Non tutte le lacrime che toccano terra sono cadute

di

Riccardo Fedeli


Riccardo Fedeli - Non tutte le lacrime che toccano terra sono cadute
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
15x21 - pp. 40 - Euro 6,30
ISBN 978-88-6037-9764

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In copertina: Pierre rond sur l’eau (cerchi di pietra in acqua) © NJ – Fotolia.com


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori per il conseguimento del 3° posto nel Concorso letterario Il Club dei poeti 2009


Prefazione

Nella silloge di poesie “Non tutte le lacrime che toccano terra sono cadute” di Riccardo Fedeli, ritroviamo un profondo scandaglio che estrapola le emozioni, accompagnato da intense rievocazioni e acuta indagine sul senso della vita, sulla sofferta esistenza, sulle inevitabili cadute e le faticose risalite: le emozioni vissute si alimentano con la vita stessa e con la sostanza della poesia.
Le parole sono “graffiate”, fortemente avvertite le “distanze dal cuore”, decisamente sentite le contaminazioni tra la realtà e la creazione poetica.
La poesia si dispiega tra parole d’amore e la percezione del tempo che “scivola via” inesorabile.
Il sipario aperto sulla vita offre “spiragli di luce”, illuminazioni che permettono di estendere le intime pulsioni fino a raggiungere una dimensione lirica che permette l’ampia espansione del proprio sentire.
Nella sua visione Riccardo Fedeli cerca di evitare che la poesia sia come “uno sguardo impresso nel cuore” e, al contempo, solo grazie alla poesia offre sfogo all’immaginazione, alla possibilità di “aprirsi alla luce”: tutto ciò conduce in una regione dove le contraddizioni non hanno più nessun significato né valore.
La consapevolezza che la libertà è nel “gusto di vivere”, si accompagna alla volontà di assaporare “l’amore profondo” e perdersi nel gioco della sensualità, di sentire il senso del proprio esistere, di captare il significato profondo delle parole: questo processo in divenire può condurre a confrontarsi con le emozioni che, a volte, sono come “lampi che accecano il cuore”, a contrastare le “ombre” dietro le quali, sovente, si nascondono le evidenze del faticoso percorso.
In un rapporto con la verità, più segreta ed intima, si alimenta la concezione poetica di Riccardo Fedeli, che si sente testimone di una visione della vita e artefice di una poesia che fa della coerenza il suo punto di forza.
La poesia di Riccardo Fedeli è sincera, fortemente sentita, sempre tesa a rendere, nel modo più fedele, le interne pulsioni, sempre disposto a gettare il cuore oltre l’ostacolo: le risposte vengono da sole, per offrire spiragli di luce tra “nebbie” ed “ombre” e si materializzano in una ricomposizione di parole che desiderano solo “lasciare qualcosa di sé”.
Quasi a sezionare con un bisturi lirico le costanti percezioni, Riccardo Fedeli, espande il mondo interiore e le influenze delle manifestazioni del vivere, fino a dissolvere le antinomie e recuperare la coscienza che è la sola a non rendere vane le realtà essenziali della vita.

Massimiliano Del Duca


Non tutte le lacrime che toccano terra sono cadute


ALICE A PARIGI

Alice guarda la Torre Eiffel
mentre sfoglia Parigi
come un libro e la neve che cade,
diventa una pagina bianca
da riempire con le sensazioni
tra la Senna che gli scorre nelle vene
e le braccia del suo ragazzo
che gli stringono il cuore,
inspirando l’odore dei Bistrot.
Lascia impronte tra i Boulevard
e le Champ Elysee,
felice che i suoi 18 anni
parlino francese
e sotto l’Arco di Trionfo
si fa scattare una foto
perchè il tempo si prenda una pausa
e un bacio possa lasciare,
il sapore di una vacanza
al di fuori di una stanza.


ATTIMI DI TE

La mia bocca sulla tua
e le parole sopra i fiori
mentre il miele scivola
sul gambo e si attacca alle dita
che ti accarezzano la pelle bianca
come spiaggia,
l’amore fa onde grandi
e mi trovo tra le mani
granelli di sabbia e infiniti
attimi di te.


A TESTA IN GIU’

Cammini come la neve che scende.
In silenzio mi prendi
le distanze dal cuore,
con gli occhi mi graffi
e con le mani strappi
i giorni dagli anni appesi
a testa in giù.
Ti perdi lasciando
tracce tra i casini miei,
non ti chiedi più,
perchè sei te
il sogno che mi tiene sveglio.


COLORI

I tuoi passi
rimbombano
nelle stanze vuote del cuore.
C’è un quadro alla finestra
un sorriso dipinto
tra una mano tesa
e un capogiro
dovuto ad alcool che scorre
come i giorni
in una vita da vivere.
Sono ambra,
in terra di siena,
grigio perla tra il seno,
labbra che lasciano
macchie di colore
su di te,
bianco ghiaccio
che scioglie il giorno in notte
tra un bacio e l’amore.


CONTORNO OCCHI

Non ci sono paesaggi,contorni occhi.
La testa è pesante, l’alcool lascia tracce
e macchia il cervello, indelebile.
Eppure sento che lontano non sono.
Potrei ancora farcela
a prendere l’universo
Disperso e tragico.
La vita è una bottiglia
senza messaggio,
l’aiuto te lo sei scolato
e i brividi fanno parte
del tuo profilo.
Le grinze, quel senso di schifo
appiccicato alla pelle,
non te lo togli più.


EPILOGO

Spargerò le mie ceneri
per farne
uno strato di polvere
per cuori in soffitta.
Come una macchia ostinata,
resistente all’amore sarò.


FIGLIA DI TE

Torni a casa,
come l’animale nella tana,
spaventata dalla normalità.
Magari ti hanno anche fatto sorridere
e quando ti dai,
te ne vai dove puoi vedere,
il tuo corpo che può godere
se il sentimento è uno straniero,
dove tutto sembra vero,
dura poco, perchè anche stasera
senti i suoi passi,
far finta di dormire
e tenere chiusa la bocca
per non far uscire i sogni
mentre entra dentro di te,
come se cercasse qualcosa.
Fosse quella la scusa,
mi metterei a cercare
un modo per non nascere
figlia di te.


GLI ANZIANI SONO LACRIME

Gli anziani sono lacrime
di anni che scivolano
su pelle frastagliata
da onde mosse dal tempo.
Hanno il profumo della memoria,
sensi distratti,
fanno cerchi di solitudine,
gettando un grido d’aiuto
in un mare
che non li sa ascoltare.
Spinti dalla corrente,
diventano l’orizzonte
della vita ma quando sorridono
formano arcobaleni,
lasciando ricordi
dalla terra al cielo.


GUSTO DI VIVERE

La libertà la trovi nel palato,
nel gusto di vivere,
in polvere di nuvole su ali d’aereoplano,
sulle labbra di chi ami,
in frequenze radio.
Nella canzone che canti
non conoscendo le parole.


HAITI

Haiti è una ferita nera
su pelle bianca,
unghie tra la polvere e
detriti sul cuore.
L’affanno del mondo
a fare l’amore.


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