Ora puoi volare davvero

di

Valeria De Simoni


Valeria De Simoni - Ora puoi volare davvero
Collana "Le Gemme" I libri per l'infanzia
14x20,5 - pp. 88 - Euro 9,00
ISBN 978-88-6587-9696

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In copertina: «Child holding balloons standing in front of fantasy storm, illustration painting» © grandfailure – stock.adobe.com


Prefazione

Valeria De Simoni, con il suo libro “Ora puoi volare davvero”, propone una raccolta di racconti che hanno come tema dominante la Natura nelle sue molteplici manifestazioni e, nella maggior parte, vedono protagonisti gli animali anche se non mancano le storie dedicate a bambini e fanciulle alle prese con vicende tra le più disparate.
Dalle narrazioni emergono chiaramente la sua sensibilità e la profonda umanità che accompagnano tutti i brevi racconti, sempre attingendo le sue invenzioni dal profondo dell’animo come a voler sottolineare che tutto ciò che scrive riconduce al senso autentico della vita, ad una visione spirituale che pervade l’intera raccolta.
Le avventure che si susseguono sono narrate con parole sincere, capaci di toccare nel profondo il cuore, nell’alternarsi di immagini, situazioni e visioni create dalla fantasia: una magia narrativa pervasa di amore, gioia e dolcezza.
Nella lettura dei racconti ecco allora dispiegarsi le storie che diventano il simbolo della creatività e della capacità di raccontare ed ammaliare di Valeria De Simoni: un bambino si ritrova in un bosco, solo ed impaurito, abbraccia una maestosa quercia e, dalle sue lacrime, nasce un ramo sul quale si posano le lucciole che gli indicheranno la figura della madre fino al sentiero salvifico; l’amicizia che nasce tra un usignolo e un gattino; la storia del folletto dispettoso che, dopo aver fatto scherzi a tutti, farà tesoro della lezione subita; il pavone vanitoso; la margherita insoddisfatta del suo aspetto che capirà quanto è bello essere una “semplice margherita” e il girasole disubbidiente che sta fermo nella stessa posizione per tutto il giorno; la storia di un condor speciale che nasce senza piume, ma comincia a compiere buone azioni grazie al suo cuore generoso e, ad ogni gesto d’amore, vede crescere una nuova piuma; una bambina speciale con un dono meraviglioso perché può viaggiare da un continente all’altro con un semplice battito di ciglia; la struggente storia d’amore tra Giacomo e Hula e quella della fanciulla disperata che, grazie alla voce amorevole della Natura, ritrova la gioia di vivere.
Dai racconti dell’autrice emerge chiaramente che la Natura assume una posizione dominante con la sua forza, la sua energia, la sua meraviglia e, come avviene in alcune storie, quanto sia fondamentale per l’Uomo interagire con la Natura, in una connessione-comunione con essa che potrà rappresentare l’atto salvifico per l’intera umanità.
Valeria De Simoni offre la sua visione della vita pervasa di sensibilità e dolcezza d’animo e porge il suo grande amore per la Natura, cosparso di delicate e fantastiche visioni, attingendo dal cuore le parole “semplici” che rendono “importanti” i suoi racconti.

Massimo Barile


Ringraziamenti

Ringrazio Hermano Ichu La Paz uomo-medicina andino, candidato al Premio Nobel per la Pace. I suoi insegnamenti sono rivolti a farci comprendere il senso profondo della nostra esistenza per inserirlo in una visione spirituale più ampia.
Questi racconti sono il frutto di un compito da lui assegnatomi. Ogni giorno per due mesi ho scritto “di pancia” poesie e racconti che avessero la natura come protagonista. Ogni testo l’ho poi recitato, con tanto di mimica anche facciale, a persone a me vicine.
Ho imparato molto da questa esperienza ed appreso il grande valore della costanza, della determinazione e dell’autoironia. Ho potuto appurare come certe prove riescano a sensibilizzare gli animi, aprano il cuore e di conseguenza nuovi impensabili orizzonti.

Un grazie particolare a Federico Marincola, artista eccentrico ed eclettico, Vicepresidente della Società di Radionica Italiana nonché Ajq’ij e grande visionario. Sempre disponibile ad illuminare i miei innumerevoli quesiti, dispensatore di preziosi consigli, esempio raro di passione e dedizione per la propria missione.

