Sei stella
Sei stella
mi riporti a casa,
eco d’infinito,
nel mio piccolo mondo
racconti l’immenso,
memoria di luce,
perla dell’universo,
sa di eternità
la tua meraviglia,
chiarore di cielo
che bevo dagli occhi,
respiro di pace
che intenerisce il cuore
Nuvola
Chissà se arrivi dal mare
dove sole e vento
asciugano giorni,
forse ritorni
dove le altezze
sfiorano il cielo,
mentre cerco
parole per descriverti
non sei più,
contorni sfumati
tra i quali immagino
ciò che non ho,
fantasie di cielo
che non saprei
se tu non fossi qui
Rifiorisci cuore
Rifiorisci cuore,
non temere,
è solo tempo,
passeranno ore,
nuove primavere
pioggia e vento,
non aspetterò
nessun permesso
per guardare oltre
dove non arrivo,
il foglio non mi basta
o non immaginavo,
il mio mestiere è altrove,
è scrivere parole
per inventare tempo,
è lasciare spazio,
stringere incertezze,
vivere di vento
Tu non sei
Tu non sei
un posto,
sei un modo di vivere,
di aspettare,
di correre incontro,
sempre,
sei il libro da leggere
non la storia da raccontare,
sei il colore
che dà senso alla forma,
non la sagoma disegnata,
sei il respiro
che dà fiato alla vita,
brezza di mare,
sei mano
che lascia il cuore
afferrare il suo tempo
Dove il mio sguardo
Dove il mio sguardo si perde
trovo i posti più belli,
il tempo delinea contorni
come scrivesse favole,
tra sentieri alberati
e pioggia d’autunno
che risuona sui tetti,
tremano le mani
nel frastuono d’animo,
affido al cuore
questo pensiero nudo,
fragile,
come tenerezza di conchiglia,
suono di infinita bellezza
nel canto della vita
Dalla parte della luna
Vorrei guardarti
dalla parte della luna,
ascoltare il tuo silenzio,
il tuo vagare nel cosmo,
come piccola
insensata cosa,
sapendo che è immenso
tutto intorno,
dove risuonano
echi d’infinito,
dove tutto sta nel nulla
e l’eterno
nel tempo che sei
Lo scarto
Si affaccia sul mondo
dalla fessura
delle vite degli altri,
strappato, usato,
scolorito,
che sia tessuto,
cartone riciclato
o materiale bio,
che sia tuo o mio,
non importa,
che sia pelle
umana o finta,
vera o falsa
non brilla più,
come latta arrugginita al sole,
lo lasciano solo
anche queste parole,
descrivono forme informi,
contorni di tempo
che non è più,
che rimane
al margine
L’estate canta
L’estate canta
nel frinire di cicale
un canto antico,
infinito,
nel vento che sa di lontano
porta il suono alla terra,
e colori,
e questa luce
di calce e sale,
come passi di sabbia
pensieri scalzi
attraversano il giorno,
rubano parole la notte
quando il cuore canta,
come cicale,
un’estate soltanto
Respiri di cielo
Un cielo di neve,
innesti di stelle
e meraviglia,
che possa ancora
sorprendere il mondo
il suo manto,
delicata carezza
in un tempo eterno
che lascia in silenzio
respiri bambini
Sono
Sono luna
e stelle in cielo
stasera,
dell’arcobaleno sono ponte,
mano che accarezza la guancia,
bacio sulla fronte,
sono strada
bianca di sale,
anni che passano,
tempo che non scorre,
come albero, immobile,
come terra
fertile,
sono vento e polvere,
sono tutto,
inutile,
ricamo immagini
di parole fragili,
sono guerra e ferita,
sale che rimargina,
luce nell’ombra,
fessura nel tempo,
sono tuffo nel blu,
sfumatura di cielo,
canto eterno del mare
[continua]