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Antologia delle più belle poesie del Premio letterario Città di Melegnano 2022




In copertina: autumn-5704234 – © Image by Lolame for Pixabay (License to use Pixabay License – Libera per usi commerciali)



Indice

Prefazione di Massimo Barile – Omaggio a Benedetto Di Pietro – Albo d’Oro del Concorso – Federico Agnellini – Alessandra Alto – Liliana Arrigo – Sergio Baldeschi – Alessio Baroffio – Eleonora Belbusti – Mariateresa Biasion Martinelli – Alice Bologna – Mariagina Bonciani – Roberto Casati – Antonino Causi – Alessia Cuzzocrea – Riccardo Del Sole – Luisa Di Francesco – Vittorio Di Ruocco – Roberto Falbo – Marco Frison – Giacomo Giannone – Lio Era – Pietro Paolo Imperi – Lucia Ingegneri – Alessandro Izzi – Giuseppe La Rosa – Lucia Lo Bianco – Giuseppe Macauda – Milena Gisella Macchini – Maria Anna Martino – Michael Micci – Maria Nania – Aurora Nocentini – Francesco Nugnes – Rosina Paletta – Alessandra Palisi – Claudio Luigi Perego – Maria Teresa Piccardo– Lucio Postacchini – Cinzia Restelli – Francesca Rivolta – – Donatella Ronchi – Andreina Solari – Emanuele Stochino – Luisella Traversi – Niccolò Valtulini – Jennifer Zani


Prefazione

La presente antologia comprende le poesie degli Autori che hanno partecipato al Premio «Città di Melegnano 2022» nella sezione poesia.
Prima di tutto desidero rivolgere il mio apprezzamento a tutti gli Autori che hanno offerto le loro liriche dimostrando grande passione per la poesia e forte desiderio di alimentare la loro concezione poetica.
L’antologia che propone le composizioni mette in evidenza la capacità degli Autori di creare invenzioni liriche, di offrire illuminazioni e suggestioni, pur mantenendo sempre fede alla sincera intenzione lirica.
Le poesie diventano magica miscela che plasma ed illumina gli universi emozionali, i recuperi memoriali e le metamorfosi dei personali microcosmi, i sentimenti e le percezioni, le contraddizioni del vivere ed il travaglio del percorso esistenziale.
Tali evidenze liriche si accompagnano ai riferimenti alle molteplici manifestazioni del vivere e alle vicende esistenziali creando interessanti testimonianze che riescono a fissare, in modo fedele, i percorsi poetici sempre pervasi di profonda consapevolezza.
I complessi processi lirici che scaturiscono da questa antologia di poesie vengono rappresentati attraverso lo sguardo attento degli Autori, e gli stati d’animo vengono anch’essi scandagliati nel profondo grazie ad un lavoro di estrapolazione di ciò che è sedimentato nel giacimento emozionale.
Il mio augurio a tutti Voi che il Premio «Città di Melegnano» possa rappresentare l’importante tassello di un lungo percorso di soddisfazioni.
Il mio sincero ringraziamento a tutti gli Autori.

Massimo Barile
Presidente della Sezione Poesia del Premio «Città di Melegnano»


Omaggio a Benedetto Di Pietro

Queste mie poche parole vogliono rendere omaggio all’amico Benedetto Di Pietro con un semplice ricordo che diventa testimonianza d’una condivisione che è stata importante, prima a livello umano e, poi, nell’ambito culturale e letterario.
Benedetto, per molti anni, ha presieduto il concorso di poesia Città di Melegnano, con grande passione e con orgoglio, sempre cercando di offrire agli Autori approfondite motivazioni relative alle loro poesie ed elargendo consigli che ben indicavano la giusta via da seguire.
Ricordo ancora le lunghe, lunghissime chiacchierate con Benedetto, durante la cena che si svolgeva, ogni anno, dopo la premiazione per i concorsi letterari, indetta da Il Club degli Autori.
Era un vortice continuo di rimembranze d’esperienze esistenziali e aneddoti di vita vissuta che si miscelavano con puntuali citazioni dotte e meno dotte, aforismi e battute spiritose, sempre permeate di una sottile ironia da ambo le parti, soprattutto quando calcavo la mano su qualche mia citazione latina classica: era come un gioco, basato sul rispetto reciproco e sulla condivisione di un mondo culturale che si nutriva dei “classici”, nel quale però si potevano ritrovare frecciate sarcastiche ed allusioni non certo ripetibili in questa sede.
Rimpiango quelle occasioni perché, solo ora, mi rendo conto che è capitato rarissime volte di riviverle con altri.
Sono sicuro che Benedetto avrebbe apprezzato queste mie parole perché, anche a lui, piacevano le parole sincere e che nascevano dal cuore.
Caro Benedetto, che sia lieve il tuo volo libero nel cielo infinito.

