Eudemonìa (Sonetti sbagliati e altre ca**ate in versi)

di

Manuel Ferro


Manuel Ferro - Eudemonìa (Sonetti sbagliati e altre ca**ate in versi)
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 82 - Euro 10,00
ISBN 9791259513427

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore


In copertina: illustrazione dell’autore


Ferö sa mettersi a nudo davanti al simbolico specchio e si mostra per ciò che è veramente, nel suo “modo d’essere semplice”, evitando infingimenti ed artifizi vari, oltrepassando le formalità precostituite.
Il poeta definisce le sue poesie, ironicamente, come “moderni sonetti stilnovisti di metrica assai privi” e si percepiscono, in primo luogo, una sorta di propensione a rincorrere “l’irreale in un mondo reale” come uno “svincolato bucaniere d’ogni meta indifferente” e, in secondo luogo, la sensazione che tutti noi siamo come “atomi che vagano”, sapendo bene che non c’è mai fine al continuo “desiderare e bramare” dell’essere umano.
Il poeta è “affamato d’emozioni” ed insegue le percezioni e le suggestioni esistenziali “per ritrovar la quiete” e si avverte una tensione lirica protesa al desiderio di voler “dare un senso alla vita”, dissolvendo la patina superficiale, superando le apparenze, le false maschere e le evidenze d’un mondo ingannevole.
Durante tale processo lirico emerge la consapevolezza d’una percezione della vita come “esistenza solitaria”, tra “logico e illogico”, eppure il poeta è costantemente “bramoso” d’intense emozioni, di spiragli che riescano ad illuminare le zone d’ombra dell’esistenza, di emozioni liriche che innalzino l’Amore, la passione, il piacere ad una dimensione superiore: alla fine di tale complesso percorso v’è infine la salvifica immersione in una simbolica silente armonia nella quale “perdersi”, avvolti in uno stato di grazia che percepisce la felicità come scopo fondamentale della vita.

Massimo Barile


Eudemonìa (Sonetti sbagliati e altre ca**ate in versi)


“Il Tao che può essere detto non è l’eterno Tao,
il nome che può essere nominato non è l’eterno nome.
Senza nome è il principio del Cielo e della Terra,
quando ha nome è la madre delle innumerevoli creature.”

“Chi sa non parla, chi parla non sa.”

Tao The Ching


A Maya e Mia
e a chi so io…


PROLOGO

“Questo, lettore, è un libro sincero.
Ti avverte fin dall’inizio che non mi sono proposto con esso alcun fine, se non domestico e privato. Non ho tenuto in alcuna considerazione né il tuo vantaggio né la mia gloria.
[…]
L’ho dedicato alla privata utilità dei miei parenti e amici: affinché […] con questo mezzo nutrano più intera e viva la conoscenza che hanno avuto di me. Se lo avessi scritto per procacciarmi il favore della gente, mi sarei adornato meglio e mi presenterei con atteggiamento studiato.
Voglio che mi si veda qui nel mio modo d’essere semplice, naturale e consueto, senza affettazione né artificio: perché è me stesso che dipingo. Si leggeranno qui i miei difetti presi sul vivo e la mia immagine naturale, per quanto me l’ha permesso il rispetto pubblico.
[…]
Così, lettore, sono io stesso la materia del mio libro: non c’è ragione che tu spenda il tuo tempo su un argomento tanto frivolo e vano.”

(Michel de Montaigne – “Saggi” – Edizione Bompiani, 2014)


SONETTI SBAGLIATI…


I.

POESIE DEL CA°°O

Moderni sonetti stilnovisti di metrica assai privi
O solo operette del cazzo mascherate di vanità
Questi sono, dotati d’elevati versi di rado giulivi
O di mal scritte puttanate di molto basse verità.

“Perché pensier mostrare se poi a sì pochi arrivi
E a meno ancora fregano?” Chiedi con curiosità.
Rispondere non saprei, tuttavia amo notar i rivi
Che scorrono di insensato fuoco e di animosità.

