Antologia delle più belle poesie del Premio I Poeti dell’Adda 2017
Indice
Prefazione di Massimo Barile – Albo d’Oro del Concorso – Loredana Andreazza – Vincenzo Antonucci – Sergio Baldeschi – Biagio Barbero – Alessio Baroffio – Bruno Bracchi – Mery Brescianini – Antonella Buono – Ottavio Buratti – Maria Calistri – Tobia Cardaci – Angelo Cerenzia – Maria Colombo – Yuri D’Errico – Massimo De Sanctis – Anna Maria Deodato – Riccardo Andrea Ghidetti – Liana Gioieni – Lucia Ingegneri – Stefano Introini – Salvatore La Moglie – Cristina Loi – Alberico Lombardi – Elio Lunghi – Chris Mao – Dario Marelli – Youri Martini – Amedeo Millefiorini – Oscar Morosini – Andrea Camillo Nata – Liliana Paisa – Francesco Pasqual – Maria Teresa Piccardo – Andrea Polini – Lucio Postacchini – Giulia Quaranta Provenzano – Calogero Restivo – Anna Rizzini – Luca Savarè – Giulia Scialanga – Melissa Storchi – Franco Tagliati – Antonio Todini – Antonio Luca Torchia – Enrico Trivoli – Daniela Visani
Prefazione
La presente antologia comprende alcune poesie degli Autori che hanno partecipato al Premio letterario «I Poeti dell’Adda 2017«.
Desidero rivolgere il mio ringraziamento a tutti gli Autori che, con grande passione, hanno offerto le loro poesie, dimostrando forte volontà di alimentare i percorsi lirici, tra originali visioni ed emblematiche rappresentazioni, in una miscela di fascinazione ed espansione salvifica.
Le testimonianze poetiche dimostrano la propensione a penetrare una dimensione superiore, raccontando l’universo emozionale che illumina il cammino di ogni poeta.
Ecco il dono al mondo della poesia, elargito con profonda sensibilità.
Le poesie rappresentano la linfa vitale dei percorsi di ricerca intrapresi ed incarnano la forza rivelatrice delle liriche che sono presenti nell’Antologia.
Il mio augurio di un proficuo lavoro a tutti Voi.
Massimo Barile
Presidente della Giuria del premio letterario I Poeti dell’Adda
Albo d’Oro della XXII Edizione del Premio di Poesia Poeti dell’Adda 2017
La Giuria della ventiduesima edizione del Premio di Poesia Poeta dell’Adda, presieduta da Massimo Barile, rende noti i risultati del concorso.
Opera 1^ classificata «Accattone» di Chris Mao, Ormea (Cuneo).
Motivazione della Giuria: «La poesia di Chris Mao riconduce ad una visione esistenziale che delinea la figura d’un uomo disperso nella vita, soffocato dai pensieri sotto un cielo grigio, quasi sospeso sull’orlo dell’abisso, indifeso davanti alle traiettorie della vita.
I frammenti del cuore sono rari ed i ricordi sono svaniti, ormai provato dall’“ansia impura dei poeti”, rimane in attesa del sigillo lirico che diventa decretazione d’una condizione umana tremendamente sofferta e poeticamente pervasa di umanità: “nella febbre silenziosa/che ghiaccia i sogni/sotto la pelle”.
La scansione lirica è coinvolgente e mette in risalto la profonda sensibilità del poeta». Massimo Barile
Opera 2^ classificata «Orfani dei prodigi del cuore» di Sergio Baldeschi, Montecerboli (Pisa).
Motivazione della Giuria: «La poesia di Sergio Baldeschi offre un’indiscussa verità sul mondo odierno: “siamo orfani dei prodigi del cuore”.
Il poeta affonda la lama nella carne viva e, con la sua lirica, decreta che “non abbiamo più le ali” per voli fantastici, siamo “esseri smarriti” nel nulla ed i nostri sogni sono ormai svaniti, mentre, imperterriti, beviamo al “calice amaro/delle nostre solitudini”, in preda alla “beffarda partita” dell’esistenza, come poveri illusi da chimere ed ingenue pretese.
L’atto salvifico è la nostra capacità di donare amore, l’unica sostanza invisibile che permette di illuminare gli “oscuri sentieri” delle nostre “insensate rotte”.
