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Pasquale Giannatempo

Pasquale Giannatempo di Cerignola (FG), già docente nelle scuole statali, appassionato e studioso di Letteratura Italiana e mondiale sin dalla giovane età, in particolare di poesia, di cui è autore di alcuni libri (La mia terra, Non so se un sogno, Chiare notti di luna, Un tesoro ritrovato, L'amore e l'estasi), partecipa con successo alle varie manifestazioni culturali e a premi letterari nazionali ed internazionali in tutta l'Italia (Puglia, Lazio, Umbria, Campania, Toscana, Lombardia).
È accademico e socio di diverse associazioni: Il Richiamo di Foggia, Amici dell'Umbria di Terni, Il club degli autori di Melegnano (MI), Pagine di Roma, con cui cerca di collaborare attivamente.
La sua poesia è accolta sempre favorevolmente dalla critica e pubblicata in diverse antologie, periodici e riviste, diffuse su tutto il territorio dello Stato.
Per motivi di spazio, servirebbero alcune pagine, non annovera i vari concorsi vinti nelle varie regioni e città italiane (Perugia, Foggia, Bari, Roma, Assisi, Norcia, Cascia, Castiglione del Lago, Salerno, Orvieto, Todi, Spello, Barletta, Castellana Grotte, Gualdo Tadino, Deruta.
È inserito e citato da vari Dizionari o testi di Storia della Letteratura Contemporanea.

Pasquale Giannatempo nel mese di marzo 2006 ha pubblicato con Montedit
"Un amore infinito - Gesù, Maria di Betania, storia di un sentimento" - Collana I gigli (poesia) - 14x20,5 - pp.100 - Euro 8,80 - ISBN 88-6037-108-2
 

Clicca qui per leggere la presentazione e alcune poesie tratte dal libro "Un amore infinito - Gesù, Maria di Betania, storia di un sentimento"
L'uomo, solo sogni di gloria e conquiste


L'uomo!
Mai un attimo di pace,
una pausa, un tacito momento
di ripensamento per ammirare
tutto quanto dintorno:
la profondità dell'animo,
l'estrosità del suo spirito,
il comportamento spesso strano,
quanto gli è stato elargito
e lo pone al vertice del creato;
tutto un universo a sua disposizione.

Né una gratificante sensazione,
un estatico godimento al calar del sole,
che per ore rianima tutto il suo mondo,
riaccende quanto di bello, di caro
avvolge la sua esistenza.
Puntualmente la notte poi scende,
sfoggiando allo sguardo rapito
tutto il suo splendore,
immane spettacolo,
che cosparge la volta imponente
di astri splendenti.

Ma nell'ombra spesso si trama
per colpire, fare la guerra,
distruggere, sopprimere
un fratello, un inerme a volte,
un popolo amico,
elargitogli per lenire la solitudine.
Mai un briciolo di serenità,
d'umanità, pacifica convivenza;
ove il senso d'universalità,
di fratellanza di Frate Francesco?
Spesso odio, spargimento di sangue
e l'obbrobrio della croce
lungo lo svolgersi della storia.


 
Un sogno azzurro sempre più intenso

Sfiorava il mio sguardo
le acque limpide,
appena increspate, d'un azzurro lieve,
che insinuandosi in antri profondi,
enormi caverne
lungo le garganiche alture,
emergenti come funghi,
diveniva sempre più intenso,
confondendosi con l'etereo elemento
sovrastante ed avvolgente,
splendida osmosi
che il cuore incantava.

Più che assorto poi,
rapito da cotanta bellezza,
il sogno, più che la realtà,
m'introdusse in un mondo diverso,
ridente, sereno,
d'una pace inimmaginabile,
in cui convivevano tranquillamente
esseri di natura diversa,
uomini di ogni estrazione:
più non contavano gli idiomi,
il color della pelle.

Svanivan gli odi, le diversità,
era diffuso tra loro
un senso di comprensione,
d'accettazione reciproca,
di fratellanza, amore
fra gli abitanti del pianeta.
Era come immergersi
in un luogo stupendo,
incontaminato, fantastico:
magica natura,
mitiche acque,
i cui riflessi dolci e sognanti
accendevano desideri e speranze
d'una vita migliore,
più giusta ed appagante.


 
Pensieri dal feretro di San Pio
esposto alle genti

S. Giovanni Rotondo 29-04-08


San Pio! Tu,
che dall'alto dei cieli
guardi quest'umanità
continuamente sconvolta
dal quotidiano affanno,
questi animi spesso turbati
dalla perdita del senso
della convivenza pacifica,
fratellanza, amore
per Cristo, il prossimo, i miseri
che hanno sempre segnato
il Tuo modello di vita,
ponendoli al centro delle attenzioni,
ansie, che sempre tormentarono
l'interiorità del Tuo essere,

fa che la Tua santità,
che ha sconfitto le tenebre
che s'ddensarono nel corso
della dura esistenza,
sostenga questi Tuoi figli,
spesso disperati, prostrati
nello spirito e nel corpo,
imploranti un sollievo
alle avversità, insidie
che minacciano questo mondo
questi difficili anni.

Fa, Padre!
che la serenità del Tuo volto,
il Tuo santo corpo,
riemerso dalle profondità
di questo sacro suolo,
cui era stato rilegato,
ispirino un senso di pace profonda
e la luminosità del tuo animo
soccorra ed illumini
quanti attendono giorni migliori
e siano rigettate le tante miserie
che continuamente ci affliggono.

 
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Agg. 30-08-2008