Antonello Alberti
Anima libera
37° all’ombra
Torno a casa in auto
in un pomeriggio d’estate
Tra l’afa e il caldo ascolto Nek.
Mi sento felice
Tanto felice e non so perché
…o forse so perché
Immagini scorrono nitide nella mia mente,
emozioni che si fondono in una danza
libera da retaggi:
le grida di gioia dei miei bambini
l’amore intenso e profondo della mia donna
la libertà del mio spirito
l’amplesso di due amanti
che si inebriano di passione
e dimenticano il tempo che scorre.
Ho bevuto al calice della vita,
ho bevuto un dolce cocktail
che si chiama felicità.
Tutto ciò forse è Dio?
Tutto ciò forse è il perché della vita?
Libera anche tu il tuo spirito
e bevi al calice della vita
un dolce cocktail di felicità
Roberta Alberti
Opera 4^ classificata
Amica sleale
Indossi una maschera
a tutte le ore:
falsi sorrisi,
false parole,
falso l’amore
che è nel tuo cuore.
Io non ti biasimo
se non ne conosci il valore.
Un’amica leale
non dovrebbe far male,
non dovrebbe tradire,
tanto men pugnalare;
in pochi secondi
si püò fare male.
Ma tu non comprendi
i valori essenziali:
stima e rispetto
son da donare
a sé stessi e agli altri,
se li sai provare.
Cara amica sleale
non ti arrabbiare,
la “licenza poetica”
ti potrà fare male
ma è l’unico modo
per farti capire
che devi cambiare.
Luciana Battista
Opera 1^ classificata
Naufragio
Scarpe, vestiti
Poveri stracci
Brandelli di vita
Distesa di teli bianchi
Sulla battigia
A coprire volti innocenti
Figure sbiadite
Avvolte da scialli
Offerti da mani pietose
Sguardi smarriti, attoniti
Volti senza più lacrime…
Ancora l’orrore negli occhi
Rivolti a quel mare nemico
Che ha infranto per sempre
Il sogno di un mondo migliore
…E nel silenzio irreale
Il grido straziante di una madre
Che disperata ripete quel nome
Luca Benedetti
Opera 9^ classificata
Noi
Il tempo mi ha guarito
Io mi sono guarito
Ho riguardato vecchie foto col sorriso
Ora siamo il ricordo di un film vissuto
Né amici né nemici
né amanti né conoscenti
Né fidanzati né corteggiati
Siamo esseri umani che si sono amati
come foglie d’autunno che non cadono
Siamo la forza dell’amore rinchiusa in una foto
l’alchimia ricercata negli occhi degli altri
la storia d’amore mai raccontata nei romanzi
Siamo il pensiero di una notte nostalgica
e fumo di emozioni che vola via dopo qualche istante
Siamo colori sbiaditi dai giorni
e disegni di un’immagine sfuocata
rumore di sguardi sovrastati da un silenzio perpetuo
Siamo la poesia che rileggeresti per commuoverti
Siamo la nostra miglior alba rapita da un tramonto in fuga
Siamo il sole di un giorno d’estate investito dal calar della notte
Siamo il tempo trascorso dell’amore invecchiato
e il ricordo stampato di due anime compagne
Rosanna Bianchi
Opera 2^ classificata
Lacrima
Ho cullato una lacrima indecisa.
Stava sospesa tra le righe del tempo
con fare timido, timoroso,
di chi non vuol mostrarsi
e, come il sole al tramonto,
sembrava indugiare.
Come l’inverno dell’anima
che non cede al suo gelo,
la lacrima discreta
di un anziano solo.
Piera Caivano
Opera 2^ classificata vernacolo
Latuorn d’ammor
Addo vaj
Mo veng
Addo si jut
So mnut
Ind a rug
a femmn vstuta neur
man man camin
spadd dritt e cor spandcat.
Addo vaj
Mo veng
Addo si jut
So mnut
A femmn alazz u pass
e risponn sfastdiat.
Addo vaj
Mo veng
Addo si jut
So mnut
So mnut.
T Stacij asptenn.
Traduzione
Cantilena d’amore
Dove vai
Adesso vengo
Dove sei andata
Sono venuta.
Nel vicolo
una donna vestita di nero
cammina svelta
spalle dritte e cuore smanioso.
Dove vai
Adesso vengo
Dove sei andata
Sono venuta.
La donna allunga il passo
e risponde infastidita.
Dove vai
Adesso vengo
Dove sei andata
Sono venuta.
Sono venuta. Ti stavo aspettando.
Piera Caivano
Opera 3^ classificata vernacolo
Teng nu pes sop u cor
Teng nu pes sop o cor
e psant assai
pes come u maton
ca l’antich ausavn
p s caglndà ind viern
quann u’fridd di lnzol
t pentr in da l’oss come lagan ngruscuat.
Teng nu pes sop o cor
è manganza d’ammor.
