I colori della vita piccolo zibaldone di parole e pensieri

di

Simonetta Gravina


Simonetta Gravina - I colori della vita piccolo zibaldone di parole e pensieri
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 260 - Euro 17,00
ISBN 978-88-6037-8767

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore


In copertina e all’interno dipinti di Simonetta Gravina


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto autore finalista nel concorso letterario J. Prévert 2009


Prefazione

La silloge di poesie “I colori della vita” di Simonetta Gravina è suddivisa in nove sezioni, direi quasi brevi canti, che riconducono ad un appassionato e unificante canto alla vita, alla volontà ed al desiderio di vivere pienamente e in modo autentico: questo profondo senso della vita introduce alla concezione dell’amore e della gioia fino ad un anelito di speranza in un domani luminoso. Ecco allora che vengono in primo piano, la spiritualità e la fede, accompagnate da un limpido disegno della Luce creatrice. La visione esistenziale non può certamente prescindere dalla conseguente consapevolezza che v’è anche la necessità di affrontare il dolore e le ferite dell’amore.
Il continuo flusso del pensiero razionale non è sufficiente per esprimere l’infinità interiore, e allora viene in soccorso la poesia, sostanza fluida e irrazionale, che riesce ad offrire la sua luce vitale.
Le esperienze sofferte ci afferrano e ci conducono nelle zone complesse e celate anche a noi stessi: la nostra mente, a volte, può cadere in preda a vertigine, altre volte, condensarsi nella sostanza stessa dell’essere. La vita è uno spettacolo meraviglioso: e la strana sensazione di piacere diventa illuminazione terrena nelle visioni essenziali del vivere quotidiano, e poi, il sentimento religioso avvicina ad una purificazione interiore e le lacrime diventano “pensieri”.
Si assiste così ad uno slancio spontaneo verso l’ispirazione che segue il fluire degli stati d’animo, degli impulsi più profondi, dei bagliori, delle immagini e della fascinazione, fino ad una condizione di natura estatica e ad un lirismo essenziale e puro. La passione per la vita e il desiderio di esprimere il ventaglio di sensazioni e l’universo emozionale, attraverso poesie profondamente sentite, emergono prepotenti e caratterizzano una raccolta poetica che diventa inno alla vita: un dono che merita di essere custodito, al pari della potente concezione dell’amore anch’essa percepita come un dono infinito che illumina.
Simonetta Gravina dispiega così la sua poesia, pervasa da fascino e seduzione: visione lirica che diventa esplosione incontrollabile, seppure attraversata da uno stato di sofferenza, tra sogno ed abisso, tra le fragilità dell’essere; eppure questa condizione dolente e sofferta, provoca sempre un incendio lirico che, con il suo calore, aiuta a superare le negatività dell’esistenza approdando ad uno stato d’armonia.
Simonetta Gravina esplora la propria voglia di vita, i ricordi che tormentano, il dolore dell’esistenza, la sensazione di solitudine, il proprio “spirito inquieto”, nonché il meraviglioso e amorevole disegno divino e, attraverso il “cuore che si dilata”, l’animo canta il suo enigma, la mente si spinge, coraggiosa, nelle parole che nascono dall’anima; infiamma e sconvolge i sensi fino a scrivere “mi sento un’estranea/e fuggendo dal mio segreto/navigo sperduta”: eppure la parola aiuta a non sprofondare nel baratro, nel folle vortice, nel “gorgo magnetico”, sempre continuando a sognare “orizzonti infiniti”, “tramonti incendiati”, colori “zafferano e corallo” nelle manifestazioni della vita, “onde turchesi” e “spazi rubini”.
Il senso di smarrimento, a volte, attanaglia nelle attese, nei flussi d’un mistero celato nello scrigno memoriale di cui è ormai vano ricercare la chiave, ma, nella continua ricerca d’un senso da affidare alla vita, si può rinascere ogni giorno, “amando, soffrendo, lottando”, perché la scacchiera della speranza offrirà una nuova possibilità ad una donna che ha rincorso il suo cuore “nel labirinto dei libri perduti/cercando la verità”: la verità è che il libro è la vita stessa, ogni giorno una pagina e quindi occorre vivere, nel profondo, il presente.
La poesia di Simonetta Gravina ricerca la “verità” nella “filigrana della realtà”, le evidenze liriche nel fuoco creatore che esalta ed alimenta, nel superamento del dolore, che conduce nelle regioni più profonde, dove si è soli con se stessi e si cerca il silenzio, lontano da una concezione del tempo, come in una sospensione contemplativa, rincorrendo il profumo della vita, l’immagine di se stessa in un labirinto di vetro.

