Rumyana Yordanova Sofronieva - I due Regni
Collana "Le Gemme" I libri per l'infanzia
12x17 - pp. 70 - Euro 7,80
ISBN 978-88-6037-9009

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In copertina e all’interno disegni di Davide Andreasi Bassi


Prefazione

Con le due favole che ha raccolto in questo libro dal titolo “I due regni”, Rumyana Yordanova Sofronieva conduce i lettori in un mondo fantastico e regala momenti di magica fabulazione.
Le favole ci accompagnano fin dall’infanzia e, in numerose occasioni, hanno aiutato a fantasticare, a volare in mondi immaginari e a vivere, come fossero vere, le storie più incredibili.
Le favole, le fiabe, le storie, leggende e racconti mitici del passato, ci hanno sempre condotto sul sentiero dell’immaginario, della sorprendente capacità di inventare narrazioni che si sono salvate nel corso del tempo e, ancora oggi, si raccontano: in fin dei conti, sono sempre state con noi.
È così che Rumyana Yordanova Sofronieva riesce ancora ad ammaliare con le sue favole che contengono il canonico ammaestramento morale che fa da suggello alle favole-leggende di questo libro.
Ecco allora che Rumyana Yordanova Sofronieva ci conduce nel regno d’un Sovrano che alle domande rispondeva sempre allo stesso modo a“forse sì, forse no”: e proprio da questa sua puntuale risposta, prendeva nome il suo Regno. Il Re aveva un cuore buono e, quando guardava i suoi figli, il suo animo era gioioso. Un bel giorno il suo desiderio fu di organizzare una festa in onore dei due figli, il principe Nicolay e la principessa Nina, per annunciare i loro fidanzamenti.
Gli eventi seguiranno una diversa sorte per i suoi due figli che si ritroveranno in un luogo sconosciuto e dimenticato dove si troveranno di fronte ad un grande viso di pietra di una donna con due sorgenti d’acqua che sgorgano dagli occhi. Nel lungo cammino verranno a conoscenza di una antica leggenda che racconta del Regno della Donna Piangente e, grazie all’aiuto di un vecchio pescatore, riusciranno a trovare la via della salvezza.
Nella seconda favola, con la sua fervida fantasia, Rumyana Yordanova Sofronieva ci trasporterà nel Regno dei Monti con il Re e la Regina che per molti anni non erano riusciti ad avere un figlio e poi, finalmente, era nato il principe dai capelli biondi: il Regno dei Monti aveva il suo erede. Il giovane principe si era innamorato di una ragazza che portava a pascolare le pecore sulla collina, poi si sedeva e volgeva sempre il suo sguardo al castello. La madre della ragazza era conosciuta come una Maga. Il destino aveva voluto che la brava ragazza fosse stata abbandonata dal principe e il tremendo dolore per l’amore tradito l’aveva condotta alla morte. La conseguente magia della madre della ragazza imprigionerà il principe in un maleficio fino alla rinascita del perduto Regno della Donna Piangente.
Rumyana Yordanova Sofronieva profonde la sua fantasia a piene mani e, grazie alla semplicità con la quale racconta le sue storie, accompagna in mondi fantastici, in luoghi misteriosi, nel mondo magico della fantasia.
Rumyana Yordanova Sofronieva alimenta la sua capacità creativa e, pagina dopo pagina, la sua visione fantastica viene esaltata dalla narrazione che ricerca un significato profondo nelle radici di una leggenda, mai dimenticando di offrire una morale che chiuda la favola e si ponga come uno spiraglio per un mondo migliore, di pace, amore e benessere.