Ten nu pes sop o cor
pchè teng nu dfiett
quann vogl ben
vogl ben assai.
Teng nu pes sop o cor
nun se allgrut
e torn ndret
pa Via Nov
semb p nu pes sop u cor.
Traduzione
Ho un peso sopra il cuore
Ho un peso sopra il cuore
è molto pesante
pesa come il mattone
che gli antichi usavano
per riscaldarsi in inverno
quando il freddo delle lenzuola
ti penetra dentro le ossa come sfoglie di pasta indurite.
Ho un peso sopra il cuore
è mancanza d’amore.
Ho un peso sopra il cuore
perché ho un difetto
quando voglio bene
voglio molto bene.
Ho un peso sopra il cuore
non si è alleggerito
e torno indietro
per la Via Nuova
sempre con un peso sopra il cuore.
Anna Felicetta Cosentino
Opera 10^ classificata
Bambina
Prendi la vita con leggerezza
bambina.
Osserva il cielo limpido,
senti la brezza sul tuo volto.
Continua ad essere bambina
non rinunciare mai allo stupore,
prendi la vita con leggerezza
e non portare macigni sul cuore.
Leggera ma non superficiale,
capirai vivendo quel che davvero vale.
Riempi a poco a poco questo pozzo senza fondo
capirai che sei tu a creare il tuo mondo.
Aggiungi un pizzico di accettazione
una manciata d’amor proprio e di poesia
inforna tutto, respira a pieni polmoni
segui questa ricetta per creare la magia.
Ciò che manca a volte è il coraggio di
spingerci oltre
fino a sfidare la sorte;
ma tu prova a volare bambina,
con consapevolezza guarda il sole,
capirai che ci sono mille modi per splendere.
Giacomo Giannone
Opera 3^ classificata
Lontananza
Quando cala la sera umida di nebbia
i passanti sulla via sembrano fantasmi
allora ti cerco, padre, per non smarrirmi.
Sento i tuoi passi seguirmi trepidanti
e vedo i tuoi occhi acuti penetranti
fermi sulla soglia della casa nostra.
Ora io sto sull’Elsa appena illuminata,
arcate ampie, brillio di luci sul greto
d’acque correnti, calpestio di gente
sul ponte, fruscio d’erba sulle sponde,
c’è la tua ombra muta accanto la mia,
attenta, pronta a guidare il mio cammino.
C’è rimescolio di tenerezza nel cuore la sera,
malinconia di cose passate e desiderio,
tanto desiderio della mia terra lontana.
Luigi Losa
Opera 8^ classificata
Luce
La luna squarcia il cielo con la sua luce
in una fredda serata invernale.
La bruma la vuole celare
con il suo manto oscuro.
Ma la luce, seppur lontana, la penetra
portando certezza del nuovo mattino.
Liliana Paisa
Opera 6^ classificata
Un mondo balla step
Un mondo balla step su altro mondo,
nel cuore disegnato sull’asfalto,
dentro la vita rimasta nei dipinti.
Balla nella polvere sottile
con eleganza del riccio ignorato.
Nessuno suona il violino.
Nessuno suona il piano.
Una lacrima rode la carne
di chi non ha più la materia del cielo.
Si tace dentro il grido dell’altra
finché le parole si scrivono da sole
nelle vittorie immaginate.
Un mondo balla step sulle rovine di un altro
e non ricorda il nome delle madri.
Giuseppe Sassano
Opera 4^ classificata vernacolo
U paìsë mìë
Chiërëmòndë,
stu paìsë pë mè iè u chiù bèllë,
tènë tandë cosë
ca fà ‘nnammurà tuttë chìllë ca vènënë quàe.
Com’iè bruttë u vièrnë però,
nòn c’è nësciùnë ‘ngirë,
nòn së movë na fràschë.
A chiàzzë òn è mæië stætë accussì,
‘ndi strittulë na votë c’erë tand’armonìë,
mo më cë venë a chiangë u corë mië!
‘Ndi bar quàttë gattë,
së guàrdënë ‘nvaccë l’unë cu l’atë.
E i giuvënë addò sò?
M’arrëcordë na votë,
iëssièmmë sènzë dë n’arrëcurdàe dë turnàe a la cæsë,
‘nda chiazzòllë a në rëcrëiàe.
I non credë ca së n’ænë iutë,
sarànnë ‘nghiusë ‘nda cæsë a studiàe,
l’atë ‘ngirë pë l’atë paìsë,
e parècchië chi a studiàe e chi a fatëgàe lundanë.
Ma pò tornënë a Chiërëmòndë pi fièstë dë Natælë,
Pàschë e a staggiònë
pë vënì a truvàe amìcë e parièndë.
Nu paìsë cuiètë,
ca pærë na mundagnë
e attuòrnë paìsë e mundagnë
ca në fænë da chërònë!
Chiërëmòndë,
quand’iè bèllë stu paìsë,
pure goië, cræië, pëscræië
e lu iuòrnë apprièssë purë.