Non da ultimo desidero ringraziare la mia cara amica Carmela Giallongo che mi ha sopportato in questo viaggio fantasioso con infinita pazienza e sempre con il sorriso stampato in viso… anche quando costretta a sacrificare parte della pausa pranzo per ascoltare una stravagante cantastorie intenta a regalare momenti di comico sollievo e autentica consapevolezza.


Ora puoi volare davvero


Sei vetro che si sta plasmando
nelle mani della verità.
Vetro fluido e bollente
che sta prendendo forma
e dalle sue trasparenze,
dai suoi riflessi,
uscirà un pezzo unico e ineguagliabile:
te stessa.
Espressione meravigliosa
di ciò che può essere l’animo umano.

Paolo Alberto Randon


Ho semplicemente seguito le vie del cuore…

A mio figlio Andrea che mi ha supportato in questo viaggio con tanta pazienza ed ironia.


La margherita innamorata

Una margherita capricciosa è un po’ invidiosa si era convinta di essere del tutto insignificante nel suo aspetto.
Si guardava intorno nel campo e vedeva fiori con più personalità, fiori più grandi, fiori più profumati, più colorati e così via.
Non si capacitava del perché fosse capitato proprio a lei di nascere margherita.
Questa insoddisfazione cresceva e cresceva.
Fino a quando un giorno all’alba decise di chiamare il folletto che abitava nell’albero che le cresceva accanto.
Il folletto ancora un po’ assonnato e stupito di sentirsi chiamare con cotanta urgenza dalla margherita, le chiese cosa accadesse di tanto grave.
Ascoltò con attenzione tutta la storia… ci pensò un po’ e poi decise che probabilmente la cosa migliore fosse di aiutarla… sì, sì, era proprio il caso!!!
La margherita spiegò che voleva diventare una bellissima rosa rossa, alta, forte, con spine importanti e foglie verdi come gli smeraldi ed un profumo che incantasse.
Il folletto cercò nel suo libro delle formule magiche quella giusta per soddisfare il desiderio della margherita.
Tin zin pin kin e… in un attimo da margherita divenne una rosa!!!
Tutta felice la margherita, ehm ehm la rosa… iniziò la nuova vita.
Dei tanti che passavano non c’era uno che non la toccasse per sentirne il profumo, altri per ammirarla, altri ancora per fotografarla.
Tanta bellezza attirava troppe persone e la rosa non aveva pace, non riusciva neppure un attimo ad avere il tempo di riposare e starsene un po’ tranquilla.
Allora chiamò il folletto e gli disse di aver sbagliato fiore, meglio essere un girasole.
Fu così che Tin zin pin kin… con la solita magia si ritrovò girasole.
Ed eccola felice nel prato far bella mostra di sé.
…Ma la sua felicità durò poco, perché arrivata a sera tutto quel girare per seguire il sole le fece girare così tanto la testa che ora le scoppiava dal dolore.
No no no, il girasole nooooooo, non faceva per lei.
Il paziente folletto assecondò ogni richiesta della margherita che nel frattempo divenne orchidea, poi giglio, poi calla, passando da iris e arrivando a lilium.
Niente… nessuna trasformazione le dava pace e gioia… regnava l’insoddisfazione.
Il folletto guardando il fiore le fece una proposta: e se tornassi margherita?
Lei lo guardò con stupore… non ci pensava proprio a tornare una semplice margherita!!!
S -E -M -P -L -I -C -E
M -A -R -G -H -E -R -I -T -A
Ma pronunciando queste parole iniziò a ricordare…
Era libera nei campi, bella nella sua semplicità così autentica, leggera e flessibile tanto che il vento l’accarezzava ma non la spezzava, aveva tante amiche che le stavano accanto, e anche se capitava che venissero raccolte, era da parte di bambini che ne facevano bellissimi mazzetti per le loro mamme che con orgoglio esponevano nel vasetto più bello di casa e colmavano di mille amorevoli attenzioni.
Sì alle volte purtroppo capitava che qualche ragazzetto le strappasse i petali per un «m’ama non m’ama», ma la gioia di chi poi ne riceveva il responso era tale da rendere quasi solenne il sacrificio.
Insomma, vestire i petali di altri fiori e i tanti ricordi emersi le fecero capire che essere sé stessa era quanto di più naturale e meraviglioso le fosse mai capitato; e non c’erano profumi, forme o colori che le davano altrettanto benessere.

La margherita aveva finalmente imparato ad amarsi!!!


[continua]

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