La strega della vita

di

Vincenzo Elefante


Vincenzo Elefante - La strega della vita
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
12x17 - pp. 32 - Euro 4,13
ISBN 88-8356-078-7

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore


Presentazione

“La strada è illuminata dal dolore anche di notte”
(Annenshij)

A Luisa,
dolce e intramontabile amica

Gli Amici tutti
con infinito affetto



Ad occhi razionali, molte volte il poeta appare come un perdigiorno, un sognatore… come uno che comunque ha paura di misurarsi con la realtà.
Può, allora, accadere di inciampare in persone, per nostra sfortuna, nemiche della poesia, della musica, delle arti in genere… persone che mirano a distruggere quel patrimonio di profonda umanità che è alla base del nostro comune sentire; persone che ti spingono alla disperazione, decretando la morte della tua personalità.
Esse rappresentano la Strega della Vita che strappa le corde della tua chitarra, mentre dormi, ignaro del dramma che si svolge alle tue spalle. A questo punto, se non accade il miracolo, tu precipiti sempre più in basso, senza toccare il fondo, mangi sabbia tutti i giorni della tua vita.
Grazie, dunque, all’Allodola che, sollecitata da fratello Vento a intervenire, sostituisce le corde strappate dalla Strega con un raggio di Sole.

L’autore



La strega della vita


La strega della vita

Dormivo… e la strega della vita
strappò le corde della mia chitarra.
Il suo soffio gelato
alitò nella stanza.

Indi, prima dell’alba, volò via!

Al risveglio, pregai fratello Vento.
Lui spinse oltre quegli alberi le nuvole
e poi chiamò l’Allodola splendente:
“Torna dal tuo Poeta, per favore,
sorella, e accorda sulla sua chitarra
questo raggio di Sole!”.


A Luisa

Pane e malinconia ogni giorno.
Per un raggio di sole quante lacrime,
quante cambiali in bianco da firmare
per fermare la sorte!

Per insolvenza, infine, ci raggiunge,
mia vita, la notifica di sgombero
da questi cieli azzurri,
dai passeri che cantano per noi,

dal mandorlo che a marzo con le sue
mani fiorite abbraccia anche le nuvole
e spera di commuovere
la strega della notte.

Canzoni, sussurrate dalla bocca dei fiori,
e voi, alberi, strade del mio amore,
che foste la celeste eredità
di un figlio senza cuore… resterete!

E nell’aria di maggio
canterete per noi.


In silenzio

Posso amarti in silenzio,
come amano gli Angeli, in silenzio.
In silenzio ogni giorno posso amarti
per insegnare agli alberi
un silenzio
più profondo e
più dolce
del silenzio dei fiori.

In silenzio, guardandoti negli occhi,
ti parlerò come ti sta parlando
il silenzio di un attimo.
In silenzio
sto rubando il tuo cuore!


Nelle sue mani

Passano gli anni e pesano. Nessuno
ha veduto il colore dei suoi occhi.
Eppure è qui, in ogni mio respiro,
lo sento quando passa o quando ascolta
sul terrazzo sbocciare le begogne.

Gli alberi lo salutano ogni giorno,
per i fiori non è uno sconosciuto,
nemmeno per i passeri
che mangiano
nelle sue mani
e cadono dai sogni dei fanciulli
che con gli anni maturano
come grappoli al sole.


Alberi

In silenzio muoiono i poveri fiori.
Ma tu, Maestro, insegnaci
a raccontare gli alberi,
a nutrirci di miglio come i passeri,
dacci una via di fuga nel sussurro
del gelsomino o lasciaci dormire
nell’acero sognando.

Dicci che il Tempo è musica!

E ce ne andremo
come allegri folletti
dietro i passi del vento.


Vorrei

Vento, che fai parlare le giovani foglie,
insegnami – ti prego – l’alfabeto del bosco:
vorrei capire gli alberi,
i passeri che bevono nel calice dei fiori,
raccogliere dal becco dell’assiolo, ogni giorno,
un rametto di sole…
Comprendere il respiro di ogni carne!
E poi, come un bambino, accostare all’orecchio
la conchiglia dell’anima
per ascoltare il Mare.


Acqua viva, acqua chiara

Se i venti rovesciano sull’erba
la coppa dell’estate,
se amare è come masticare sabbia,
bevi dalle mie mani questo cielo,
e non temere gli alberi, le nuvole:
bevi un sorso di sole.

Amore è acqua che accarezza e canta.
Amore, sangue della mia ferita,
amore d’acqua chiara è acqua viva.


Amica ho la notte

Amica ho la notte: alto Silenzio
mi concilia i pensieri.
E io li vedo i miei pensieri!

Tornano reduci da mille
battaglie,
eroi senza medaglie
alla Vita immolati!


Nessuno mai

La luce ormai vacilla
e presto sarà buio nella stanza.
E mai, nessuno mai,
che non voglia impazzire, mai nessuno

nessuno deve chiederti
oh, mia candela – povera candela! – perché... se fino all’ultimo
la tormentata fiamma punta al cielo…


Un buché di sorrisi

E un mattino proprio su quell’uscio
da molti anni sprangato appare un Angelo
soave col volto di un bambino
per dirti: “Ho qui, per te,
un buché di sorrisi colti all’alba
tra i gigli del dolore: torna a vivere!”
E tu tremante sciogli quel nastrino
di azzurro, piangendo,
per leggere la lettera di sole
firmata dal tuo amore.

Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Per pubblicare
il tuo 
Libro
nel cassetto
Per Acquistare
questo libro
Il Catalogo
Montedit
Pubblicizzare
il tuo Libro
su queste pagine