Opere di

Silvia Cipollina


Il Natale di tanto tempo fa

Il Natale di tanto tempo fa
il Natale di pochi balocchi
di noci, di frutti… e di tempo per tutti!
Il Natale di tanto tempo fa
la nonna racconta: – C’erano pochi soldini…
ma allegri s’alzavan quel giorno i bambini!
… E un buon profumino di mandarini
riempiva l’aria di gioia, di festa!
… E no, non c’eran troppi lustrini!
Quattro ricami sopra l’alberello
e una casetta fatta di legno
per riscaldare il Bambin poverello! –
E se la nonna faceva i dolcetti
e se poi cadeva la neve
… era più dolce e più bianco il Natale!
Ma il Natale di tanto tempo fa
ci se lo ricorderà?
Oggi il “Natale” esce dal computer
senza una carezza, senza un abbraccio
e Babbo Natale è soltanto un capriccio!
… Arriva Natale
La nonna resta sola a ricordare…
profumi e tesori di un Natale…
La nonna resta sola a ricordare:
“Il Natale di tanto tempo fa!”


Rock’n Roll del tritone

Al tritone piace il rock
lui lo mixa con il fox

Ma che ritmo è questo qui
molla tutto e fai così:

dimena la tua coda
solleva le zampette

Ricomincia…
E guai a chi smette!

Al tritone piace il rock
lui lo mixa con il fox

Ma che ritmo è questo qui
molla tutto e fai così:

scuoti il tuo pancino
poi dammi un bacino

Ricomincia…
E guai a chi smette!

(segnalazione di merito Filastrocca Premio Pennacalamaio – Zacem IV edizione – Sv)


La fine del mondo

Inutili, irreparabili attimi
di sopravvivenza
all’uso, all’abuso
del potere “intelligente”
degli uomini.

Paura!

Vana ribellione della natura,
cellule alla disperata
ricerca di ossigeno.

Paura!

Progresso, inquinamento,
surriscaldamento del pianeta,
catastrofi.

Paura!

Neopropagazione di virus
ibridi di diverse malattie.
Parola d’ordine. Sopravvivere.

Paura!

Sopravvivere non è vivere!
L’umanità troppo tardi,
amaramente se ne accorgerà.

(25^ classificata al Premio Il Giro d’Italia delle Poesie in Cornice 2010)


La fenice

(dedicata alle vittime del terremoto di Haiti)

No, non è possibile,
cosa ci faccio qua?
In questa nullità,
vuota, buia, a gelar!
Ricordo solamente
un brivido, quando la terra
prese a tremar…
Solitudine amara,
poche lacrime
per dissetare il mio corpo,
infinite preghiere
per non avere paura.
Improvviso, ma tanto atteso,
mi sorprende un raggio di luce,
si riscaldano le mie ceneri!
Il battito del tuo cuore,
amico che neppure conosco,
sento accanto a me
e voci lontane, mi raggiungono.
Le mie vene
si nutrono di pace.
Si riaccende nel mio cuore
la fiamma della vita.
No, non è finita!
Immenso desiderio
di scuotere queste mie polverose ali…
Immenso desiderio, mi dice:
“Alzati in volo, splendida Fenice!”


Cuore trafitto

Il mio piccolo cuore
da pesanti spade
trafitto
sanguinante, si lacera
precipitando
nell’oscuro abisso
d’inconsolabili “orfani”.
Precipitando…
in sconfinati orizzonti
del più assoluto dolore.

(poesia inserita nell’antologia Il Club degli autori 2006-2007 pubbl. Ghosts and Angels)


Grandi fiamme

Grandi fiamme ardono
nel deserto di una poesia.
Grandi fiamme divampano
nell’angoscia di un istante,
in una malinconia nascente,
nel mio inquieto preente.
Grandi fiamme si sollevano
bruciando il nulla…
devastando l’anima,
nella segreta valle del mortale amore,
là dove si spezzano le catene
del cuore.

