Racconto di Roberto Lacchè


IO e la TV

TV-: Era ora che arrivassi, cominciavo a preoccuparmi.

IO-: È vero, ho fatto un po’ tardi al lavoro.

TV-: Immagino sarai stanco.

IO-: Sì, un po’.

TV-: Siediti, penserò io a farti rilassare.

IO-: Grazie.

TV-: Guarda quanti bei programmi, puoi scegliere quelli che vuoi.

IO-: Sì .... ma non sembrano molto diversi l’uno dall’altro.

TV-: Che cosa dici !! Nota le differenze tra i conduttori e tra gli ospiti dei vari programmi.

IO-: Sembra che dicano tutti le stesse cose negli stessi modi, per questo si somigliano.

TV-: Allora vuol dire che non sei sereno e cerchi da ma risposte che non posso darti.

IO-: Non mi aspetto grandi risposte, ma comunque qualcosa d’interessante.

TV-: Va bene, adesso calmati, tra poco iniziano i notiziari.

IO-: Dici sempre di aspettare quello che avverrà tra poco.

TV-: Lo dico nel caso tu non sia soddisfatto di ciò che stai vedendo.

IO-: Sono contento che tu sia d’accordo con me.

TV-: In che senso?

IO-: Che possa esserci qualcosa di noioso.

TV-: Noioso per te ma non per tutti, io devo accontentare milioni di persone.

IO-: Quindi quelli come me dovrebbero rimanere qui ad aspettare qualcosa di interessante mentre gli altri si stanno accontentando?

TV-: Mi sembra la cosa più logica.

IO-: Lo sarà per te ma non per me, se un programma è noioso io cambio canale.

TV-: Per me sarebbe meglio che tu segua fino alla fine il programma che hai iniziato a guardare.

IO-: Che novità è questa?

TV-: Sai…..., share, audience e soprattutto sponsor.

IO-: Bella questa.

TV-: Anche io ho le mie esigenze.

IO-: Che, guarda caso, sono completamente diverse dalle mie.

TV-: Ecco, cominciano i notiziari.

IO-: Vediamo: temperature in ribasso… già, siamo in Inverno; dichiarazioni politiche, frane, alluvioni, gossip; quindi oggi in tutto il mondo è successo solo questo?

TV-: Bè proprio solo questo no, ma ….

IO-: Ma, cosa?

TV-: Non te la puoi prendere solo con me, io sono come la carta.

IO-: Come la carta?

TV-: Certo, come la carta non può opporsi a ciò che le viene scritto sopra, io non posso oppormi a ciò che mi viene fatto mandare in onda.

IO-: Quindi neanche a te piacciono i programmi che trasmetti.

TV-: Forse hai ragione, alcuni sono così così.

IO-: Poco fa hai detto che erano belli, adesso così così .. e tra poco?

TV-: Adesso basta! Dove vuoi arrivare?

IO-: Voglio arrivare a farti capire come sei diventata.

TV-: Sono un po’ invecchiata, e con questo ? Lo so che stavo meglio da giovane.

IO-: Non essere frivola, non parlo dell’aspetto, è che invecchiando spesso si guadagna in saggezza, tu invece fai il contrario.

TV-: Perché?

IO-: Il motivo lo conosci tu, io vedo solo che stai diventando vuota e quando non sei vuota sei fastidiosa, nei dibattiti ognuno cerca di coprire le urla dell’altro con le proprie senza che nessuno riesca a dire qualcosa di senso compiuto, lo fanno apposta o sono proprio così ? Quando non ci sono urla ci sono dialoghi o monologhi che non stanno né in cielo né in terra; poi, quando lo spettatore comincia a spazientirsi … ecco la pubblicità, un’oasi di benessere e relax che interrompe la noia e i fastidi, lo spot sembra diventato l’unica cosa decorosa che trasmetti, il che è tutto dire…

TV-: Ci sei arrivato eh ?...