Massimo Barile


Albo d’oro della ventisettesima Edizione del Premio Città di Melegnano 2022

La Giuria della XXVII Edizione del Premio Città di Melegnano 2022 presieduta nella sezione Poesia da Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere pervenute ha così decretato:

Opera 1^ classificata: «Il sentiero di frasche» di Roberto Falbo, Satriano (Catanzaro). Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Roberto Falbo proietta in una dimensione lirica dove lo sguardo è proteso verso la simbolica “figura nebbiosa” del proprio esistere, come “sbiadita filigrana” della stessa percezione vitale del poeta, tra voci che giungono dal passato e le inevitabili metamorfosi che insegnano “l’arte del vivere”.
Le evidenze lirico esistenziali mettono sul piatto della bilancia “l’amaro calice” della vita e gli “stratagemmi d’argonauta provetto”, in un tentativo di disvelamento, ove ancora possibile, del profondo mistero dell’esistere, simbolicamente celato in un “grigio sentiero di frasche”». Massimo Barile

Opera 2^ classificata: «Sei il dubbio consacrato alla bellezza» di Vittorio Di Ruocco, Pontecagnano (Salerno). Questa la motivazione della Giuria: «Vittorio Di Ruocco propone una lirica profondamente sentita e capace di penetrare fin nelle più labili percezioni dell’animo.
La visione poetica si trasforma in una lenta immersione nel “profondo dei silenzi” d’un sentimento d’amore, quando le “calde parole” e le “carezze” distillate dall’amore esplodono nella fantasia del “sublime delirio” d’un amletico dubbio “consacrato alla bellezza”.
La passione e l’ardore travolgeranno la resistenza al desiderio: ecco allora che il poeta diventerà simbolica “spiaggia” e la donna amata si tramuterà in “perfetta onda” che ricoprirà le certezze d’un canto d’amore». Massimo Barile

Opera 3^ classificata: «Respiro il tempo» di Giuseppe Macauda, Modica (Ragusa). Questa la motivazione della Giuria: «In una simbolica notte dove i sogni infranti e le inquietudini dell’esistere devono fare i conti con il silenzio dell’animo, la visione lirica del poeta “sfida” la verità, direi, le molteplici verità che l’umano vivere nasconde tra le fenditure del tempo concesso: ecco allora che la decretazione d’un senso a questo percorso, con il verso “respiro il tempo”, conduce ad una simbiosi con la concezione del tempo e dell’umana finitudine.
Giuseppe Macauda, con una poesia breve e precisa, fissa fedelmente la sua intenzione lirica, grazie ad una visione che coglie appieno la substantia vitale della sua percezione». Massimo Barile

Opera 4^ classificata: «Dentro un crepuscolo esistenziale» di Sergio Baldeschi, Montecerboli (Pisa). Questa la motivazione della Giuria:«Sergio Baldeschi propone la sua visione lirica sempre raffinata, capace di scrutare nelle regioni più profonde dell’animo e penetrare nel profondo d’una personale percezione esistenziale.
nNei processi lirici dell’opera di Sergio Baldeschi la commedia umana viene celebrata e disvelata, oltre le maschere artificiose del vivere, oltrepassando gli innumerevoli inganni, per cercare di captare il senso ultimo della vita sul proscenio del mondo.
Dalla visione poetica, e soprattutto dalla chiusa della lirica, erompe il desiderio di allontanarsi verso altri lidi, lontano dagli inganni dell’umano vivere, sperando “nell’approdo di una redenzione”, che innalzi l’anima ad una dimensione superiore». Massimo Barile

