IL FUOCO DELLA VITA
Ho posto la mia dimora
sulla cima del tuo Amore,
e ora, il tuo fuoco arde,
sulla soglia della mia casa.
Tu sei sempre là,
in tutto quello che mi circonda,
nei grovigli di corda,
che mi cingono il cuore.
Nel fuoco che tinge di porpora,
i miei tramonti incendiati,
di zafferano e corallo,
le mie albe lontane.
Tua la voce
che appiena il silenzio,
l’incendio che si propaga, e accende,
scisso in lapilli e incandescenti schegge.
Tu, il Fuoco,
che donandosi arde.
La Fiamma che trasfigurando,
s’accartoccia e crepita.
Tu il Faro acceso nella mia notte.
La ragione e il senso.
Fiamma inesausta
Fuoco della Vita!
5 Maggio 2008
Opera I classificata Concorso Letterario «Il Fuoco» 2008
VOGLIA DI VITA
Avvolta di gelida luce,
brucia ancora
accaldata la notte.
Sprofonda
oltre i picchi lontani,
il sole nel mare, e lo arrossa.
Dalle gole profonde,
del tempo,
liberato, il ricordo tormenta.
Incombe, avanzando la notte,
adorna di una tiara d’argento.
Cavalco, la nebbia vischiosa,
di un cielo invernale
che pesa.
Valicando la rupe del tempo,
attraverso la valle del pianto,
solitaria, con l’ululato del vento.
E continuo caparbia, a sognare,
grandi spazi
orizzonti infiniti
notti accese di intenso corallo
trapuntate da stelle vermiglie
e appiccando
un fuoco nel cuore
scrollo via
la caligine vecchia
dissolvendo nel sole
la nebbia.
Oltrepasso la soglia infinita,
ridestando
il mio sonno profondo
per cantare
alla Luce e alla Vita!
L’ORA RITROVATA
E se un giorno, per caso
nel delirio
vagando cupo
in un cielo senza stelle,
l’animo in piena,
smarrito il suo principio,
colma la coppa,
di livido furore,
si ritrovasse
sulla soglia dell’attesa,
a ber da solo
il calice fatale.
E sarà allora
che tra vele solitarie,
scricchiolando nel tempo,
fra le pieghe
ripescato,
dai flussi del mistero,
potesse alfine, libero posare,
stanco, quel cuore,
che non sapeva più sperare,
all’ombra
della sua ora ritrovata.
IL SENSO DELLA VITA
La mia visione del tempo,
è un calendario vuoto.
Chiudo gli occhi, sgombro la mente.
Radice viva è il passato,
così vicino… così lontano.
Ma è alle spalle, finito.
Un cammino senza ritorno.
Sorrisi spenti, ombre senza volto,
chiusi nello scrigno,
di un altro momento, di cui è vano ormai,
ricercare la chiave.
Ma non c’è futuro senza passato,
e il futuro è sabbia rosa,
nel pugno della Speranza.
Oggi, per me, il senso della vita,
è vivere tra le braccia del Presente,
nella memoria di ciò che è stato,
con un sogno, ancora da realizzare,
sulla scacchiera della Speranza.
E là, nello spirito di una vita,
che rinasce ogni giorno, io vivo!
Amando, soffrendo, lottando,
con me, contro di me,
Appassionatamente.
Nonostante tutto, malgrado tutti,
follemente determinata,
a vivere la mia battaglia, e a vincerla!
Opera V classificata concorso letterario «Il Giro d’Italia delle Poesie in cornice» 2006
BASSA MAREA
E a notte ancora,
è nostalgia turchina,
il malore segreto, che sorprende.
E torno là,
dove il mar strapiomba,
precipitando ululante dalla roccia,
sconvolgendo di spuma,
il cuore all’onda, che srotolandosi,
va e vien, con la risacca,
colma di granchi arancio e madreperla,
fino a baciare, rive sconosciute,
solitari tappeti di conchiglie,
sopiti nel silenzio di una baia,
profumata di mango e di papaia.
E lambendo i confini all’infinito,
torna e fluisce, colma di passato.
Milioni di anni, racchiusi nella schiuma,
di giurassici fossili imbrigliati,
nell’abbraccio di alghe ingarbugliate.
E là, nel cobalto sconfinato, s’accende
ardente, di corallo il cielo,
e si sfuma il tramonto da lontano,
di rosso ocra e giallo zafferano.
E nell’impeto del cuor, con la marea,
anche l’uomo va e vien, portando
in cima all’onda la sua vita.
Lasciando orme profonde nella sabbia,
indelebili forme, nella roccia.
E sarà il fiato della memoria, poi ad alzare,
venti trascorsi di gioia e di dolore,
evocando dalla nebbia del passato,
la scia di spuma lasciata dal suo andare.
Solchi profondi scavati nel fondale
tra i frammenti alla deriva di una storia.
Pallido teste, ancora a ricordare,
ciò che è stato, e rimane di una vita.
29 Marzo 2009
LA FOLLIA PERFETTA
Tra la Morte e la Vita,
c’è una strada in salita,
e su e giù, la percorre;
una folla impazzita.
Tra il Bene e il Male,
risiede il Piacere.
