Sentimenti legittimi

di

Roberto Calò


Roberto Calò - Sentimenti legittimi
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 38 - Euro 7,00
ISBN 978-88-6587-5780

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In copertina: «Vintage background with quill pen and inkwell on table» © brat82 – Fotolia.com


Prefazione

La silloge di poesie di Roberto Calò, già dal titolo esplicito “Sentimenti legittimi”, presenta, chiaramente ed in modo perfetto, la tematica che pone a fondamento della visione lirica attraverso l’intimo dialogo dei sensi che penetra nelle profondità dell’animo ed esalta la molteplicità dell’umano sentire.
Le parole si mescolano con il tempo vissuto ed i sentimenti, costantemente indagati fin nelle più labili percezioni, si miscelano con la consapevolezza dell’implacabile scorrere del tempo che tutto consuma e concede all’essere umano quel breve cammino, rappresentato dalla nostra vita, nell’infinito.
Roberto Calò innalza la sua poesia ad una dimensione più alta, alla condizione d’un canto d’amore universale, all’agognato canto lirico che diventa essenza stessa del senso del vivere: tutto si fa armonia, melodia senza tempo, sogno d’un uomo che desidera essere uno “spartito” e, con la “luna nel cuore”, mettersi in ascolto d’una musica celestiale.
Nel proficuo processo lirico di Roberto Calò si avvertono le urgenze d’un poeta che brama “scendere” nel profondo della sua anima e, coraggiosamente, mettere sul piatto della vita i sentimenti che sgorgano dal cuore: ecco allora che i caldi pensieri si “incrociano”, direi si amalgamano e si trasmutano in un nuovo ardore; il corpo della donna amata si fa “onda accarezzata” dal suo sguardo; si può vivere intensamente lo scambio dei sapori e l’impalpabile “struscio” dell’anima diventa sensazione unica; il “sapore della bocca cambia sapore ad ogni bacio” come a creare un “trucco” che permetta di non stancarsi mai della bocca della donna amata che viene avvolta da “luce stellare” mentre lei diventa sempre più bella, sempre più calda e passionale.
Seguire l’itinerario poetico si tramuta nel continuo camminare verso un simbolico “lungomare dei desideri”, seguendo e vivendo il delirio di passione capace di far “migrare l’anima nel corpo” come a penetrare nell’abisso dei sensi in un costante vortice sentimentale.
Le poesie vivono il loro tempo ed il poeta si affanna a preservare ciò che merita di essere salvato mentre gli “anni si aggrappano sulle ossa” ed il dolore si deposita nel profondo dell’animo, come fosse pulviscolo esistenziale: eppure le emozioni prendono sempre il sopravvento e dominano sulle inevitabili “ferite”, grazie all’incessante intimo dialogo dei sensi che racconta la voce luminosa, così come i tumulti, le sensazioni e le vibrazioni che turbinano nell’anima, mai dimenticando che tutto ciò che è stato vissuto diventa “radice della memoria”, che viene fissata nel cuore perché le parole “possono scomparire” ma il fuoco rivelatore che il poeta possiede non avrà mai fine.
Il grande gioco della vita non può avere fine perché “solo Dio può scoprire il velo” e rendere trasparente tutto ciò che è davanti ai nostri occhi: ecco la consapevolezza che non vi sono regole né formule, pozioni magiche né incantesimi, ma, esclusivamente, il faticoso percorso dell’Uomo che può avvicinarsi ad una salvazione attraverso la Grazia ed il profondo lirismo generato dall’imo dell’animo. Questa è l’idea fortemente perseguita da Roberto Calò che si che si fa sostanza universale che ammanta l’intera sua poetica.

Massimo Barile


Sentimenti legittimi


Dedico questo libro a tutti coloro che credono in me


“Fare l’amore con la donna che si ama, è come fare l’amore con tutte le donne del mondo”.
(Roberto Benigni)


UNO SCHIZZO

Una vu
tra le tue gambe
ben accavallate.
Più su
un’onda accarezzata
dal mio sguardo.
Poi capelli ignorati
sotto un viso movente
e tutto intorno
il tempo fermo sul foglio
del mio sogno più bello.


