![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
|||||
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
||
![]() |
||||||
![]()
Giovanni Stefani - Agrodolce (Il sapore della vita)
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia 14x20,5 - pp. 148 - Euro 12,50 ISBN 978-88-6037-9030 Clicca qui per acquistare questo libro In copertina e all’interno dipinti di Giovanni Stefani Introduzione Chiunque, grande o piccolo, poeta o filosofo, compia l’“errore”, chiamiamolo così, di pubblicare, cioè di offrirsi in una sorta di mistico sacrificio a chiunque, non può sottrarsi alle successive liturgie critiche, più o meno frequenti secondo il gusto dei tempi, e in esse ogni volta il “pasto” si ripete, a volte compito, a volte grottesco. Ma non è questo in caso, almeno in maniera completa, del poeta Giovanni Stefani. La sua seconda opera ci pone di fronte ad un autore più “maturo”, ad un poeta che prende di petto la vita con più decisione, più critica e con un’analisi dei fatti sicuramente più completa e da profondo ed obiettivo osservatore. Il dire poetico ha a che fare innanzitutto con un’organizzazione sociale e con il posto che in essa un individuo sogna di avere: così è per la poesia che ancora oggi è riconducibile al paradigma fondatore della lirica moderna. Non c’è poesia novecentesca e attuale che non si sia posta in relazione a questo paradigma, e non c’è quindi poesia che non prenda slancio da un’assunzione più o meno consapevole di un modello di organizzazione sociale. Ed è in relazione a tale modello, che si configurano variamente le zone dell’io, della soggettività più o meno composta, o fluida, o dissolta, o spettrale, o scomparsa. È nel mondo, ai margini del lavoro e delle istituzioni, ai margini della propaganda e della pubblicità, che si aprono, attraverso il lavoro sul testo, campi d’individuazione, frammenti di singolarità, di giochi solitari e personalizzazioni. Maurizio Mattioli Agrodolce (Il sapore della vita)A Leonardo da nonno Giò
Di tempo n’è passato da quel giorno La gioia manifesta che già provi Quello che dovrai fare d’ora in poi Non ti scordar di Ezio, è tuo marito Giugno 2005 Roma
La vita ti ha sorriso ugualmente anche se Sii temerario e non aver paura Cresci sereno e nella retta via A Leonardo 15 Gennaio 2006
Nonostante le angherie del mondo Ha dimostrato quanto forte sia Abbi cura di te e ne sii orgoglioso A Leonardo 13 Febbraio 2006
Nasce in altura
Nessuno mai se ne accorge C’è anche chi non lo sa Se questa è vita, che vita C’è anche chi prova piacere Rispetto ci vuole in tal senso
Dove la solitudine dimora Non si può dire vita, se basata Perché possa cambiare colorito Come noterai miglioramento
Se per capriccio pensi di giocare Essere conscio e avere valutato Se non sei a conoscenza dei valori Concetto strano d’ogni giocatore La voglia di rivincita permane
Dell’uomo in generale non si parla Se ha fatto buone azioni c’è il giudizio Quando ci tocca di prima persona Meditate gente, meditate Quando s’arriverà a fine percorso
Dolce ricordo l’innocente amore Anche se platonico è rimasto Volle il destino che si dissolvesse Io non la scorderò e discretamente
A chi se non a me A Leonardo da nonno Giò Contatore visite dal 23-03-2010: 2477. |
![]() |
|||||
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
|||
![]() |
![]() |
![]() |