Talor’atteso da una Penelope che tesse una tela
Tramata dalle mie stronzate schive e pur boriose,
Ti narro la mia brama. Che come a Ulisse la vela

Ovunque spinse con fotta su rive mai routinose,
Pace trovando spesso nel navigare che non gela
Lo spirito e arde sì come rie candele mai noiose.


II.

CACCIATORE DI CHIMERE

Un cacciatore di chimere a caso vagabondava
Solingo e festante sempre in cerca di creature
Stimolanti e leggendarie, ma d’illusorie nature.
Allettato da impalpabili sogni, così egli vagava.

Non di rado a una meta effettivamente arrivava,
Ma quando provava a stringere tra le mani dure
Quel che aveva raggiunto con intense avventure
Solo essenze fallibili et certo incerte si ritrovava.

Così un giorno si accorse d’averne piene le palle:
Avea rincorso l’irreale in un mondo invece reale,
A caccia di miraggi seducenti, anche se di valore.

Mollò tutto, stufo di sé e tutti, di una vera valle
Di delizie agrodolci in cerca et con folle morale.
Ora sa e s’affida solo all’alterno ritmo del cuore.


III.

NOTTE DI NEBBIE E DI FANTASMI

Notte di nebbie et di fantasmi in un verde parco
Addormentato, tra silenti alberi e lampioni gialli
Che scortano i passi di colui che si apre un varco
Tra le calle d’una vita che danza tra strambi balli.

Siamo come atomi che vagano in un vago arco
Temporale per aggregarsi con bizzarri intervalli
In varie molecole composte o dal legame parco
Oppure per fluttuare solitari come pazzi cavalli.

Tra i fumi di quest’illuminanti ore buie, lontane
Dal sole, emergono all’improvviso persone vere
O visioni irreali come particelle che assai strane

Si palesano all’occhio d’un osservatore pioniere,
Tra onde di probabilità che le certezze fan vane
E che solo per mistici e scienziati si fanno valere.


IV.

ELLA CAMMINAVA NEL ROSSO

Nell’oscurità d’una buia notte maliziosa
Ella incedeva, con più ricci che capricci
In una fulva chioma che fluiva sì focosa
Come i rossicci calici di birra che alticci

Rendevano gli spiriti e l’atmosfera calorosa,
Subito incendiata da furbi sguardi e bisticci
Così stuzzicanti che la lingua fecer amorosa
Sopra fisicità prorompenti, elevate a feticci.

Sotto un cielo di stelle che lieto ha venerato
Il fiammante inscontro di due solinghe anime
Innamorate di istintive emozioni e di un fato

Fatto di attraenti incognite e certo equanime,
Resta nell’aria un sogno di afrodisiaco afflato,
Di imperfezioni perfetto e dall’estasi unanime.


V.

ODE AL VENTO DELLA SERA

Ispirazione porta e perdono e così serenità,
Divino vento della sera. Compagna lo spirito
Nella notte allontanando colpe et parzialità
Fuorvianti come spettri e carenti nel merito,

Ed ogni paura partorita da ingenue fragilità:
La mort’è epicurea fine o passaggio emerito
La sofferenza scorre e può donare maturità
La vecchiaia può indorare ciascun demerito.

Indi colma il cuore che sa affrontare la vita
Con consapevolezza e coraggio, lieto onora
Esso affinché possa riconoscere nella salita

Una discesa, quando batte la via che adora:
Tutto è retto quand’integro il suo estro cita.
Bacia la fronte con saggia speme qui ed ora.


VI.

VELIERO IMPERSCRUTABILE

Naviga un veliero sospinto da una ria corrente
E dal soffio del vento generato dall’ispirazione
Più pura e indomita. Lontano da seriosa gente,
Il capitano viaggia senza una precisa direzione:

Perdente agli occhi di una società da vincente,
Amato da molti però gradito a poche persone,
Svincolato bucaniere d’ogni meta insofferente,
Apatico e impetuoso come il vago mar si pone.