La Parola di Sergio Baldeschi è forte e tagliente, sempre fedele all’intenzione lirica e simbolo stesso della sostanza esistenziale di cui si nutre». Massimo Barile
Opera 3^ classificata «L’ultima poesia» di Alessio Baroffio, Rescaldina (Milano).
Motivazione della Giuria: «L’intensità lirica di Alessio Baroffio si accompagna alla concezione della limitante condizione dell’Uomo.
Nella sua finitudine avviene l’incontro tra i pensieri e le parole che nascono dal cuore, capaci di proiettare nello scrigno dei ricordi quando il silenzio rimane l’unico compagno per osservare il tempo che scorre e, poco a poco, cancella la memoria, ma il poeta non vuole abdicare ed innalza al cielo la sua volontà: “indosserò un ricordo”.
La fusione della passione con l’amore per la poesia condurrà a trovare il coraggio di scrivere “l’ultima poesia”». Massimo Barile
Opera 4^ classificata «Sillaba di eterno» di Dario Marelli, Seregno (Monza Brianza).
Motivazione della Giuria: «Nella poesia “Sillaba di eterno”, Dario Marelli pare voler fermare “l’inesorabile incedere del tempo” per ritrovare “angoli di pace” ed espande il recupero memoriale che si alimenta della sostanza autentica della vita.
La sua voce, forte e penetrante, illumina il silenzio ed i ricordi che vegliano nell’animo.
Il lento abbandono lirico conduce al volo sognante “nell’azzurro cielo”, tra le nuvole, fino al “vertice dei sogni”.
La volontà di arrestare l’inesorabile sgranarsi dei giorni, catapulta nella vertigine, alla ricerca delle “parole in fondo al cuore”, d’una salvifica “sillaba di eterno”». Massimo Barile
Opera 5^ classificata «L’ultima preghiera» di Anna Maria Deodato, Palmi (Reggio Calabria).
Motivazione della Giuria: «La volontà di una “rivelazione del cuore” alimenta la lirica di Anna Maria Deodato.
La parola è vibrante, umanamente e profondamente sentita, tesa a cercare le memorie nel tempo che si dilata e ad accompagnare lungo il cammino esistenziale.
Nel divenire lirico l’attesa diventa “incanto/per seppellire il silenzio”, fino all’atto liberatorio dell’“ultima preghiera” prima di affrontare l’inconoscibile». Massimo Barile
Opera 6^ classificata «Petricore» di Daniela Visani, Imola (Bologna).
Motivazione della Giuria: «Nella poesia di Daniela Visani la vita penetra nel profondo, supera la carne ed invade l’anima.
Le lacrime diventano “cristalli amari” come ad assorbire il dolore causato dall’Uomo e, nel groviglio esistenziale, domina il reiterato “spesso mi piove/dentro”, come a constatare una continua immersione nella coscienza, muta e impotente». Massimo Barile
Opera 7^ classificata «La tua voce, al di là del tempo» di Andrea Camillo Giorgio Nata, Cuneo.
Motivazione della Giuria: «La poesia di Andrea Camillo Nata è amorevolmente dedicata alla nonna Margherita.
Nella struggente lirica emerge chiaramente la convinzione che “nulla finisce” e dalle lacrime si rinasce perché ci si può gettare “in un volo a capofitto a bocca spalancata/sino a sentire le stelle sul palato”: e non serve più vedere, né avere un corpo quando v’è solo la “luce” che si respira.
In una sospensione nel tempo, la Parola si fa emozionante e tocca il suo culmine quando il poeta si pone in attesa del dolce “bacio d’amore al suo risveglio”». Massimo Barile
Opera 8^ classificata «La poesia» di Antonio Todini, Cori (Latina).
Motivazione della Giuria: «La Poesia è “distillare dalla pelle/gli umori più dolorosi” per cantare la vita e le lacerazioni dell’anima durante il sofferto cammino, come a “purificare lo spirito”, fino a lasciar scorrere tutto e “perdersi nella natura/stessa delle cose”, “vivendo intensamente ogni istante”, consapevoli della propria finitudine.
Il flusso lirico avvolge e pervade l’animo quasi a voler “svuotare e riempire il proprio essere”, per alimentare “il nettare dei pensieri”, conducendo al sigillo lirico: “Solo ad un cuore aperto/sarà possibile sentire, solo/ ad una mente ferma sarà/la penna un ponte per l’anima”». Massimo Barile
Opera 9^ classificata «50 passaggi» di Liliana Paisa, Fabriano (Ancona).
