IO e la TV TV-: Era ora che arrivassi, cominciavo a preoccuparmi. IO-: È vero, ho fatto un po’ tardi al lavoro. TV-: Immagino sarai stanco. IO-: Sì, un po’. TV-: Siediti, penserò io a farti rilassare. IO-: Grazie. TV-: Guarda quanti bei programmi, puoi scegliere quelli che vuoi. IO-: Sì .... ma non sembrano molto diversi l’uno dall’altro. TV-: Che cosa dici !! Nota le differenze tra i conduttori e tra gli ospiti dei vari programmi. IO-: Sembra che dicano tutti le stesse cose negli stessi modi, per questo si somigliano. TV-: Allora vuol dire che non sei sereno e cerchi da ma risposte che non posso darti. IO-: Non mi aspetto grandi risposte, ma comunque qualcosa d’interessante. TV-: Va bene, adesso calmati, tra poco iniziano i notiziari. IO-: Dici sempre di aspettare quello che avverrà tra poco. TV-: Lo dico nel caso tu non sia soddisfatto di ciò che stai vedendo. IO-: Sono contento che tu sia d’accordo con me. TV-: In che senso? IO-: Che possa esserci qualcosa di noioso. TV-: Noioso per te ma non per tutti, io devo accontentare milioni di persone. IO-: Quindi quelli come me dovrebbero rimanere qui ad aspettare qualcosa di interessante mentre gli altri si stanno accontentando? TV-: Mi sembra la cosa più logica. IO-: Lo sarà per te ma non per me, se un programma è noioso io cambio canale. TV-: Per me sarebbe meglio che tu segua fino alla fine il programma che hai iniziato a guardare. IO-: Che novità è questa? TV-: Sai…..., share, audience e soprattutto sponsor. IO-: Bella questa. TV-: Anche io ho le mie esigenze. IO-: Che, guarda caso, sono completamente diverse dalle mie. TV-: Ecco, cominciano i notiziari. IO-: Vediamo: temperature in ribasso… già, siamo in Inverno; dichiarazioni politiche, frane, alluvioni, gossip; quindi oggi in tutto il mondo è successo solo questo? TV-: Bè proprio solo questo no, ma …. IO-: Ma, cosa? TV-: Non te la puoi prendere solo con me, io sono come la carta. IO-: Come la carta? TV-: Certo, come la carta non può opporsi a ciò che le viene scritto sopra, io non posso oppormi a ciò che mi viene fatto mandare in onda. IO-: Quindi neanche a te piacciono i programmi che trasmetti. TV-: Forse hai ragione, alcuni sono così così. IO-: Poco fa hai detto che erano belli, adesso così così .. e tra poco? TV-: Adesso basta! Dove vuoi arrivare? IO-: Voglio arrivare a farti capire come sei diventata. TV-: Sono un po’ invecchiata, e con questo ? Lo so che stavo meglio da giovane. IO-: Non essere frivola, non parlo dell’aspetto, è che invecchiando spesso si guadagna in saggezza, tu invece fai il contrario. TV-: Perché? IO-: Il motivo lo conosci tu, io vedo solo che stai diventando vuota e quando non sei vuota sei fastidiosa, nei dibattiti ognuno cerca di coprire le urla dell’altro con le proprie senza che nessuno riesca a dire qualcosa di senso compiuto, lo fanno apposta o sono proprio così ? Quando non ci sono urla ci sono dialoghi o monologhi che non stanno né in cielo né in terra; poi, quando lo spettatore comincia a spazientirsi … ecco la pubblicità, un’oasi di benessere e relax che interrompe la noia e i fastidi, lo spot sembra diventato l’unica cosa decorosa che trasmetti, il che è tutto dire… TV-: Ci sei arrivato eh ?... IO-: C‘è voluto un po’ di tempo a capirlo ma è così TV-: Lo so bene che è così, ma mi sono accorta troppo tardi; bisognava riempire gli spazi vuoti tra uno spot e l’altro, però se i programmi sono belli lo spot dà fastidio perché sembra brutto, allora si tiene un basso profilo della qualità dei programmi per non compromettere l’efficacia dello spot; un programma di qualità richiama un pubblico estremamente colto che, in quanto tale, non si lascia molto influenzare dalla pubblicità, quindi meglio spettatori meno colti ma più influenzabili. IO-: Tutto questo per il denaro ? TV-: Certo, era l’unico modo per far fronte ai compensi di attori, conduttori, sportivi, più massa richiamavano e più dovevano guadagnare. IO-: Allora è per questo che durante i programmi viene magnificato ciò che avverrà di lì a poco, come per dire “adesso forse vi state annoiando o innervosendo, ma fra poco sarà meglio; continuate a guardare in attesa di cose migliori” TV-: È così. IO-: Che capolavoro, hai inventato la TV dell’attesa e ti stai distruggendo da sola. TV-: Mi stanno distruggendo, cercano di nascondere il vuoto che c‘è con i rumori delle urla, degli applausi, dei finti litigi. IO-: Prima era meglio, ricordo il tuo inizio: entravi nelle case della gente quasi avessi paura di disturbare, famiglie intere si riunivano nelle case di chi ti aveva, o nei bar; anche se eri ancora artigianale, eri molto più educata, avevi un qualcosa di teatrale. TV-: Certo che lo ero, svolgevo anche una funzione istruttiva e divulgativa, aiutavo la gente a conoscere le cose, ad istruirsi, ad essere educati, avevo grandi giornalisti che facevano grandi servizi. IO-: E non avevi contraddittorio se non al tuo interno, la carta stampata non ti impensieriva più di tanto, per questo il pubblico ti credeva con più facilità di adesso. TV-: Ho capito dove vuoi arrivare, ma anche allora non potevo dire tutto, la censura era molto più opprimente.IO-: Principalmente per quanto riguardava gli abiti delle donne. TV-: Hai ragione, una donna con gli shorts non sarebbe mai andata in onda, come non sarebbe mai andato in onda chi non avesse avuto una buona dizione. IO-: È vero, quando quella censura è diventata meno opprimente, i telespettatori se ne sono compiaciuti troppo, non accorgendosi che di pari passo iniziava ad andare in onda anche chi non aveva una buona dizione; da qui il passo fu breve: al linguaggio approssimativo seguirono ben presto concetti e ragionamenti altrettanto scadenti. TV-: Purtroppo nessuno si è accorto di quanto mi stava accadendo, e chi lo notava non era ascoltato perché le bellezze messe in mostra dalle prime donne catalizzavano tutte le attenzioni. IO-: E’ stata anche colpa di noi telespettatori ,ci siamo fatti distrarre da qualche pin-up poco vestita prendendo per buoni pessimi programmi. TV-: Non ne sono tanto sicura. IO-: Ma come, non ti sei ancora accorta che tutta la pubblicità sta migrando verso la rete? TV-: E sarà l’inizio della mia rinascita, libera dagli spots sono sicura che la mia qualità inizierà a crescere, mentre temo che la pubblicità farà a Internet ciò che ha fatto a me. 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