Boccioli di luce

di

Ivana Dello Preite


Ivana Dello Preite - Boccioli di luce
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 40 - Euro 8,00
ISBN 9791259513342

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In copertina: fotografia dell’autrice


Prefazione

La silloge di poesie di Ivana Dello Preite, dal titolo “Boccioli di luce”, si nutre della simbolica “luce” lirica, costantemente ricercata e rinnovata, che illumina la visione poetica e s’irradia nel processo di rivisitazione del prezioso giacimento emozionale che la poetessa custodisce nel cuore.
Durante il processo lirico si avverte chiaramente che tale intimo “desiderio di luce” ammanta la poesia di Ivana Dello Preite e si tramuta in necessità vitale, in energia indispensabile per la creazione e rinascita delle manifestazioni della vita: ecco allora che la speranza s’illumina, lo stupore avvolge l’animo in una melodia lirica, mentre le immagini evocano la meraviglia del mondo, la bellezza della Natura ed il flusso delle stagioni che accompagnano la visione poetica, con la decretazione finale che contempla la “luce” divenire “memoria del tempo”.
Nell’esplicarsi di tale percorso si assiste ad una totale immersione nel personale microcosmo lirico con il desiderio d’una intima comunione che sovente si tramuta in abbraccio universale: la Parola riconduce ad una dimensione superiore, dove lo sguardo svanisce nei percorsi dell’umano esistere e le percezioni dell’animo creano un canto della vita, una poesia interiore che reinventa il “tempo”, che avverte il “respiro del cielo” e si nutre dei “riflessi di luce” che ammantano l’intera visione.
La sua Parola si permea d’“infinita bellezza” e penetra nelle fenditure dell’esistere senza dimenticare d’osservare le dinamiche del mondo naturale e dell’umano vivere, deflagrando, infine, tra le “trame d’infinito”, nell’essenza del vivere, tra le “pieghe del cuore” e le “pareti dell’anima”.
Ivana Dello Preite desidera ardentemente raccontare l’“immenso” e la “memoria di luce” che si generano dalle percezioni d’un profondo sentire lirico, sempre capace di scandagliare le zone più celate dell’animo: da tali necessità si avverte la volontà di sconfiggere la solitudine “nel silenzio dell’inverno”; si percepisce l’amara constatazione che i giorni della vita sono solo “polvere di tempo”, e si sente vibrare costantemente l’amore infinito per la vita, per la poesia.
Ivana Dello Preite rende “vivo e pulsante” l’universo emozionale, fluttuando tra l’amore per la Natura e la passione per la musica, contemplando le istanze interiori e scandagliando le evidenze d’una coinvolgente osservazione lirica delle molteplici manifestazioni del vivere, sempre attenta a coglierne le più labili percezioni.

Massimo Barile


Nota dell’autrice

L’immagine della luce che abbraccia tutte le cose è il fotogramma che ha ispirato questa raccolta poetica: un abbraccio che dona vita e fa nascere o rinascere ogni essere, perché possa sbocciare e fiorire.
È una luce che illumina, come una giornata piena di sole, attraverso i suoi colori, i profumi, che penetra dalle fessure della vita, illuminando le opacità del mondo.
È calore che fa nascere nuove speranze, anche dove la stessa umanità, come latta arrugginita al sole, non brilla più.
La stessa luce è memoria del tempo, sussurra un canto antico per ritrovare pace, per ritornare a casa e provare un senso di tenerezza nuova per far sorridere il cuore, con lo stupore negli occhi, pronti a meravigliarsi con la leggerezza dei bambini che si lasciano sorprendere.
Come una melodia, unisce ogni verso intriso del senso positivo di immersione nella vita e nella natura, nella loro bellezza e forza, per mezzo di immagini evocative espresse come un fragile ricamo, attraverso un linguaggio poetico che si avvicina alla pittura.
Sono pennellate di luce che si “raccontano” in un discorso intimo con l’altro, che sia un amore, una foglia, una stella, con un profondo desiderio di comunicare e la voglia di raggiungere il cuore, in qualsiasi forma sia, per riconoscere il proprio e farlo rifiorire. Per amare la vita accettandone i cambiamenti, senza smettere di credere nei propri sogni e colmando le distanze che separano da essi continuando a sentire il desiderio di orizzonte dalla riva.