Massimo Barile


Introduzione

In assoluto, la Vita, è il bene più prezioso.
E comunque vada, o come noi siamo, già per il fatto di esistere, vale la pena di viverla. Anche nelle anomalie più gravi, o nonostante le diversità più profonde, è sempre una ricchezza ineguagliabile, ma non ci appartiene, l’uomo ne è solo il fortunato affidatario, e deve proteggerla, custodirla con amore, disporne con discernimento, senza timore di osare, se per andare avanti, è necessario porsi in gioco, onorando in lei, Colui che la donò. Simbolicamente, la Vita, va riconosciuta in quei “Talenti” che furono affidati dal Padrone ai suoi servi, per farli prolificare, pur rendendo a ciascuno il proprio limite. L’essere umano è come tanti recipienti dalle diverse capacità, ma quello che conta è che ciascuno a suo modo, mantenga il suo otre colmo. E ringraziamo sempre, perché in qualsiasi momento quello che ci fu dato, ci potrebbe essere richiesto, e dovremo rendere ragione un giorno del dono d’Amore ricevuto, di quel cielo infinito illuminato da tante stelle radiose che ci hanno accompagnato nel nostro percorso.
L’amore, la speranza, il dolore, la fede sono le pietre che lastricano i sentieri del nostro percorso.
I colori della nostra VITA.

Simonetta Gravina


I colori della vita piccolo zibaldone di parole e pensieri


IL FUOCO DELLA VITA

Ho posto la mia dimora
sulla cima del tuo Amore,
e ora, il tuo fuoco arde,
sulla soglia della mia casa.

Tu sei sempre là,
in tutto quello che mi circonda,
nei grovigli di corda,
che mi cingono il cuore.

Nel fuoco che tinge di porpora,
i miei tramonti incendiati,
di zafferano e corallo,
le mie albe lontane.

Tua la voce
che appiena il silenzio,
l’incendio che si propaga, e accende,
scisso in lapilli e incandescenti schegge.

Tu, il Fuoco,
che donandosi arde.
La Fiamma che trasfigurando,
s’accartoccia e crepita.

Tu il Faro acceso nella mia notte.
La ragione e il senso.
Fiamma inesausta
Fuoco della Vita!

5 Maggio 2008

Opera I classificata Concorso Letterario «Il Fuoco» 2008


VOGLIA DI VITA

Avvolta di gelida luce,
brucia ancora
accaldata la notte.
Sprofonda
oltre i picchi lontani,
il sole nel mare, e lo arrossa.
Dalle gole profonde,
del tempo,
liberato, il ricordo tormenta.
Incombe, avanzando la notte,
adorna di una tiara d’argento.
Cavalco, la nebbia vischiosa,
di un cielo invernale
che pesa.
Valicando la rupe del tempo,
attraverso la valle del pianto,
solitaria, con l’ululato del vento.
E continuo caparbia, a sognare,
grandi spazi
orizzonti infiniti
notti accese di intenso corallo
trapuntate da stelle vermiglie
e appiccando
un fuoco nel cuore
scrollo via
la caligine vecchia
dissolvendo nel sole
la nebbia.
Oltrepasso la soglia infinita,
ridestando
il mio sonno profondo
per cantare
alla Luce e alla Vita!


L’ORA RITROVATA

E se un giorno, per caso
nel delirio
vagando cupo
in un cielo senza stelle,
l’animo in piena,
smarrito il suo principio,
colma la coppa,
di livido furore,
si ritrovasse
sulla soglia dell’attesa,
a ber da solo
il calice fatale.
E sarà allora
che tra vele solitarie,
scricchiolando nel tempo,
fra le pieghe
ripescato,
dai flussi del mistero,
potesse alfine, libero posare,
stanco, quel cuore,
che non sapeva più sperare,
all’ombra
della sua ora ritrovata.


