Orizzonti

di

Vincenzo Elefante


Vincenzo Elefante - Orizzonti
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
12x17 - pp. 36 - Euro 4,50
ISBN 88-8356-752-8

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Pubblicazione realizzata con il contributo de
IL CLUB degli autori in quanto l’autore è finalista nel concorso letterario “J. Prévert” 2004


Come un attore improvvisato, l’uomo è spinto sulla scena del mondo da una Mano invisibile, gettato in pasto a un pubblico feroce, che non perdona nulla, nemmeno la minima esitazione. Nessun suggeritore dietro le quinte: è solo con la sua anima. Quando il teatro si svuota, l’attore butta via gli abiti di scena, smette di essere una maschera e torna finalmente a essere un uomo, smarrito in una selva di domande senza risposte. Forse ciò che sta vivendo è solo un sogno!... Ma se la vita è un sogno, allora è possibile, nel sonno della morte, sognare l’altra vita?... Frattanto, i suoi pensieri si trasformano in guizzi di luce, in bagliori e lui, attraverso la nube radiosa che lo avvolge, scorge un fanciullo su una spiaggia assolata che, con un secchiello senza fondo, attinge acqua dal Mare oppure fruga nella sabbia in cerca di conchiglie morte. Potrebbe ascoltare la voce del Mare, solo che lo volesse, invece di continuare il suo inutile gioco: dovrebbe capire che la poesia non è il recipiente capace di contenere l’Infinito, inginocchiarsi sotto questo Cielo e farsi battezzare con l’Acqua di questo Mare. Inoltre, parlare al cuore di altri uomini che non accettano di vivere in comunione fraterna con la natura che li circonda e la insidiano, come figli ingrati la minacciano, la violentano, la distruggono con l’odio, le guerre, le malattie, la fame, le pestilenze…
Ebbene, questi uomini non vedono più in là del cortile di casa, più in là della staccionata che delimita il loro campo, più in là dell’uscio del loro ufficio, più in là della punta del loro fucile. Accecati dalle loro passioni, continuano a frugare nella sabbia dei giorni, in cerca di conchiglie morte.

L’Autore


Orizzonti


LA TARTARUGA

Guscio di tartaruga rovesciata
Sulla sabbia
Bruciata.

La morte è solo
Un bagno
Di
Eternità.

ore 12,30
sabato, 19/07/2003
via Schito, 22/B


GABBIANO DI SCOGLIERA

Segnate la mia fronte
con un filtro di luna il giorno in cui
scivolerò sull’ultimo minuto.
Vi prego, sussurratemi all’orecchio

le salmastre parole della vita.
Amici, battezzatemi con l’acqua
di questo immenso Mare- Non piangete!...
Come un bianco gabbiano di scogliera,

oltre le nubi, imparerò a volare
sul mare tempestoso del mio essere.

ore 12,00
venerdì, 27/11/2003
via Schito, 22/B


LA GENESI

Non ti daranno il tempo di pensare,
ti spingeranno a un tratto sulla scena.
Capirai che la belva è affamata
e l’attore impietrito, impreparato.

Per vivere dovrai improvvisare,
imparare a nascondere le lacrime,
come un vecchio buffone che sorride,
quando dovrebbe piangere.

ore 20,30
sabato, 31/01/2003


IL BENVENUTO

Riconosci le voci che parlano nel vento,
che un giorno ti daranno il benvenuto
nell’acqua del torrente!
Gli alberi, i fiumi, sono tuoi fratelli.

Le montagne, le nuvole, sorelle.
Sappi che i fiori sono desideri
nella carne degli alberi,
germogli di speranze
che mettono
le ali.

Questa non è la polvere di un paese straniero!
E questo cielo azzurro è solo l’abito
del tuo futuro ingresso trionfale
nel regno dei tuoi padri.

ore 19,26
sabato, 25/05/2002
via Schito, 22/B


LA CHIAMATA DEL MARE

Raccoglievo conchiglie sulla sabbia.
Il Mare mi chiamò: “Piccolo uomo!
Chi ama il Mare, ascolta la sua voce.
Dammi la mano, impara a camminare

sulla cresta dell’onda del mio canto,
come i figli dell’aria.
Basta filtrare sabbia!...”

“Non sono che un povero poeta,”
dissi, guardando il Mare.
E il Mare, nella gloria del tramonto,
riportò in superficie i suoi tesori.

anno 2000
via Schito, 22/B


ALMA DELL’ACQUA

Gioco con l’Infinito.
Come un bambino attingo acqua dal Mare,
con un secchiello senza fondo, e l’alma
dell’acqua, il cuore liquido dell’onda

sguscia via, brontolando, non so cosa…
Ecco, il risucchio soffia via la spuma!
Un’onda spinge l’altra che rintrona
con fragore di tuono.

ore 10,25
sabato, 01/01/2003
via Schito, 22/B


SE ANCORA

Se ancora non sai dirmi
dove finisce il cielo, non svegliarmi
da questo dormiveglia o, nel mio sogno,
insegnami a frugare, come un ladro

nelle tasche del Tempo, per attingere
all’immenso tesoro del domani:
come un fanciullo al cuore della madre.
Insegnami a sperare.

ore 14,00
sabato, 01/03/2002
via Schito, 22/B


LA FALENA

Chiudi le tue finestre.
Vieni, ammazziamo il Tempo con un bacio:
inventiamo anche noi l’Eternità.
In questa stanza, che ha per tetto il cielo,

l’Umanità somiglia alla falena
che gira intorno al Nulla,
finché nel Nulla brucia le sue ali,
in una grande fiammata.

anno 2000
via Schito, 22/B


NON TORNARE

Scuoti l’albero degli anni!
Ne sono rimasti pochi.
Uccelli venuti da lontano,
ne beccano gli avanzi,

pigramente, tra i rami.
Scuoti l’albero degli anni!
La cesta torna vuota,
bella fanciulla! Coprimi
con le ultime foglie.

ore 18,12
sabato, 21/03/1998
via Schito, 22/B


UN URLO NEL SILENZIO

Amara ansia di vivere.
Per qualche istante cavalcare il vento,
armati solamente
di un raggio di sole.

Poi, mordere la polvere.
O strappare coi denti un filo d’erba.
E un urlo gettare nel silenzio.

ore 18,04
sabato, 20/02/2000
via Schito, 22/B

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