Opera 5^ classificata: «Leggendo» di Niccolò Valtulini, Bolgare (Bergamo). Questa la motivazione della Giuria: «La visione lirica di Niccolò Valtulini si nutre d’una sorta di inquietudine latente che cerca di scrutare le umane meschinità e le contraddizioni dell’esistere.
Nella visione poetica emerge il desiderio di tornare alla semplicità d’una concezione esistenziale, eliminando le finzioni e gli artifizi: la ricerca di una simbolica “pagina bianca” che regali candore all’animo.
Chiude la poesia una sorta di decretazione del poeta che, dopo tali evidenze liriche, conclude con la consapevolezza che ogni “frammento” di vita, poco tempo dopo, oltrepassando un disegno cosmico, “trascolora” già in un altro». Massimo Barile

Opera 6^ classificata: «Adoro la penombra» di Mariateresa Biasion Martinelli, Luserna San Giovanni (Torino). Questa la motivazione della Giuria: «La lirica di Mariateresa Biasion Martinelli si nutre di un’atmosfera soffusa che si muove tra “penombra”, trasparenze liriche e l’inevitabile “patina” del tempo.
I recuperi memoriali nelle “sere solitarie” conducono alla ricerca d’un senso della trama dell’esistenza per tentare di disvelare le “ferite del passato”: il desiderio lirico viene reso in modo perfetto con una poetica sincera che nasce dal profondo del cuore». Massimo Barile

Opera 7^ classificata: «La stagione del cuore» di Andreina Solari, Leivi (Genova). Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Andreina Solari s’incarna in un percorso lirico che riconduce alla “stagione del cuore”, ricca di incanti e suggestioni, in un’esplosione d’immagini che illuminano la percezione della poetessa.
Nella miscela di richiami e pensieri emerge la sua Parola, capace di distillare l’intima sostanza dell’umano divenire e, ancora una volta, lasciarsi sorprendere, quasi a farsi “rapire” dal mistero dell’esistenza». Massimo Barile

Opera 8^ classificata: «Il ricordo mancato» di Alessio Baroffio, Rescaldina (Milano). Questa la motivazione della Giuria: «Nel faticoso percorso dell’umana esistenza, immerso nella “fiumana dei pensieri”, Alessio Baroffio cerca di estrapolare ciò che è stato perduto, dalle “parole” ai “sentimenti”, nel tentativo di riportare in luce tali spiragli dell’animo.
La dimensione sospesa si muove in bilico tra ciò che è svanito, senso della perdita e desiderio di disvelamento, tra “presenza” e recupero memoriale, tra la “solitudine” ed il simbolico “mare” dell’esistere». Massimo Barile

Opera 9^ classificata: «L’urlo opaco del silenzio» di Lucia Lo Bianco, Palermo. Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Lucia Lo Bianco è dedicata alla figura di Mahsa Amini, arrestata in Iran a causa della mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo, in seguito, deceduta in circostanze sospette, e divenuta un simbolo per combattere la violenza contro le donne.
La visione poetica miscela la dimensione che conduce al “silenzio” inabissato dentro il triste tramonto dell’umana concezione della vita e la volontà di crudeltà; l’urlo antico di coloro la cui voce s’è persa nel vento ed “i sogni spenti nella notte”, in un crogiolo di tristi memorie che la Parola di Lucia Lo Bianco riesce ad illuminare». Massimo Barile

Opera 10^ classificata: «Portatemi un po’ di mare» di Mariagina Bonciani, Milano. Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Mariagina Bonciani incarna il desiderio di un atto salvifico, un miracolo lirico che illumini la grigia dimensione della vita in una strada di Milano.
Nella visione poetica la sua richiesta, “portatemi un po’ di mare”, che si fa quasi preghiera, diventa necessità vitale del “profumo salmastro”, della spuma delle onde che si frangono sugli scogli, e dell’intimo desiderio d’esser cullata dal mare, fino a perdersi nel “sogno”». Massimo Barile

Antologia del Premio letterario Città di Melegnano 2022


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