NOTTURNO

Un pianoforte appartato e introverso.
Poco più che un mobile qualsiasi
separato dal mondo
da una tenda grigia.
Un silenzio o un mutismo, forse.
È là, tutto solo nella notte perenne
mentre la polvere s’avvicina.
Io sogno uno spartito
volato da un’idea
e intanto, con la luna nel cuore,
Chopin suona per me.


STELLE

Una stella di cielo
sopra di me
mi racconta la notte
in confidenza.
Mi dice
il suo nome e cognome
e parla con voce di luce
mentre la muta luna,
come una civetta,
mi guarda
con il suo muso arcigno.

Una stella di mare
sopra la mia mano
parla dell’oceano
e mi dice
che il profondo più bello
da lei visitato,
è la mia anima.
Sono così diverse
ma ugualmente stelle.


I NOSTRI VESTITI PIÙ BELLI

Un letto in mezzo alla notte.
Io e te nell’altra stanza
che parliamo del superfluo dell’amore.
Ci stanchiamo presto.
Spegniamo la luce
e ci avviamo verso il centro della notte
senza lenzuola, senza ricami.
Su una sedia c’è il tuo di più,
su un’altra, il mio.
Nudi, ci stropicciamo
i nostri vestiti più belli.


IL BALLO

Un invito. La cena dopo.
Intanto un disco comincia.
La musica ci brilla negli occhi,
le parole mescolano il vissuto
che si fa subito riassunto
con un ballo.
Né io né te
sappiamo in quale capitolo siamo.
Sappiamo però l’ora del destino
e creiamo i secondi
uno dopo l’altro
come due amanti
che s’inventano una vita assieme
con uno struscio d’anime.


LA CENA

La cucina fa le sue cose lentamente.
Io prendo un’oliva
contro il nervosismo.
Sfoglio una rivista a caso
e il caso vuole
che incontri una pagina
che parli del dopocena.
Leggo bruciando una sigaretta.
Intanto il forno si spegne
e lei si toglie il grembiule.
Aggiusta qualcosa che non vedo
e la tavola è perfetta.
Ci sediamo con romanticismo.
La bocca vorrebbe fare altro
ma l’appetito per ora è riferito
solo al piatto.
Il cibo ha qualcosa di noi due.
Ci guardiamo e ci scambiamo i sapori
che scendono in gola
con un po’ di vino provocante.
Cena magnifica.
Gli occhi hanno pensieri caldi;
s’incrociano, si fissano, si buttano.
Poi una sua gamba affonda tra le mie
e la cena è finita.


L’ABBRACCIO

Due anime in allarme.
Le emozioni vanno all’attacco
ed entrano in guerra.
Le loro armi scintillano
vicino ad un lampione
in una bella serata.
Dentro ai due amanti,
un rumore di cuori.
Lei colpisce più volte
e lui si accascia sul suo seno
stringendo forte la sua schiena.
Intanto dalle sue ferite
sgorgano gli umori.


In una stradina di notte
illuminata da un sogno
ci siamo visti lì,
nel profondo di un dormiente.
Forse a te il giorno non piace
e cammini di sera fonda
verso il lungomare dei desideri
dove mi vieni a cercare
in un’ora in cui sono solo anima.


FIORI

Metti l’acqua nel vaso
che sto crescendo
amore mio.
In quel gambo scorre la mia vita.
Tienimi più giorni vivo
in quel tuo delirio
finché la mia anima migri
di nuovo nel mio corpo.
Ecco cara perché ti regalo le rose.


LA NUMERO UNO

Non amo le collezioni
ma darei chissà quanto
per avere tutte le penne
che ho svuotato
sui quaderni e sui fogli
dagli albori ad oggi.
Che colore aveva la prima?
Dove è sepolta?
È fiera di me oggi?


[continua]


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