(poesia inserita nell’antologia Il Giro d’Italia delle Poesie in Cornice)


Breve canto a Luciano Manara

... Or delle trombe
odi lo squillo
... vedi “di corsa”
lo sguardo sicuor
dell’eroico baffo battagliero!
... Ha attraversato
selvaggi sentieri,
ha fatto di uomini
“uomini veri”!
Ha una piuma sul cappello
ha il comando del drappello!
Ha nel cuore leali pensieri
... ha valorosi amici veri: – I Bersaglieri!!! –

(poesia inserita nell’Agenda dei Poeti 2007)


Il Nulla
(come principio della vita)

Questa desolazione, quanto niente
in tutto questo “nulla”!
Eppure nella vastità del nulla,
non puo’ non esserci
una modesta speranza
a far muovere il nulla
affinchè cominci a prendere forma
e… a sprigionar dal nulla
una preziosa carica d’energia
che combatte contro la nullità stessa!
Piccolissime particelle,a tomi spazientiti
di essere “nulla”, si disperdono
orbitando nell’immenso “nulla”
... evolvendosi in “vita”!

(poesia presente nell’antologia Il Club degli Autori 2005-2006)


Mi sembra strano esser qui oggi

Mi sembra strano esser qui oggi
a raccontarmi ancora.
Eppur io sono morta.
Sono morta con te
in quell’attimo, in quella notte.
Mentre il tuo respiro lento
scandiva il temo.
Mentre i tuoi occhi, ormai
né verdi, né castani
abbassavano la guardia
spegnendo la luce.
In quel regno di ombre
ove ti culla la morte
per una lunga, penosa attesa
... io ci sono stata
madre mai abbandonata
...
E adesso so com‘è morire!
E’ come staccare la spina alla Tv,
la carica d’energia svanisce
lasciando una scia di luce,
un rapido fischio agli orecchi,
un bagliore… poi il nulla
t’inghiottisce.
Mi sembra strano esser qui oggi!

(poesia inserita nell’antologia del Premio Città di Melegnano 2005)


Oltre la grande porta

Oltre la grande porta
ti rivedo, cara mamma
nell’orto di casa tua
vasti spazi verdeggianti
i tuoi campi di grano,
d’insalata e pomodori,
di patae e zucche in fiore
... Tutta la tua semplicità.
Tu sei lì, rinvigorita,
splendida nel tuo abito a fiori,
dondoli su quell’altalena
ch’era stata la gioia dei tuoi nipotini.
... Or ti dondoli beata
con una mano tieni fermo
il tuo solito cappello di paglia
un po’ sgualcito…
Sulla spalla hai appollaiata, stanca,
la vecchia pappagallina bianca
dall’ala spezzata,
non ha scordato, che un giorno…
l’avevi salvata!
Ti dona le sue candide ali
di piume vellutate…
I tuoi occhi nervosi
son ora sereni.
Il tuo sorriso risplende
di un’insolita luce pura
“oltre la grande porta”
mamma, sei in paradiso!

(poesia inserita nell’antologia del Premio Ottavio Nipoti – Ferrera Erbognone 2005.)


Va tutto bene, mamma

Mamma, dove sei adesso?
Neppure tu lo sai
e per tre notti
ancor me lo domanderai.
Un lungo corridoio
senza pareti, senza porte,
senza finestre…
Spazio illuminato
tra la terra e il cielo,
per tre notti t’imprigiona
... a non darti pace
... a non darmi pace
per non sapere come aiutarti…
Va tutto bene, mamma
va tutto bene, or che nel mio cuore
è giunta la pace
per tutto il tormento
per tutto il dolore
che mi diede
la tua lontananza…
Va tutto bene, mamma
se tu mi sei vicina.
Non m’importa in che modo
donna, angelo, un soffio di vento,
sei sempre la mia mamma!
E so che anche tu
hai tanto cercato invana
l’amore di una madre lontana.
Adesso, l’hai ritrovata,
lei ti aspettava!
Ti apre una “grande porta”.
Oltre la grande porta…
Va tutto bene, mamma!

(poesia inserita nell’antologia del Premio Olympia 2006)



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