Massimiliano Del Duca


I due Regni

Ai miei figli Nina e Nikolay
con molto, molto amore e affetto


Regno
Forse sì – forse no


Molto, molto tempo fa…
Lontano… lontano da qui, si trovava un Regno, un Regno di nome «Forse sì – forse no».
Il Re di questo Regno era basso, grasso e rosso in viso. La Regina, sua moglie, era uguale a lui; bassa, grassa e rossa in viso.
Loro avevano molti figli, tanto che al Re, quando li voleva contare, non bastavano le dita delle mani: si toglieva le scarpe e le calze affinché potesse usare anche quelle dei piedi.
Quando i nobili della corte gli domandavano: “Vostra Altezza, diventerà ancora una volta padre?” lui rispondeva con rabbia: “FORSE Sì – FORSE NO” questa era la sua amata risposta sin da bambino.
Quando il cuoco, ogni mattina, si recava da lui per chiedergli che cosa avrebbe preferito mangiare gli domandava: “Vostra Altezza cosa desidera per pranzo, carne di cervo arrosto?”
La risposta era “Forse sì – forse no”.
Oppure: “Vostra Altezza cosa desidera per pranzo, tacchino ripieno e carne di agnello arrosto?”.
La risposta era sempre la stessa “Forse sì – forse no” e per quante pietanze elencava il cuoco, la riposta era sempre una e la stessa: “Forse sì – forse no”.
Da allora i Re di tutti i Regni adiacenti iniziarono a nominare il piccolo Re ed il suo Regno «Forse sì – forse no».
Re «Forse sì – forse no», sebbene sembrasse un po’ burbero, aveva un cuore buono e pieno di tenerezza.
Quando guardava i propri figli, grassottelli e rossi in viso, identici ai genitori, intorno ad un grandissimo tavolo in una grandissima sala da pranzo, il suo cuore si riempiva d’amore e d’orgoglio.
Per il Re e la Regina «Forse sì – forse no» gli anni passavano con rapidità, uno dopo l’altro, circondati dal rumore delle risate e dei giochi con i loro figli.
Un giorno, quando tutti erano in sala da pranzo, il Re annunciò una festa da ballo, in onore dei suoi due figli primogeniti.
I gemelli «Principe Nicolay» e «Principessa Nina», i quali, da lì a un mese, avrebbero compiuto sedici anni.
Alla festa sarebbero state invitate le famiglie Reali di tutti i Regni vicini.
Il giorno seguente al palazzo Reale iniziarono i preparativi per la festa.
Nonostante fossero un po’ bassi per la loro età, piacevolmente grassi, con capelli neri e occhi marroni, il Principe Nicolay e la Principessa Nina erano dei bei bambini, e, guardavano dall’alto con un po’ di superiorità gli altri fratellini e sorelline, solo per il fatto che erano più piccoli di loro.
Discutevano e litigavano continuamente per qualcosa, ma nonostante questo, erano sempre insieme.
Insieme, giocavano e andavano a caccia, cavalcavano e correvano per i vasti prati del Regno Forse sì – forse no.
Il loro amato posto per nascondersi da tutti gli altri «piccoletti» (come loro li chiamavano) era una riva del fiume silenziosa e tranquilla, che passava poco lontano dal palazzo reale.
Loro stavano ore in riva al fiume e parlavano di tutto.
Scherzavano su tutti e poi scoppiavano a ridere.
Nel palazzo reale tutto era pronto per la festa da ballo. I vestiti nuovi erano pronti: fatti di seta e con dei bellissimi merletti, realizzati dai più bravi sarti del Regno. Arrivarono altri dieci cuochi e altra servitù.
Nella grandissima sala da ballo, il Re e la Regina «Forse sì – forse no», insieme agli altri membri della famiglia, cominciavano a ricevere gli ospiti.
Il Principe Nicolay e la Principessa Nina, uno accanto all’altro, orgogliosi e con vestiti all’ultima moda, erano splendidi.

Loro non sospettavano che quella sera sarebbe cambiata completamente la loro vita, non solo perché sarebbero stati annunciati i loro fidanzamenti, dei quali non sapevano nulla.
I genitori avevano scelto il fidanzato per la Principessa Nina, era il figlio di un Re proveniente da un regno vicino: era il bellissimo Principe Franco, le loro nozze sarebbero avvenute due anni dopo al ventunesimo compleanno del Principe.
La scelta per il Principe Nicolay era la principessa Chiara, di soli tredici anni, ma molto bella. Alta, con lunghi capelli neri e grandi occhi neri, figlia unica, era la vera gioia per i suoi vecchi genitori (il Re e la Regina di un altro Regno vicino).
Loro si sarebbero sposati dopo cinque anni, al ventunesimo compleanno del Principe Nicolay.
Nel pieno della festa, il Re padrone di casa, fece segno ai musicisti di fermare la musica e, con orgoglio, annunciò il fidanzamento della Principessa Nina con il Principe Franco.
Tutti aspettavano che il Principe si avvicinasse alla Principessa per baciarle la mano, ma questo non avvenne.
Lui stava là, con il viso impietrito, con le sopracciglia corrugate e con uno sguardo freddo, senza muoversi.
Regnava un silenzio gelido nella sala da ballo e, poco dopo, il Principe Franco, indicando con il dito la Principessa Nina, disse con voce gelida “con questa palla? Mai!!!”.
Povera Principessa, tutti tentavano di tranquillizzarla ma, nelle sue orecchie risuonavano solo le ultime parole del Principe: “mai-mai-mai”.
Lei lasciò la sala da ballo correndo per nascondersi in giardino, nel posto che conosceva soltanto suo fratello gemello, il Principe Nicolay.
Il fratello si recò da lei, le prese la mano e, senza dire niente, la portò verso il fiume, nel luogo dove tutti i giorni passavano ore e ore seduti a parlare.
Era piena estate, la luna illuminava la strada e il cielo era pieno di stelle.
Il principe Nicolay voleva in qualche modo calmare la sorella, ma non sapeva come, tuttavia si sforzò e disse: “Non ti preoccupare sei ancora piccola, vedrai arriverà un altro Principe”.
La Principessa Nina lo guardò con i suoi occhi grandi e tristi rispondendo con ironia: “Forse sì -forse no”.
E si misero a ridere.

[continua]

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