Opere di

Nicola Farina

Gli amici sono come Dio. Non esistono o esistono solo per farsi pregare.

Vorrei morire di noia e i pochi piaceri della vita sono accanimento terapeutico.

I miei problemi sono spariti. Anche loro si sono stancati di me.

L’unica compagnia grigia che sopporto è quella del fumo.

Non sono schiavo del vizio. Paga puntualmente.

Cedo al destino perché so che lui restituisce.

Alle convinzioni preferisco le convenzioni.

Il giornalismo non guarirà mai. Per la cronica.

Il cervello è una macchina perfetta ma senza né freni né navigatore.

Il perfezionista si vende al dettaglio.

Senno e follia non si amano ma hanno imparato a convivere.

Ho una cultura vasta. Ma poco abitata.

Nessuno mi può giudicare. Anche perché non sto partecipando.

Con l’età cerco di essere centrato. In effetti ora mi colpiscono più facilmente.

Ho ricevuto l’ennesima chiamata da Dio. Sta diventando molesto.

I fatti parlano da soli. Per questo hanno sempre ragione.

La morte e la vita sono le due facce della stessa medaglia. Io mi barcameno sul bordo.

Non sono ricco dentro. Solo benestante.

Sono il peggior nemico di me stesso. Per fortuna non conosco i miei punti deboli.

Il mio obiettivo è chiaro. La mira è precisa. Mi trema la volontà.

Pensiamo di essere il centro del mondo. Invece siamo un bersaglio molto più piccolo.

Seguo un precetto. Ma da dietro non so che sia.

Cambiare a volte è possibile. A volte è necessario. Ma mai insieme necessario e possibile.

Le delusioni fanno parte del gioco. Esattamente sono la regola del gioco.

Se ti comprendono tutti è probabile che tu stia dicendo poco o nulla.

I paradossi sono severi. Non ammettono ragioni.

Quando discuti concedi pure la ragione perché se è tua tornerà spontaneamente.

La morte un giorno ti sorprende. La vita tutti gli altri.

Scrivere è terapeutico. Infatti lo faccio con cura.

Negli aforismi ognuno ci legge ciò che vuole. Il problema sono i lettori privi di volontà.

Sono arrivato nel mondo della cultura. Spero che il bagaglio me lo diano loro.

Quando accogli il tuo dolore fai in modo che stia molto scomodo.

Chi mira troppo in alto spera a salve.

Spero che non mi crolli tutto addosso. Non ho nessuna voglia di scansarmi.

Il tempo è cannibale. Ieri ho visto 24 ore sbranarsi un giorno intero.

Le buone idee non le trovi. Sono loro a pedinarti.

Il mio cervello lavora ad intermittenza. Per questo sono in grado di capire mezzo mondo.

Le mie idee più belle preferisco non renderle.

La mia prima intuizione è sempre giusta. Quindi non so mai come sia la seconda.

La morte va accolta. Ma fategli fare molta anticamera.

La cultura è troppo vasta. Ho deciso di percorrerne solo i confini.

Il suo disegno mi sa che Dio l’ha appeso alla rovescia.

Dio ci ha dato ampia scelta. Ma pochissimo criterio.

Il sesso è piacere. Subito dopo è arrivederci.

L’amico è come un tesoro. Sta bene sepolto lontano.

Odio essere tentato da qualcosa che farei spontaneamente.

Amare se stessi. Ma non sto.

La conoscenza apre tutte le porte. Anche quelle sbagliate.

Esse o non esse. Questo è il fonema.

Dicono che l’universo è curvo. Chissà cosa cerca.



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