Prefazione

Erano i primi giorni di Febbraio del 2005, quando il sig. Gianni Masiero, dott. in lingue straniere moderne, attualmente bibliotecario presso la biblioteca comunale di guarda veneta, scoprì di possedere nella propria casa un libretto stampato nel 1954, a dir poco interessante. Si trattava di un’edizione del Santo Vangelo ancora in ottimo stato di conservazione, tenendo conto del fatto che esso aveva ormai più di 50 anni rispetto ad altri che ne avevano solo 30.
All’interno del volumetto faceva da segnalibro un santino raffigurante la Madonna di Fatima che stava ad indicare una coincidenza alla quale il sensibile professore non poteva fare a meno di porre attenzione, si leggeva (e si legge ancora) nelle prime righe dell’introduzione firmate dal Sac. Arcangelo rizzato: “Gesù salendo al cielo la sera del 19 Maggio dell’anno 30, ordinò agli apostolidi predicare il Vangelo…” tale data, essendo coincidente con quella della propria nascita, risultò essere per il sig. Masiero un motivo in più per sentirsi vicino a Cristo, semmai ne abbisognasse la sua devozione.
“Il 19 Maggio Gesù se n‘è andato lassù, ed io sono stato mandato quaggiù. E se è così per fare cosa?” Cominciò da quel momento in poi a meditare in cuor suo con un senso frammisto di orgoglio e di umile reverenza, tipici di colui al quale viene affidato un importante servizio da portare a compimento. Pur nella consapevolezza di appartenere ad una nutrita schiera di nati in quello stesso giorno, da allora in poi la sua vena creativa ed in particolare la sua voglia di “poetare” su argomenti sacri e religiosi si è palesata con il componimento delle seguenti poesie sgorgate dalla sua penna e, a suo dire, ispirate da una forza che “va oltre” le razionali spiegazioni.
Fatto sta che in poche settimane vedono la luce “i frutti del bene” composizioni poetiche che, assommate a un precedente componimento del 2001 (poesia cardine per la sua formazione lirica), stanno a testimoniare un periodo particolarmente ricco, insieme ad altre più reali e pur mistiche coincidenze, come si rivela essere il 2005 per l’autore di questi versi. Essi dunque non sono altro che i frutti poetico-musicali delle suddette esperienze e di un precedente lungo travaglio umano vissuto in prima persona nel dolore e nella sofferenza, ma sempre e comunque filtrati attraverso i benefici effetti della gioia e della fede nell’onnipotente.

Prof. Mario Andriotto

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“Eppure, quando verrà il Figliolo dell’uomo
troverà ancora fede sulla terra?”

S. Luca Capo XVIII, 8
Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo

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Dio Onnipotente

Grazie a Dio Onnipotente
vivo mi sento
ogni giorno vincente.
Anche quando già molti
mi danno per spacciato,
mi rialzo e combatto
perché la vita mi ha insegnato
che a nulla serve essere infelice
se l’universo è sì grande
e meraviglioso, appare il tuo creato,
al misero che lo voglia
da ogni parte guardare.
Perciò di nulla ci dobbiam lamentare
se i tuoi misteri così insondabili sono.
Di te solo, Dio, voglio esser testimone.
E nella tua gloria eccelsa almeno rifletterò
con umil devozione quel divino amore
di cui per sempre vorrai nutrire il mio cuore.

Guarda Veneta, 17/02/05

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Madre Santa

Madonna ti prego
intercedi per noi.
Tu regina d’amore
hai dato il tuo cuore
per protegger tuo figlio
dalle forze del male.
Se di Spirito Santo
Dio ti fece inondare
or rivolgi il tuo sguardo,
o potente signora,
alla gente che soffre
e perciò più ti adora.
Fa che l’eterno senso
della vita e del mondo
noi capire si possa.
Perché deboli siamo
e i progetti celesti
a intuir sol riusciamo.

Guarda Veneta, 14/02/05

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Dedicato a te

Vorrei saper perché
la vita non ha senso senza te.
Amare è la chiave
che apre i cuori della gente
e la muscia è potente
motore per la mente,
ma solo in te posso trovare
amore vero e melodia travolgente.

