Nell’attesa dell’incontro amoroso,
vi è il sogno della perfezione mancata,
luce di Sirio al mattino
sul chiarore della volta celeste.
ALZA IL CUORE
Ti hanno avvelenato tristi fantasmi,
incubi invocati da malvagi spiriti,
anime gioiose delle tristezze del mondo,
con i loro meravigliosi incantesimi
hanno intristito il tuo animo,
svegliati amore,
dai tuoi lugubri sogni!
Alza il cuore al cielo,
alla pietà ed alla gioia,
guardati allo specchio,
cogli i riflessi dei fiori e
lo sciacquio delle acque,
le lune nei laghi,
le vele tese all’orizzonte,
riversa il male e in una osmosi di gioia
accetta quel che ti riserva il tempo.
NON FARMI ATTENDERE
Non farmi attendere per infiniti spazi,
aspettando l’imponderabile evento,
i dadi sono tratti e ruotano
veloci come la fortuna,
veloce scorre la notte e
l’alba scioglie gli ultimi incubi,
allontana da me i fumi dei fantasmi,
le paure che pervadono il sonno degli impuri
le angosce delle difficili conoscenze e
dei continui lacci.
Amore,
renditi libera!
Che anch’io sia libero,
lontano dai miei timori e
dalle altrui angosce.
LONTANO VOCIARE
Lontano vociare,
pianti persi nel tempo,
mercati di cose, utilità e banalità,
tutto si sfuma
in un lontano flusso
di umanità indefinita,
sovrapporsi di azioni
di cui si cerca un filo,
trama srotolata
nello scorrere della sabbia,
sovrapporsi di pietre
per la costruzione di un muro,
architrave, per il nostro animo,
prima del suo dissolversi
nube nell’aria.
PAN DI ZUCCHERO
Gente frenetica,
tra scatti di semafori e
brontolii sommessi di motori,
nel vorticoso rincorrere dei desideri
il passo schiaccia l’anima
inseguita da mille vetrine sfavillanti
sotto occhiuti sguardi informatici,
incubi del nostro tempo,
macrocosmo fagocitante anime perse,
relitti abbandonati
sulle spiagge delle nostre allucinazioni.
Il vuoto agitarsi dei pensieri
ti schiaccia con l’inerzia del suo peso
nel moltiplicarsi dei volti dalle molte apparenze
persi dietro a se stessi,
enormi pan di zuccheri
su cui si bagna una incandescente palla
sospesa nell’irreale cielo
di una grigia mattina.
IMMENSA NAVATA
Nel silenzio di una immensa navata
tra sedie in fila schierate,
un esercito di anime mute
perse tra innumerevoli fiamme,
soffusa la luce di tremuli bagliori
sotto lo sguardo severo di beati e santi
mentre un misterioso dolce canto si leva
nel vuoto di un’abside
nell’eterna lotta tra bene e male,
sommesse battaglie di omerici scontri,
chansons de geste dell’animo
in cui la disfatta segna la vittoria
nell’incomprensibile logica
di un susseguirsi di sentimenti ed emozioni.
MULTIFORME CRISTALLO
Il pensiero, multiforme cristallo
dalle infinite luci
si disperde nel suo continuo roteare,
la quiete nel riflettere
nell’ascolto del sé,
l’azione diventa stordimento,
il non pensare verso l’orizzonte
oltre l’orizzonte,
miracolo è l’incontro,
sintesi del pensiero nell’azione.
[continua]