costruzioni e credenze fragili e inconsistenti, fatte di polvere. Il bianco diventa nero.
Le poesie sono incentrate sul tema esistenzialista. In un mondo così vorticoso e frenetico ad un certo punto ho detto basta. Volevo sentire le cose come quando ero piccola e riprendere in mano le mie esperienze, succhiandone l’essenza con tutti i sensi possibili. Sensazioni, emozioni. Vere e non più evanescenti.
Lo scrivere è la mia cura. Sono pennellate e schizzi di colore.
Amo la poesia, perché mi permette di dipingere in fretta e con una certa urgenza emozioni estemporanee.
Scrivere è soffermarmi sui dettagli della vita. È tutta la rabbia che vomito. E che riesce a calmarmi e mostrarmi colori meno opachi.
Nel mio universo tutto è cristallino, i confini sono decisi, definiti, sinceri. Non esiste distinzione tra bene e male. Quello che avviene, è. Il dolore, la rabbia, la paura e il nero non sono elementi da temere e bandire, come ci insegnano, ma esistono e fanno parte della nostra Natura. E la Natura semplicemente è.
La rugiada nera gocciola e profuma di silenzio.
È fare pace con una me stessa che per troppo tempo ha fatto finta di non esistere e di non percepire.
Quella bimba che mi prende per mano trascinandomi con la sua ruvida verità nei profondi abissi dell’anima, e con quegli occhioni misteriosi e penetranti mi chiede ancora: “Siamo veri?”.
Ora sono pronta a risponderle. Anche se forse è lei che ha rivelato a me la soluzione.


La rugiada nera


VITA

Impaurita
tra l’echeggiar sì forte
dei miei pensieri.
Cado schiava dentro il tuo scrigno.


L’UTERO NERO

Silenzio.
Ero dentro.
E la mia vita scivolava via
tra le urla fredde.
Non decidere!!
La rabbia della Madre ci ha salvate
non decidere!
Una rosa negata
non smettere.
Mamma, continua a sognare!


LA DANZA DELL’INCANTATRICE

Mi concede un ballo, Signore?
Vorrei morire,
ma solo per un istante.
Mi concede un ballo, Signore?
La pioggia scioglie i miei ricordi
Le nostre storie in lacrime.
Mi concede un ballo, Signore?
Lei vuole che io balli, chè ho visto il futuro
attraverso la sua pelle.
Mi concede un ballo, Signore?
Loro vogliono farmi piangere.
Ho paura della guerra grigia,
ma i vincitori saranno le piante
con il sigillo del serpente.
Mi concede un ballo, Signore?
Loro guardano ma non vedono
la loro lotta insensata.
Mi concede un ballo, signore?
No! Stiamo ballando alla cieca.
Loro ci uccideranno.
Mi concede l’ultimo ballo Signore?


LA VUOTA PIENEZZA

Pioggia grigia attraversa i miei pensieri,
nella solitudine della mia stanza,
tutti i libri stanno cantando.
Ho creduto che fossi tu.
Riempio la mia vita di bugie.
Riempio la mia bocca di verità,
ma ad ogni boccone una parte di me muore.
Vomito.
Vomito parole dipinte,
di nebbia che appanna sogni,
che offusca intenzioni.


UN NOME

Le nostre risate riecheggiano
la tristezza scurisce le voci
la musica effimera si contorce.
intorno intorno intorno…
E intanto tic tic tac tac
il tempo strafottente
ci costringe a rincorrerlo.
Colpiscimi forte
voglio sentire, per sempre.
No!!
La vita è un gioco raccapricciante
niente inferno, niente odore, niente dolore.
Nessun colore.
Quando moriamo, siamo soltanto uno stupido nome.


GRAFFI

Mi punisco.
Senza te.
Ti respingo
e non mi accorgo
del mio sentimento.
Ho paura.
Lo calpesto.
Ho paura.
Sono vittima
dei miei ricordi attorcigliati,
che distorcono le cose
e mi rubano il tempo.
Sono impenetrabile e fiera,
ma sola,
in questo mio regno cupo e vuoto.
Il cuore graffiato e trascurato
mi impedisce di rompere
la rocca della diffidenza.
Mi impedisce di viverti, di vivermi,
…di viverci.
Sola.
Sola, con la pesante maschera di me stessa.

[continua]


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Avvenimenti
Novità & Dintorni
i Concorsi
Letterari
Le Antologie
dei Concorsi
Tutti i nostri
Autori
La tua
Homepage
su Club.it