Dedico questo libro a tutti coloro che credono in me
“Fare l’amore con la donna che si ama, è come fare l’amore con tutte le donne del mondo”.
(Roberto Benigni)
UNO SCHIZZO
Una vu
tra le tue gambe
ben accavallate.
Più su
un’onda accarezzata
dal mio sguardo.
Poi capelli ignorati
sotto un viso movente
e tutto intorno
il tempo fermo sul foglio
del mio sogno più bello.
NOTTURNO
Un pianoforte appartato e introverso.
Poco più che un mobile qualsiasi
separato dal mondo
da una tenda grigia.
Un silenzio o un mutismo, forse.
È là, tutto solo nella notte perenne
mentre la polvere s’avvicina.
Io sogno uno spartito
volato da un’idea
e intanto, con la luna nel cuore,
Chopin suona per me.
STELLE
Una stella di cielo
sopra di me
mi racconta la notte
in confidenza.
Mi dice
il suo nome e cognome
e parla con voce di luce
mentre la muta luna,
come una civetta,
mi guarda
con il suo muso arcigno.
Una stella di mare
sopra la mia mano
parla dell’oceano
e mi dice
che il profondo più bello
da lei visitato,
è la mia anima.
Sono così diverse
ma ugualmente stelle.
I NOSTRI VESTITI PIÙ BELLI
Un letto in mezzo alla notte.
Io e te nell’altra stanza
che parliamo del superfluo dell’amore.
Ci stanchiamo presto.
Spegniamo la luce
e ci avviamo verso il centro della notte
senza lenzuola, senza ricami.
Su una sedia c’è il tuo di più,
su un’altra, il mio.
Nudi, ci stropicciamo
i nostri vestiti più belli.
IL BALLO
Un invito. La cena dopo.
Intanto un disco comincia.
La musica ci brilla negli occhi,
le parole mescolano il vissuto
che si fa subito riassunto
con un ballo.
Né io né te
sappiamo in quale capitolo siamo.
Sappiamo però l’ora del destino
e creiamo i secondi
uno dopo l’altro
come due amanti
che s’inventano una vita assieme
con uno struscio d’anime.
LA CENA
La cucina fa le sue cose lentamente.
Io prendo un’oliva
contro il nervosismo.
Sfoglio una rivista a caso
e il caso vuole
che incontri una pagina
che parli del dopocena.
Leggo bruciando una sigaretta.
Intanto il forno si spegne
e lei si toglie il grembiule.
Aggiusta qualcosa che non vedo
e la tavola è perfetta.
Ci sediamo con romanticismo.
La bocca vorrebbe fare altro
ma l’appetito per ora è riferito
solo al piatto.
Il cibo ha qualcosa di noi due.
Ci guardiamo e ci scambiamo i sapori
che scendono in gola
con un po’ di vino provocante.
Cena magnifica.
Gli occhi hanno pensieri caldi;
s’incrociano, si fissano, si buttano.
Poi una sua gamba affonda tra le mie
e la cena è finita.
L’ABBRACCIO
Due anime in allarme.
Le emozioni vanno all’attacco
ed entrano in guerra.
Le loro armi scintillano
vicino ad un lampione
in una bella serata.
Dentro ai due amanti,
un rumore di cuori.
Lei colpisce più volte
e lui si accascia sul suo seno
stringendo forte la sua schiena.
Intanto dalle sue ferite
sgorgano gli umori.
LÌ
In una stradina di notte
illuminata da un sogno
ci siamo visti lì,
nel profondo di un dormiente.
Forse a te il giorno non piace
e cammini di sera fonda
verso il lungomare dei desideri
dove mi vieni a cercare
in un’ora in cui sono solo anima.
FIORI
Metti l’acqua nel vaso
che sto crescendo
amore mio.
In quel gambo scorre la mia vita.
Tienimi più giorni vivo
in quel tuo delirio
finché la mia anima migri
di nuovo nel mio corpo.
Ecco cara perché ti regalo le rose.
LA NUMERO UNO
Non amo le collezioni
ma darei chissà quanto
per avere tutte le penne
che ho svuotato
sui quaderni e sui fogli
dagli albori ad oggi.
Che colore aveva la prima?
Dove è sepolta?
È fiera di me oggi?
[continua]