In copertina «Sole rosso», tecnica mista di Silvana Licari
Pubblicazione realizzata dal Club degli autori quale premio, in quanto in quanto 3° premio del Concorso Letterario «Marguerite Yourcenar 2022» Sezione Poesia
Prefazione
La poesia è a suo modo uno strumento di ricerca esistenziale ed allo stesso tempo un mezzo di liberazione dall’angoscia che quella ricerca ci procura.
Far poesia vuol dire comunicare, arrivare ad un punto, alla fine del viaggio … forse cerchiamo il Fine attraverso immagini e visioni poetiche e voci che ci aiutano ad avanzare nella ricerca.
Forse la poesia non ci farà vedere la fine del viaggio, ma sarà meglio così, perché solo così la poesia non avrà fine, perché essa si nutre del vasto bagaglio di sensazioni, voci, conflitti ed immagini, elementi questi che accompagnano inevitabilmente la nostra esistenza.
Quello che la mia poesia suggerisce a me stesso è un forte sentimento di quiete e di protezione allo stesso tempo. Mi sembra di vedere nella poesia come la presenza discreta e costante di una Forza superiore che si manifesta nell’azione del creare.
Io penso di affidare ai miei versi parole, immagini, visioni e sensazioni dettate volta per volta dalla mia realtà interiore e tradotte poi nello stile che mi appare più congeniale, una sorta di ritorno alla poesia classica e tradizionale, mediata fortemente dall’esperienza ermetica e arricchita da forme e contenuti della realtà contemporanea.
Gli stimoli poetici nascono in me dal bisogno di proiettare all’esterno uno scenario interiore che chiede prepotentemente di affacciarsi ad una realtà che vedo spesso alienante ed afflitta dalle monotone immagini della quotidianità. o credo, in pratica, alla necessità di affidare i messaggi del mio inconscio ad una poesia in cui prevalga il simbolismo dell’immagine e dove gli oggetti, la natura e gli esseri umani parlino per me o attraverso di me.
Serafino Randazzo