Ivana Dello Preite


Boccioli di luce


Sei stella

Sei stella
mi riporti a casa,
eco d’infinito,
nel mio piccolo mondo
racconti l’immenso,
memoria di luce,
perla dell’universo,
sa di eternità
la tua meraviglia,
chiarore di cielo
che bevo dagli occhi,
respiro di pace
che intenerisce il cuore


Nuvola

Chissà se arrivi dal mare
dove sole e vento
asciugano giorni,
forse ritorni
dove le altezze
sfiorano il cielo,
mentre cerco
parole per descriverti
non sei più,
contorni sfumati
tra i quali immagino
ciò che non ho,
fantasie di cielo
che non saprei
se tu non fossi qui


Rifiorisci cuore

Rifiorisci cuore,
non temere,
è solo tempo,
passeranno ore,
nuove primavere
pioggia e vento,
non aspetterò
nessun permesso
per guardare oltre
dove non arrivo,
il foglio non mi basta
o non immaginavo,
il mio mestiere è altrove,
è scrivere parole
per inventare tempo,
è lasciare spazio,
stringere incertezze,
vivere di vento


Tu non sei

Tu non sei
un posto,
sei un modo di vivere,
di aspettare,
di correre incontro,
sempre,
sei il libro da leggere
non la storia da raccontare,
sei il colore
che dà senso alla forma,
non la sagoma disegnata,
sei il respiro
che dà fiato alla vita,
brezza di mare,
sei mano
che lascia il cuore
afferrare il suo tempo


Dove il mio sguardo

Dove il mio sguardo si perde
trovo i posti più belli,
il tempo delinea contorni
come scrivesse favole,
tra sentieri alberati
e pioggia d’autunno
che risuona sui tetti,
tremano le mani
nel frastuono d’animo,
affido al cuore
questo pensiero nudo,
fragile,
come tenerezza di conchiglia,
suono di infinita bellezza
nel canto della vita


Dalla parte della luna

Vorrei guardarti
dalla parte della luna,
ascoltare il tuo silenzio,
il tuo vagare nel cosmo,
come piccola
insensata cosa,
sapendo che è immenso
tutto intorno,
dove risuonano
echi d’infinito,
dove tutto sta nel nulla
e l’eterno
nel tempo che sei


Lo scarto

Si affaccia sul mondo
dalla fessura
delle vite degli altri,
strappato, usato,
scolorito,
che sia tessuto,
cartone riciclato
o materiale bio,
che sia tuo o mio,
non importa,
che sia pelle
umana o finta,
vera o falsa
non brilla più,
come latta arrugginita al sole,
lo lasciano solo
anche queste parole,
descrivono forme informi,
contorni di tempo
che non è più,
che rimane
al margine


L’estate canta

L’estate canta
nel frinire di cicale
un canto antico,
infinito,
nel vento che sa di lontano
porta il suono alla terra,
e colori,
e questa luce
di calce e sale,
come passi di sabbia
pensieri scalzi
attraversano il giorno,
rubano parole la notte
quando il cuore canta,
come cicale,
un’estate soltanto


Respiri di cielo

Un cielo di neve,
innesti di stelle
e meraviglia,
che possa ancora
sorprendere il mondo
il suo manto,
delicata carezza
in un tempo eterno
che lascia in silenzio
respiri bambini


Sono

Sono luna
e stelle in cielo
stasera,
dell’arcobaleno sono ponte,
mano che accarezza la guancia,
bacio sulla fronte,
sono strada
bianca di sale,
anni che passano,
tempo che non scorre,
come albero, immobile,
come terra
fertile,
sono vento e polvere,
sono tutto,
inutile,
ricamo immagini
di parole fragili,
sono guerra e ferita,
sale che rimargina,
luce nell’ombra,
fessura nel tempo,
sono tuffo nel blu,
sfumatura di cielo,
canto eterno del mare

[continua]


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