Motivazione della Giuria: «L’atmosfera lirica offerta da Liliana Paisa è avvolta “nella foschia dei pensieri”, che diventano protezione e scudo esistenziale per difendere la “tremula carne”, simbolicamente resa con i versi: “non mi vergogno di rimanere nuda davanti all’orizzonte”.
In un lento scivolamento sulla superficie dell’esistenza, come “involucro” consapevole di sé e capace di dissolvere le ombre che incombono, risplende, infine l’atto salvifico: sentire il respiro dell’Essere, come la prima donna davanti all’aurora del mondo». Massimo Barile
Opera 10^ classificata «Ignavi» di Yuri D’Errico, Ciampino (Roma).
Motivazione della Giuria: «Nella poesia di Yuri D’Errico l’esistenza è riassunta nell’immagine di un “drappo danzante/in balia del vento” e tutto ciò che è stato vissuto diventa solo un costante abbandono, in una continua dispersione, come a perdere coscienza di sé.
Emerge la forte consapevolezza del poeta che decreta: “dell’anima tradimmo/il senso”.
Yuri D’Errico, con pochi versi, sintetici e mirati, offre la fedele visione della sua intenzione lirica». Massimo Barile
Opere Segnalate dalla Giuria con Attestato di merito:
«L’araba fenice» di Gianna Costa, Palazzolo di Sona (Verona). Motivazione della Giuria: «La poesia di Gianna Costa diventa intenzione lirica del desiderio di risorgere come Araba Fenice dopo aver riacceso “la costellazione del suo cuore ferito”.
La simbolica rinascita, liricamente resa in modo limpido, condurrà ad una nuova vita, nell’Amore». Massimo Barile
«Bianca estate» di Liana Gioieni, Venezia.
Motivazione della Giuria: «Nella lirica di Liana Gioieni, tra le pieghe della vita, riemergono i ricordi ed “il cuore più non mente”. Gli echi della memoria si fondono con la trama del cammino esistenziale.
La poesia di Liana Gioieni rivisita un recupero memoriale e lo rende universale». Massimo Barile
«Là dove il mare luccica» di Alberico Lombardi, Sesto San Giovanni (Milano). Motivazione della Giuria: «La poesia di Alberico Lombardi alimenta l’atmosfera d’un “passeggiar silente” lungo il mare, che apre il suo scrigno al cuore, tra il sole e le onde.
Fra il salmastro d’un “mare argentato” e l’armonia naturale, il poeta si abbandona ad un vagheggiare solitario, penetrando la profonda essenza dell’esistere ed espandendo il suo suggestivo lirismo». Massimo Barile
«Il silenzio dei giorni» di Gilda Mele, Foggia. Motivazione della Giuria: «Nel cammino dell’esistere domina prepotente l’amore per la vita, seppur tra sofferto incedere ed inevitabili ombre, e Gilda Mele fissa tale sentimento, fino a scrivere “piansi il silenzio dei giorni” e, ancor più, a confessare “in un’anfora/versai la mia anima”, come a voler custodire ciò che è prezioso, ma “chiuderlo” al resto del mondo.
La sua poesia diventa atto di salvazione». Massimo Barile
«Cedronella» di Giulia Quaranta Provenzano, Diano Arentino (Imperia). Motivazione della Giuria: «La visione poetica di Giulia Quaranta vive una sospensione magica nel volo lirico di una cedronella, farfalla mimetica che volteggia “fascinosa” nell’aria. L’“incanto fluttuante” del suo elegante battito d’ali separa la vita dalla morte. La poesia di Giulia Quaranta è permeata di un soave lirismo e la sua Parola è pura leggerezza». Massimo Barile
«Come un aquilone azzurro» di Giorgia Spurio, Caselle di Maltignano (Ascoli Piceno). Motivazione della Giuria: «Giorgia Spurio regala una poesia che illumina le immagini liriche della vita e le sue manifestazioni. Tra le mani di un bambino, “assetate di abbracci” e di “sorrisi”, si libra la sua Parola, grazie ad un volo meraviglioso tra le nuvole, in una dimensione eterea e salvifica». Massimo Barile
La premiazione è avvenuta Sabato 17 febbraio 2018 alle ore 15,00 presso il Teatro Polifunzionale La Corte dei Miracoli – piazzale delle Associazioni, 19 – Melegnano (Milano).