IL SENSO DELLA VITA

La mia visione del tempo,
è un calendario vuoto.
Chiudo gli occhi, sgombro la mente.
Radice viva è il passato,
così vicino… così lontano.
Ma è alle spalle, finito.
Un cammino senza ritorno.
Sorrisi spenti, ombre senza volto,
chiusi nello scrigno,
di un altro momento, di cui è vano ormai,
ricercare la chiave.
Ma non c’è futuro senza passato,
e il futuro è sabbia rosa,
nel pugno della Speranza.
Oggi, per me, il senso della vita,
è vivere tra le braccia del Presente,
nella memoria di ciò che è stato,
con un sogno, ancora da realizzare,
sulla scacchiera della Speranza.
E là, nello spirito di una vita,
che rinasce ogni giorno, io vivo!
Amando, soffrendo, lottando,
con me, contro di me,
Appassionatamente.
Nonostante tutto, malgrado tutti,
follemente determinata,
a vivere la mia battaglia, e a vincerla!

Opera V classificata concorso letterario «Il Giro d’Italia delle Poesie in cornice» 2006


BASSA MAREA

E a notte ancora,
è nostalgia turchina,
il malore segreto, che sorprende.
E torno là,
dove il mar strapiomba,
precipitando ululante dalla roccia,
sconvolgendo di spuma,
il cuore all’onda, che srotolandosi,
va e vien, con la risacca,
colma di granchi arancio e madreperla,
fino a baciare, rive sconosciute,
solitari tappeti di conchiglie,
sopiti nel silenzio di una baia,
profumata di mango e di papaia.
E lambendo i confini all’infinito,
torna e fluisce, colma di passato.
Milioni di anni, racchiusi nella schiuma,
di giurassici fossili imbrigliati,
nell’abbraccio di alghe ingarbugliate.
E là, nel cobalto sconfinato, s’accende
ardente, di corallo il cielo,
e si sfuma il tramonto da lontano,
di rosso ocra e giallo zafferano.
E nell’impeto del cuor, con la marea,
anche l’uomo va e vien, portando
in cima all’onda la sua vita.
Lasciando orme profonde nella sabbia,
indelebili forme, nella roccia.
E sarà il fiato della memoria, poi ad alzare,
venti trascorsi di gioia e di dolore,
evocando dalla nebbia del passato,
la scia di spuma lasciata dal suo andare.
Solchi profondi scavati nel fondale
tra i frammenti alla deriva di una storia.
Pallido teste, ancora a ricordare,
ciò che è stato, e rimane di una vita.

29 Marzo 2009


LA FOLLIA PERFETTA

Tra la Morte e la Vita,
c’è una strada in salita,
e su e giù, la percorre;
una folla impazzita.
Tra il Bene e il Male,
risiede il Piacere.
Nel Male e nel Bene,
sta all’erta il Dolore.
Affonda .le mani,
nelle maglie del tempo,
e ritraile colme,
di Gioia e Tormento.
Ama . la Vita,
Follia Perfetta.
La Porta del Cielo
è piccola e stretta.


I COLORI DELL’ARCOBALENO

Non ha colore l’alito del vento,
e il suo mantello è del color del tempo.
E se ne và, senza sapere, senza una risposta,
cercando imbronciato tra le nubi,
la scala che lo meni fino al sole,
per regalare alla sua anima un colore.
E a folate si abbatte nella fronda,
per dare un tono alla sua voce fonda.
E svuoto il cuore, negli occhi tuoi di cielo
di giallo e viola dipingo il desiderio.
Il crepuscolo accendo di corallo,
sfumando in blu il letto delle stelle.
E nell’eco di una spiaggia desiata
sul ciglio di un tramonto vermiglione,
a lettere d’oro nella sabbia, di te, scrivo il tuo nome.
Ma lui si altera, e mi precipita nel cuore,
urtando contro le mura della notte
sparpagliando le ombre della nebbia,
cancellando le mie lettere di sabbia.
E passa e ripassa in cielo, turbinando
cercando nell’ardesia nebulosa,
la combinazione vittoriosa
per dare alle sue ali, un po’ di rosa.
E si tuffa nel mar, e lo rigonfia,
cavalcando il blu, in cresta all’onda
spargendo spuma e sal sui miei pigmenti,
disposti in cromatica armonia.
E precipita ululando, mescolando,
confusi insieme tutti i miei colori,
sulla tavolozza dell’arcobaleno.
Ma è tardi ormai, per darti il mio colore.
La notte ha già inghiottito, l’iride intiera,
liberando il cuore delle ombre.
Riempiendo l’infinito di cristalli,
di stelle a ciuffi, accese di vermiglio,
a incorniciare la mia luna solitaria.