Dedicato a Gesù Cristo

Guarda Veneta, 11/02/05

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Dammi la forza

Dammi la forza
per continuare
o mio Gesù,
fammi lottare
che la battaglia
ogni dì va avanti
ed il nemico è ancora forte lo sai,
e non si vuole arrender mai.
Lui porta il male attraverso l’odio,
ma un paladino qui troverà
che col tuo aiuto lo schiaccerà.
Sì che l’amore potrà tornare
in questo mondo ad esser splendente
da non dover più temer niente.
E come bambini noi viver potremo
in quella purezza e serenità
che solo Dio donare sa.

Guarda Veneta, 17/02/05

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Religioso mistero

Restando sempre nel tuo sentiero,
che io venga prima o dopo di te
no è importante, lo sai perchè,
nell’infinita storia del mondo
rimane il mistero ancor più profondo
che tu, Messia, debba tornare
e che per sempre tu puoi regnare.
Così sta scritto nei testi sacri
tu tornerai per poi giudicare,
tal che non riesco bene a capire
qual‘è il mio ruolo da interpretare
per la tua gloria testimoniare.
Ma ogni giorno il mio soffrire
simile al tuo, Cristo, mi appare.
Ed ecco perché io cammino fiero
restando sempre nel tuo sentiero.

Guarda Veneta, 21/02/05

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Voglio credere
voglio amare,
voglio vivere,
voglio sperare,
del mondo i frutti voglio gustare.
è la mia fede che mi fa andare.
Ecco il segreto che devi imparare
se nel mio mondo tu vuoi entrare.
Potrai credere, vivere, amare.

Guarda Veneta, 08/02/05

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Consiglio

Se tu credi a me
puoi sperar perché
ogni giorno porta
nuova vita che
gioia e amor produce.
Non soltanto cose
o materiali affari
assai ricchi, pensi,
ma alfin senza valore,
perché privi di spirito,
come ha detto il Signore.
Poiché l’uomo di pasta è fatto
più nobil fra gli animali
e quindi il suo intelletto
godere gli può fare
le gioie senza uguali
che solo Dio può dare.

Guarda Veneta, 16/02/05

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Autoritratto

Sono un eroe moderno,
antico come il tempo,
cervello da computer,
dei giorni sfido la corsa
e non soffro del tempo la morsa.
Ora che gli anni mi hanno temprato
sento di essere più forte
da non temer neppur la morte.
Vivo ogni giorno come l’ultimo fosse,
certo che l’indomani
miracoli dovrà portare,
perché di Cristo l’esempio,
è scritto io debba imitare.

Guarda Veneta, 12/02/05

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Cocktail poetico
(antidepressivo ritmico sorprendente)

Fatti un cocktail di poesia
quando devi scacciar la malinconia.
Versa le rime più felici
nel calice amaro della tristezza,
sciogliendo il rancore in versi
con un pizzico di lirica ebrezza.
E sembrerà bloccato, almeno,
il tedio di un mondo nero
che trascina in vuoto vorticoso
ogni felice tuo pensiero.
Dosa con cura i ritmi di Bob Dylan
con le visioni di Verlaine in rima
e le angosce assurde e meschine
non saranno più quelle di prima.
L’ipocrisia del mondo
sfidare tu potrai,
se dal fondo dei versi
raschiare poi vorrai,
un sapore così ricco e potente
che solo può gustare colui che è vincente.
Quale d’assenzio raro l’effetto è “stupefacente”
tal di cultura il cocktail può essere sorprendente.

Guarda Veneta, 13/XI/01

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Continuando ad amare
mi ritrovo a pensare
ed il tempo riempio
di parole assai rare
che risuonino dolci
come i canti a Natale,
e il lavoto non pesa,
se tu creder lo vuoi,
continuando a pensare,
continuando ad amare.

Guarda Veneta, 14/02/05

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Lux

Nella luce ti ho incontrato
e non mi hai, Dio, accecato;
ma in un momento ho potuto capire
passato, presente ed avvenire.
Nel tuo tempio, o mio Signore,
hai infusi in me sommi sapienza e amore.
In un raggio meraviglioso
mi hai trasmesso la tua potenza
ed il coraggio di andare avanti,
forte cantando il nome tuo
in un mondo ancora ostile,
sì come fecero nei secoli i tuoi santi.
Or meglio so che tu da sempre sei,
per ogni essere vivente, l’unico Dio onnipotente.

Guarda Veneta, 08/03/05