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 elogio a Maria Organtini


Informiamo i nostri Autori e Poeti che domenica 21 dicembre alle ore 3 del mattino ci ha lasciato Maria Organtini, collaboratrice della Montedit e Consigliere del Club degli autori dal 1992.

I funerali si sono svolti oggi 23 dicembre 2025 alle 14.30 nella Parrocchia Cristo Re in via Giacomo Tosi in Monza.
La Casa Editrice Montedit – Sezione Il Club degli autori saluta con profonda commozione Maria Organtini, poetessa sensibile e preziosa collaboratrice, che con le sue parole e la sua presenza ha lasciato un segno autentico nel nostro cammino editoriale e umano.
La sua poesia sapeva ascoltare il silenzio, dare voce alle emozioni più intime e trasformarle in versi capaci di toccare il cuore.
Maria continuerà a vivere nelle sue opere, nei progetti condivisi e nel ricordo di chi ha avuto il privilegio di leggerla e conoscerla.
Alla sua famiglia e a tutti coloro che le hanno voluto bene va il nostro più sincero e affettuoso pensiero.


La Casa Editrice Montedit – Sezione Il Club degli autori
Antonella Montefameglio - Adriana Montefameglio
Massimo Barile - Luciana Ballati
Olivia Trioschi e tutti i collaboratori


                                       

«A Maria Organtini»



È sempre difficile dedicare un ricordo e trovare le parole giuste nel momento della perdita.

Ho conosciuto Maria nel 1999, grazie al Club degli autori, con il quale ha collaborato per trent’anni, offrendo tutta la sua passione di poetessa e scrittrice, oltre all’esperienza di formidabile organizzatrice di eventi letterari. 
Fin dal primo sguardo ci ha unito la profonda empatia che ha generato reciproca stima.

Ho avuto l’onore di condividere con Lei le partecipazioni a numerose premiazioni di concorsi e altrettanti incontri letterari ed artistici nella città di Monza.

Maria Organtini è stata fondatrice e presidente del “Cenacolo degli artisti e dei poeti di Monza e Brianza” ed ha dedicato tutte le sue energie per cercare di offrire eventi culturali di valore assoluto, impegnandosi in ogni occasione: per Lei è stata una vocazione.

Ricordo con affetto il suo amore per la poesia e le numerose chiacchierate con Lei: il suo grande entusiasmo quando le si leggeva negli occhi il desiderio di creare un “nuovo incontro”; il suo vigore ideale; la limpidezza intima e la sua squisita gentilezza.

Molteplici ricordi ritornano nella mia mente come quando citai le parole d’un famoso oratore che le erano piaciute tanto, fino ad un velo di commozione: “Se la Parola non mi costasse non sarebbe autentica, se non dolesse non sarebbe viva, se non bruciasse non avrebbe lume”.

Dopo aver vissuto della Parola, dopo le soddisfazioni professionali, dopo le gioie ed i dolori, v’era, infine, la speranza di aver offerto tutta sé stessa, la consapevolezza di aver lasciato un segno durante il suo percorso.

C’è sempre un momento in cui nelle anime che si sono votate alla poesia, a diffondere la più alta Parola dell’Arte, si insinua il bisogno della quiete: e c’è un’ora in cui, dopo il clamore della vita, si aspira al silenzio per sé e alla preghiera che si fa comunione con l’eterno.

Maria sapeva pronunciare la “parola della bontà” ed ora, raccolta nella pace leopardiana “delle bianche ali”, si trova in una dimensione superiore, dopo aver lasciato vivo il suo ricordo come meravigliosa luce celeste.
Io spero solo di essere riuscito in questo intento che rappresenta un semplice dono, offerto con il cuore a Maria Organtini.

E, al cospetto dell’ineluttabilità del fato, affido a Calipso la custodia del silenzio.

Con profonda stima e affetto.

Un forte abbraccio.
 

Massimo Barile (per Montedit e il Club degli autori)



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