Nel Male e nel Bene,
sta all’erta il Dolore.
Affonda .le mani,
nelle maglie del tempo,
e ritraile colme,
di Gioia e Tormento.
Ama . la Vita,
Follia Perfetta.
La Porta del Cielo
è piccola e stretta.
I COLORI DELL’ARCOBALENO
Non ha colore l’alito del vento,
e il suo mantello è del color del tempo.
E se ne và, senza sapere, senza una risposta,
cercando imbronciato tra le nubi,
la scala che lo meni fino al sole,
per regalare alla sua anima un colore.
E a folate si abbatte nella fronda,
per dare un tono alla sua voce fonda.
E svuoto il cuore, negli occhi tuoi di cielo
di giallo e viola dipingo il desiderio.
Il crepuscolo accendo di corallo,
sfumando in blu il letto delle stelle.
E nell’eco di una spiaggia desiata
sul ciglio di un tramonto vermiglione,
a lettere d’oro nella sabbia, di te, scrivo il tuo nome.
Ma lui si altera, e mi precipita nel cuore,
urtando contro le mura della notte
sparpagliando le ombre della nebbia,
cancellando le mie lettere di sabbia.
E passa e ripassa in cielo, turbinando
cercando nell’ardesia nebulosa,
la combinazione vittoriosa
per dare alle sue ali, un po’ di rosa.
E si tuffa nel mar, e lo rigonfia,
cavalcando il blu, in cresta all’onda
spargendo spuma e sal sui miei pigmenti,
disposti in cromatica armonia.
E precipita ululando, mescolando,
confusi insieme tutti i miei colori,
sulla tavolozza dell’arcobaleno.
Ma è tardi ormai, per darti il mio colore.
La notte ha già inghiottito, l’iride intiera,
liberando il cuore delle ombre.
Riempiendo l’infinito di cristalli,
di stelle a ciuffi, accese di vermiglio,
a incorniciare la mia luna solitaria.
LE ORE DELLA VITA
Palpita ancora,
nella mia clessidra,
cenere muta,
la sabbia del passato,
e sotto una coltre,
di polvere sopita,
l’animo veglia,
vigile e non tace.
E vaga e và,
nel mare del lontano,
tra onde inquiete,
vestite di nerastro,
e protesa poi vola
nel futuro,
tra cieli ocra
e spuma di salmastro,
sull’ala di un’utopica
illusione.
Ma poi, in pace,
l’animo s’acqueta,
e mi riscopro
nel giardino antico,
inebriata
da un’ora illuminata
del profumo di un fiore
appena nato,
una rosa sbocciata,
con il sole,
all’alba della vita,
sta’ mattina.
IL LIBRO DELLA VITA
Ho rincorso il mio cuore
nel labirinto
dei libri perduti
cercando la verità
nelle pagine morte
del passato.
Ho superato
la barriera del tempo
protesa in un futuro opalescente
scommettendo
su una biblioteca perfetta
in cerca di quel volume raro
che desse un senso alla mia vita.
E sono scesa, cercando
nel profondo dei mari,
ho valicato scoscese montagne
ho rincorso chimere nei cieli
in cerca del libro agognato.
Poi all’apice del percorso,
folgorata dalla Luce, ho compreso.
Quel libro era già mio.
Era sempre stato là, tra le mie mani.
Quello che cercavo,
era nella pagina accesa che stavo vivendo,
La Vita,
è quel libro,
che sfogliamo ogni giorno,
e la pagina
che stiamo leggendo,
è sempre la più avvincente.
01 Marzo 2009
BRINDISI
Brindo alla mia vittoria!
E appagato
da un trionfo, che altro non è,
che la mia sconfitta,
il mio equilibrio, si rifugia,
in una realtà virtuale,
nell’anelito di quella solitudine,
che sola, può confortarlo,
e baciargli l’animo.
LA MIA VITA
Sull’altalena della vita
in un letto di disperazione,
sul cuscino della speranza,
nell’oblio del passato
protesa nel futuro
IO VIVO!
Giugno 2001
ACCADDE AL TRAMONTO
Il vento narra un’antica storia
di una fanciulla, che andava sposa,
della sua favola meravigliosa.
Questo racconta, alle onde, il vento,
quando la vita, si mutò in tormento.
Celiava il sole, tra cirri e nubi,
affacciandosi, di tanto in tanto.
Placida, l’onda, si prestava al gioco,
compresa dall’anima del momento.
Quando il destino, giocò i suoi dadi,
da cima al colle, scagliando contro,
vitrei frammenti del suo presagio.
Attimi in bilico, precipitati,
strisciando sfuggono ormai perduti,
e si trasformano, ammutoliti.
Voci lontane, parole spezzate,
livida attesa, muto stupore.
Bruciano in cielo, lacrime accese,
arde nel mare il sole sgomento.
Polvere scura di palcoscenico,
brindo alla gioia, levando il calice.
Nel cuore grande del mio silenzio,
danza la gioia con il tormento.
Sulla ribalta del mio dolore
gelate scorrono rigando il volto.
Ponza oggi è in festa.
Arde il tramonto!
Isola di Ponza – 20 Settembre 2003
La vita è quello che accade
mentre sei intento a svolgere
altri programmi
John Lennon