Opere di

Chiara Novak



“Lettera a un lettore mai avuto”
Marcoserratarantola Editore
numero pagine: 63
ISBN:978-88-6777-294-0
prezzo: 15 euro


Ma come fai (canzone)

ma come fai a capire
le orecchie aperte ma il cuore chiuso.
E’ un’ora che parlo ma tu non mi ascolti
pensi soltanto alle tue menate.
Credi che a fare una vita normale
non abbia per questo più casini;
tu potrai dire che servo il sistema
io ti rispondo che invece tu evadi.
Ma come fai a continuare
a vivere senza darti da fare?
Tutto può essere alienazione
anche una lotta di liberazione
ma io voglio crede che amando
ci si può liberare dal male che è dentro
cambiare qualcosa di questo sporco mondo
svegliare la gente dal suo sonno profondo.
Ma come fai a capire
le orecchie aperte ma il cuore chiuso.


Come eliminare le guerre

Per eliminare la guerra bisogna educare alla pace. Ciò è più facile nei Paesi in cui la pace esiste già ; è molto più difficile laddove la guerra c’è da sempre e da troppo tempo.
Contemporaneamente ai grandi processi educativi,che sono importanti e necessari ma molto lunghi, io penso che si potrebbe fare qualcosa di più concreto,efficace e rapido.
Si dovrebbe ridurre gradualmente ma drasticamente la produzione di armi. non basta ridurre gli armamenti di uno Stato, se nel frattempo le fabbriche di armi continuano a produrle senza alcun controllo.
Che cosa si può fare?
Innanzitutto bisogna un’occupazione alternativa ai dipendenti che lavorano nelle fabbriche di armi. I padroni si arrangiano sempre.Chissà quanti soldi si son fatti sulla pelle dei poveri bosniaci, palestinesi, israeliani, somali, rwandesi e chissà quanti altri.
A volte mi viene il dubbio che i principali responsabili di tutte le guerre siano proprio loro, i fabbricanti di armi.Là dove c’è una guerra, c’è odio, c’è violenza, c’è ignoranza; tanti sono i fattori che fanno scoppiare una guerra, ma la guerra senza armi non si fa.
Mi viene in mente quel film con Alberto Sordi; mi pare si intitolasse”Finchè c’è guerra c’è speranza, speranza di far soldi sulla pelle di centinaia di esseri umani, se poi sono lontani dall’Europa, meglio ancora.
Che orrore! Che vergogna!

Ora però voglio precisare alcune mie opinioni.
Sono contro la guerra e la violenza, ma non sono antimilitarista;sono contraria all’obbligatorietà del servizio militare, ma non eliminerei le forze armate; le ridurrei, le professionalizzerei; insomma allo stato attuale credo che sia impensabile, inopportuno e impossibile eliminare completamente gli eserciti.


Settimana corta o lunga?

Tutti i lavoratori, tranne gli statali, lavorano dal lunedì al venerdì;qualcuno lavora anche il sabato.
Ma i più sfortunati sono quelli che devono lavorare anche la domenica, anche se poi hanno comunque i loro giorni di riposo. Mi riferisco soprattutto ai lavoratori dipendenti.
Io penso che tutti i lavoratori dipendenti, e quindi anche gli insegnanti dovrebbero avere diritto a due giorni di riposo.In realtà questo avviene già, ma un conto è avere due giorni contigui, un altro è avere la domenica e un altro giorno infrasettimanale.I più fortunati, o se vogliamo i più furbi, riescono sempre ad avere come giorni liberi il sabato e la domenica.
Mi è capitato di lavorare dal lunedì al sabato nelle scuole elementari a tempo normale(dalle 8.30 alle 12.30);vi assicuro che mi pareva di essere a scuola continuamente; la domenica non mi bastava per rigenerarmi.
Dunque io sono favorevole alla settimana corta anche nella scuola, in particolare qui al nord, dove molti genitori lavorano dal lunedì al venerdì ed hanno solo il week-end per stare con i propri figli e per coltivare altri interessi;cosa che non possono fare durante la settimana.
E gli studenti?
Fare la settimana corta implica due o tre rientri pomeridiani, a meno che si faccia l’orario unico, che già si attua nelle scuole superiori. A bambini di sei-undici anni non possiamo chiedere la stessa resa. Non possiamo pretendere che partecipino con attenzione alle attività scolastiche per più di quattro ore di seguito. Le attività sono varie e si cerca di rendere sempre interessanti e piacevoli anche quelle discipline che sembrerebbero noiose e troppo concettuali. Anche la matematica, se insegnata in un certo modo, può suscitare interesse ed entusiasmo; questo insegnamento prevede,soprattutto nel primo ciclo ma anche nel secondo, momenti di manipolazione e di gioco con materiali strutturati e non. Ovviamente l’insegnante ha sempre ben presenti gli obiettivi e le finalità della disciplina che insegna.
L’approccio ludico si è dimostrato efficace in quasi tutte le discipline.
Infine io penso che anche i bambini come gli adulti hanno bisogno di avere un po’ di tempo libero per svolgere altre attività e per stare con i loro genitori. Quindi settimana corta anche per loro. Se la settimana corta implica più rientri pomeridiani, si cercherà di svolgere nel pomeriggio attività meno impegnative.
Non si può negare che nelle ore pomeridiane tutti, bambini e adulti, sono più stanchi e di conseguenza meno efficienti che al mattino; tuttavia nelle scuole a tempo pieno si attua da anni la settimana corta e non mi pare che questo orario settimanale sia particolarmente pesante e comunque penso che ci siano delle soluzioni alternative.Ad esempio si potrebbero ridurre da cinque a tre i rientri pomeridiani, pur facendo trenta ore come prevede la normativa. A parte il fatto che se dovessimo insegnare tutto ciò che è scritto nei programmi del 1985, non ci basterebbero neanche quaranta ore didattiche alla settimana; è compito di noi insegnanti selezionare gli obiettivi da raggiungere in base al livello medio culturale, agli interessi dei bambini e anche in base alle nostre convinzioni.


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