IO-: C‘è voluto un po’ di tempo a capirlo ma è così

TV-: Lo so bene che è così, ma mi sono accorta troppo tardi; bisognava riempire gli spazi vuoti tra uno spot e l’altro, però se i programmi sono belli lo spot dà fastidio perché sembra brutto, allora si tiene un basso profilo della qualità dei programmi per non compromettere l’efficacia dello spot; un programma di qualità richiama un pubblico estremamente colto che, in quanto tale, non si lascia molto influenzare dalla pubblicità, quindi meglio spettatori meno colti ma più influenzabili.
Pensa che all’inizio lo spot si limitava ad interrompere…..

IO-: Tutto questo per il denaro ?

TV-: Certo, era l’unico modo per far fronte ai compensi di attori, conduttori, sportivi, più massa richiamavano e più dovevano guadagnare.

IO-: Allora è per questo che durante i programmi viene magnificato ciò che avverrà di lì a poco, come per dire “adesso forse vi state annoiando o innervosendo, ma fra poco sarà meglio; continuate a guardare in attesa di cose migliori”

TV-: È così.

IO-: Che capolavoro, hai inventato la TV dell’attesa e ti stai distruggendo da sola.

TV-: Mi stanno distruggendo, cercano di nascondere il vuoto che c‘è con i rumori delle urla, degli applausi, dei finti litigi.

IO-: Prima era meglio, ricordo il tuo inizio: entravi nelle case della gente quasi avessi paura di disturbare, famiglie intere si riunivano nelle case di chi ti aveva, o nei bar; anche se eri ancora artigianale, eri molto più educata, avevi un qualcosa di teatrale.

TV-: Certo che lo ero, svolgevo anche una funzione istruttiva e divulgativa, aiutavo la gente a conoscere le cose, ad istruirsi, ad essere educati, avevo grandi giornalisti che facevano grandi servizi.
Ero la novità, stavo sostituendo la radio, le immagini che trasmettevo davano più credibilità a ciò che dicevo.

IO-: E non avevi contraddittorio se non al tuo interno, la carta stampata non ti impensieriva più di tanto, per questo il pubblico ti credeva con più facilità di adesso.

TV-: Ho capito dove vuoi arrivare, ma anche allora non potevo dire tutto, la censura era molto più opprimente.

IO-: Principalmente per quanto riguardava gli abiti delle donne.

TV-: Hai ragione, una donna con gli shorts non sarebbe mai andata in onda, come non sarebbe mai andato in onda chi non avesse avuto una buona dizione.

IO-: È vero, quando quella censura è diventata meno opprimente, i telespettatori se ne sono compiaciuti troppo, non accorgendosi che di pari passo iniziava ad andare in onda anche chi non aveva una buona dizione; da qui il passo fu breve: al linguaggio approssimativo seguirono ben presto concetti e ragionamenti altrettanto scadenti.
In pochi anni hai buttato all’aria quasi tutto il buono che avevi costruito.

TV-: Purtroppo nessuno si è accorto di quanto mi stava accadendo, e chi lo notava non era ascoltato perché le bellezze messe in mostra dalle prime donne catalizzavano tutte le attenzioni.

IO-: E’ stata anche colpa di noi telespettatori ,ci siamo fatti distrarre da qualche pin-up poco vestita prendendo per buoni pessimi programmi.
Temo che tu sia arrivata al capolinea, Internet sarà la tua fine.

TV-: Non ne sono tanto sicura.

IO-: Ma come, non ti sei ancora accorta che tutta la pubblicità sta migrando verso la rete?
Tra poco rimarrai senza sponsorizzazioni.

TV-: E sarà l’inizio della mia rinascita, libera dagli spots sono sicura che la mia qualità inizierà a crescere, mentre temo che la pubblicità farà a Internet ciò che ha fatto a me.



Torna alla homepage dell'autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Avvenimenti
Novità & Dintorni
i Concorsi
Letterari
del Club degli autori
Le Antologie
dei Concorsi
del Club degli autori
Contatti