nessuna stazione

di

Patrizia Berlicchi


Patrizia Berlicchi - nessuna stazione
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
12x17 - pp. 38 - Euro 6,50
ISBN 978-88-6037-7784

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In copertina: «In-grata» fotografia di Patrizia Ceccarelli



nessuna stazione


a Michele


filastrocca del bianco e del nero

Al canto del gallo
la notte è scappata
smarrendo scarpette di puro cristallo:
la neve è arrivata…
…esiste un silenzio
che intona un accordo leggero
esiste un bianco baleno
nel cuore di un nero pensiero.


la notte lo snodo

Mi piace il ferro arrossato
l’intonaco scrostato
guarito
da notturni invisibili pittori;
angeli risuscitatori
della città ferita
a morte.
Mi piacciono le porte
che accolgono
discrete
generose
lacrime sbrindellate
risate
dolorose…
…fino alle fusa dell’aurora
mentre la notte ci reclama ancora.


parking

Ho visto
l’amore che si mostra in una notte
parcheggiata.
L’amore insonne
accovacciato nei sedili
nelle parole nelle bocche
vicinissime
che hanno imparato ad aspettare;
tu, di morirle dentro
lei, di rinascerti
rinata.


a Federico

“nessuno mi ha mai dedicato…”

Era tanto che
l’aria non vibrava dolcemente.
La tenerezza audace
in un istante
è entrata nelle stanze lungamente vuote;
l’eco della mitezza della grazia
risuonava.
L’anima intorpidita accarezzava.


desperate sunset

– “introdurre il sole nell’apposito orizzonte”
– “selezionare il sogno desiderato”
– “attendere, prego…”
– “attendere, prego…”
– “attendere, prego…”

……


djset

I timbri atonali assecondano
vuotipieni desideri
d’amore.
Distorti pensieri
affondano
nel marumore della notte alcolizzata
nello spietato dormiveglia di un rancore.


imprigionata

Il fuso
della malinconia mi ha punto;
un maleficio
che il tuo respiro confuso
soltanto
può mandare via.


nessuna stazione

Sei al sicuro:
distanze di ferro di ghisa
ci separano.
Tocchiamoci l’anima soltanto.


al cappellaio magico

“come fosse morfina”

Mi abbandona
la notte
incostante compagna;
una cagna che ti resta accanto
fino a quando le dai da mangiare
fino a che si può bere
finché c’è da fumare.
Non rimane
che tornare ad un letto disfatto
troppo grande per prendere sonno
troppo stretto
per stiparci l’amore che non ho mai detto.


il pane
(Sara mi cura)

Candele accese
ancelle della luna piena.
Nella cucina
buona
come un grembo che accoglie me bambina
con la farina con la madre
Sara mi cura.


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