LE ORE DELLA VITA

Palpita ancora,
nella mia clessidra,
cenere muta,
la sabbia del passato,
e sotto una coltre,
di polvere sopita,
l’animo veglia,
vigile e non tace.
E vaga e và,
nel mare del lontano,
tra onde inquiete,
vestite di nerastro,
e protesa poi vola
nel futuro,
tra cieli ocra
e spuma di salmastro,
sull’ala di un’utopica
illusione.
Ma poi, in pace,
l’animo s’acqueta,
e mi riscopro
nel giardino antico,
inebriata
da un’ora illuminata
del profumo di un fiore
appena nato,
una rosa sbocciata,
con il sole,
all’alba della vita,
sta’ mattina.


IL LIBRO DELLA VITA

Ho rincorso il mio cuore
nel labirinto
dei libri perduti
cercando la verità
nelle pagine morte
del passato.

Ho superato
la barriera del tempo
protesa in un futuro opalescente
scommettendo
su una biblioteca perfetta
in cerca di quel volume raro
che desse un senso alla mia vita.

E sono scesa, cercando
nel profondo dei mari,
ho valicato scoscese montagne
ho rincorso chimere nei cieli
in cerca del libro agognato.

Poi all’apice del percorso,
folgorata dalla Luce, ho compreso.
Quel libro era già mio.
Era sempre stato là, tra le mie mani.
Quello che cercavo,
era nella pagina accesa che stavo vivendo,

La Vita,
è quel libro,
che sfogliamo ogni giorno,
e la pagina
che stiamo leggendo,
è sempre la più avvincente.

01 Marzo 2009


BRINDISI

Brindo alla mia vittoria!

E appagato

da un trionfo, che altro non è,

che la mia sconfitta,

il mio equilibrio, si rifugia,
in una realtà virtuale,
nell’anelito di quella solitudine,
che sola, può confortarlo,
e baciargli l’animo.


LA MIA VITA

Sull’altalena della vita
in un letto di disperazione,
sul cuscino della speranza,
nell’oblio del passato
protesa nel futuro

IO VIVO!

Giugno 2001


ACCADDE AL TRAMONTO

Il vento narra un’antica storia
di una fanciulla, che andava sposa,
della sua favola meravigliosa.
Questo racconta, alle onde, il vento,
quando la vita, si mutò in tormento.
Celiava il sole, tra cirri e nubi,
affacciandosi, di tanto in tanto.
Placida, l’onda, si prestava al gioco,
compresa dall’anima del momento.
Quando il destino, giocò i suoi dadi,
da cima al colle, scagliando contro,
vitrei frammenti del suo presagio.
Attimi in bilico, precipitati,
strisciando sfuggono ormai perduti,
e si trasformano, ammutoliti.
Voci lontane, parole spezzate,
livida attesa, muto stupore.
Bruciano in cielo, lacrime accese,
arde nel mare il sole sgomento.
Polvere scura di palcoscenico,
brindo alla gioia, levando il calice.
Nel cuore grande del mio silenzio,
danza la gioia con il tormento.
Sulla ribalta del mio dolore
gelate scorrono rigando il volto.
Ponza oggi è in festa.
Arde il tramonto!

Isola di Ponza – 20 Settembre 2003

La vita è quello che accade
mentre sei intento a svolgere
altri programmi
John Lennon

Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Per pubblicare
il tuo 
Libro
nel cassetto
Per Acquistare
questo libro
Il Catalogo
Montedit
Pubblicizzare
il tuo Libro
su queste pagine