Al brillìo d’una luna ribelle e all’ombra d’un sole
Ben educato, fluttua il vascello imperscrutabile,
Ebbro approdando talora tra attraenti isole sole.

Al lucore d’una candela sempre la rotta amabile
Si rivela sulle mappe di colui che come girasole
Si adegua alla natura, nell’animo stando stabile.


VII.

MOLECOLE D’INFINITO

Molecole siamo in un infinito di cui parte
Facciamo come lacrime di un temporale
Che cadono a terra da nuvole in disparte,
Quindi ciascuna come vapore lieve risale.

Sto ciclo di acqua però si distingue e riparte
Ogni volta in apparenza, perché poi s’avvale
Il tutto di un solo essere che fluisce con arte
In molte forme, senza dire quanto sia fatale.

Che senso ha dare un nome a tale infinito
Se limiti spazio-tempo non ha nell’essenza
E chi conscio l’ha sentito mai lo ha definito?

Se lo tratteggi anche poco et ne dai parvenza
Ne perdi la natura, facendolo esterno e finito:
Fonte di discussione sì ma di senso in assenza.


VIII.

SE IO FOSSI… CECCO ANGIOLIERI

S’i’ fosse foco sì darei entusiasmo alla gente;
S’i’ fosse vento spazzerei l’inutile pesantezza;
S’i’ fosse acqua farei tutto ire con leggerezza;
S’i’ fosse Dio porrei mite verità in ogni mente;

S’i’ fosse Papa sì direi che Dio un nome sente
Solo: ci basta un cuor sincero per la salvezza;
S’i’ fosse ‘mperator direi che sono monnezza
Class’e confini: basterebbe l’onestà presente;

S’i’ fosse morte sì sarei dolce su ogni pelle;
S’i’ fosse vita carino sarei con tutti e buono,
Facendo pianger solo per le emozioni belle.

S’i’ fosse un certo Fero, come in effetti sono,
Sol andrei a caccia di donne e tonde e snelle
E brune e bionde: quasi tutte son lieto dono.


IX.

VAMPIRI ASSETATI D’ESTASI

Come vampiri assetati d’estasi e di passione
Usciamo dopo bei tramonti nel buio di notti
Incantevoli, capaci di nascondere la finzione
Delle molte viste opportuniste d’orbi bigotti:

Carriere e intenti che danno una posizione
Tal da illudere d’essere in materia dei dotti,
Dimenticando che ogni terrena condizione
Danza macabramente con dei matti motti.

Per cui brindiamo coperti dalle tenebre liete
Che soavi velano le angherie delle nostre vite
Con musiche e balli dalle morali più concrete,

Baciamoci sotto una luna misticamente mite,
Innamoriamoci d’ore così amene e indiscrete,
E come vampiri addentiamo serenità infinite.


X.

VADEMECUM AUREO

V ai per la tua strada e lascia correre sereno,
A ttento a non prendere nulla sul personale.
D eciso a parlare con onestà pur senza freno
E a non far inutili supposizioni: vivi nel reale.

M ale e bene sono in tutto et tutti, sii ameno
E perdona più che puoi. Giudicare poco vale.
C iò che sei e ciò ch’accade mai sono veleno,
U sali al meglio: godi qui e ora sempre leale.

M attina e sera si scambiano in una illusione,
A nulla dedicati se non sai che far nel mondo
U n dato momento: arriverà la giusta visione.

R icorda di avere fede nell’infinito profondo,
È vana una reputazione. Silente attenzione:
O ramai sei cosciente che divino è il secondo.

[continua]


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Avvenimenti
Novità & Dintorni
i Concorsi
Letterari
Le Antologie
dei Concorsi
Tutti i nostri
Autori
La tua
Homepage
su Club.it