Traduzione
Il mio paese
Chiaromonte,
questo paese per me è il più bello,
ha tante cose
che fa innamorare tutti quelli che vengono qua.
Com’è brutto d’inverno però,
non c’è nessuno in giro,
non si muove una foglia.
La piazza non è mai stata così,
nei vicoli una volta c’era tanta armonia,
ora mi ci piange il cuore mio!
Nei bar quattro gatti,
si guardano in faccia l’uno l’altro.
E i giovani dove sono?
Mi ricordo una volta,
uscivamo senza ricordarci di ritornare a casa,
nella piazzolla a divertirci.
Io non credo se ne siano andati,
saranno chiusi in casa a studiare,
altri in giro per altri paesi
e molti chi a studiare e chi a lavorare lontano.
Ma poi tornano a Chiaromonte per le feste di Natale,
Pasqua e la stagione
Per venire a trovare amici e parenti.
Un paese tranquillo,
che sembra una montagna
e attorno paesi e montagne
che ci fanno da corona!
Chiaromonte,
quanto è bello questo paese,
pure oggi, domani, dopodomani,
e i giorni successivi pure.
Maggiorina Tassi
Opera 7^ classificata
Il linguaggio dell’anima
C’è uno spazio immenso,
nelle distese del mio cuore
che puoi riempire di dolcezza,
se la riversi ancora,
offerta, goccia a goccia.
Sono baciata dal sole
quando i tuoi occhi amorevoli
si posano su di me,
mi guardi e mi scopri,
come ti apparissi per la prima volta.
Si accendono di scintille,
si ravvivano le tue pupille,
rivelando amore e tenerezza,
se mi proteggi e mi scaldi,
con abbracci senza neppure una carezza.
Ho imparato il linguaggio dell’anima,
che conosce pensieri accennati,
note sfiorate, bisbigli e palpiti,
parole silenziose, desideri nascosti,
segnali arcaici in codici segreti.
Riempio cornucopie di emozioni
raccolgo ondate di vita sussurrate,
ora che so ascoltare una foglia,
che, al solletico del vento, ride
e un petalo di peonia che sospira e cade.
Maria Rosaria Virgallita
Opera 5^ classificata
Assenza
Nome inciso nell’assenza,
ti dissolvi nel gesto che rinuncia.
La luce non mi riconosce,
sorgente muta nello sguardo.
Senza il tuo volto
i sogni son pietra
e giorni resa senza lotta.
Tutto è lieve
con te muro e ponte,
quell’abisso senza altezza.
Tutto è vano
come la fede, il tuo silenzio che cammina.
Senza di te,
ti direi felice,
mi direi persa.
Vincenzina Votta
Opera 1^ classificata vernacolo
U tramont ra vita
t’ ne stai assttat
cu a cap chicata,
sopa na seggia imbagliata
nu truov chiù piacer
nu tien chiù dover
vers na vita,
ca inda nu mument è tramuntata
Cu a man trmenn
t tuocch u front
cumm, si vuliss cancellà, u iang ri pnsier
cumm, si vuliss assuccà, ra i rugh u suror
e cuont i uiourn, l’ora e i minut
r nu rolog ca sul p’tè s’è frmat,
e asppiett nu npot, p cuntà nu cunt
ca è gia cuntat
pchè a memoria tu si mparat,
pur si a memoria t’ ha abbandunat
È lassat e figl nu trsor
assai r valor:
nu sorris tal e qual o tuo,
l’uocch ru stess culor,
u stess mod r cammnà,
u stess mod r parlà,
e vuliss ra ancora nu cunsgl
ma mo si tu u figl,
e nun u puoi chiù cangià
Mo, si figl r i figl toi!
Questa è a vita,
si gira bona a rota
s nasc e s mor
criatur….
Traduzione italiano
Il tramonto della vita
Te ne stai seduto,
col capo chino,
sopra una sedia di paglia,
non trovi più piacere
non hai più doveri
verso una vita
che in un un momento è tramontata.
Con la mano tremolante
ti tocchi la fronte,
come, se volessi cancellare, il bianco dei pensieri,
come, se volessi asciugare, dalle rughe il sudore,
e conti i giorni, le ore, e i minuti
di un orologio, che solo per te si è fermato,
e aspetti un nipote, per raccontare un racconto,
che hai già raccontato,
perché a memoria lo hai imparato,
Pure se la memoria ti ha abbandonato.
Hai lasciato ai figli un tesoro
di grande valore:
un sorriso tale e quale al tuo,
gli occhi dello stesso colore,
o stesso modo di camminare,
lo stesso modo di parlare,
e vorresti ancora dare un consiglio,
ma adesso sei tu il figlio,
e non lo puoi più cambiare.
Adesso sei figlio dei tuoi figli!
Questa è la vita,
se gira bene la ruota,
si nasce e si muore
Bambini…