Lettere senza tempo

di

Paolo Raffellini


Paolo Raffellini - Lettere senza tempo
Collana "I Salici" - I libri di Narrativa
12x17 - pp. 44 - Euro 6,50
ISBN 978-88-6037-9900

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore

In copertina: spiral © mietto – Fotolia.com


Non è facile dare un genere a questa lettura in cui gli scenari e gli intrecci tematici scanditi dal pathos dell’attesa di conoscere i risvolti più reconditi della vicenda, si sovrappongono all’introspezione del rapporto tra il protagonista e il suo misterioso interlocutore (che può sembrare a tratti un alter ego). Nessun indizio è in grado di anticipare il finale…



Lettere senza tempo

Capitolo 1

“Continuo a pensare che sia un problema d’identità, che ho perso o che non ho mai avuto. Mi guardo intorno e vengo attratto da cose e persone solo per un momento, poi sono senza valore. Trovo solo ciò che si consuma subito.
Non so perché sto scrivendo, mentre riempio lo spazio vuoto mi chiedo se i miei pensieri possano essere uniti tra loro e darsi un senso.”
Raccolsi questa pagina sul viale di un parco e notai subito che i tratti della scrittura sembravano infantili, ampi e incerti come quelli di chi ha imparato da poco a scrivere.
Stavo andando al lavoro, la lessi frettolosamente e la misi in tasca, per rileggerla in un altro momento.
Alcuni giorni dopo, mi capitò di passare dallo stesso parco, era pomeriggio, e trovai, tra le foglie mosse dal vento, un altro foglio: “Mi sento estraneo a questa vita, come se mi fossi spostato da un altro tempo. Ripercorro il passato per trovare qualcosa che abbia mantenuta inalterata la propria forza, ma trovo solo qualcosa che non si può ripetere, ricordi. Allora mi rifugio nella bellezza, mi lascio condurre dalla musica in sensazioni senza confini, penetro tra le righe di un libro cercando immagini che svelino la mia natura, le mie verità.
Trovo nel piacere fisico e nella fatica uno strumento per compiacere anche la mente”.
Mi sedetti su una panchina a leggere e provai a immaginare la persona che aveva scritto quelle parole.
Passarono alcuni giorni e fui preso da altro, ma una sera, sfogliando un libro di scuola di mia figlia, trovai alcune pagine fotocopiate di un tema scolastico: la grafia era identica a quella delle lettere trovate. Confrontai e ne fui certo.
Chiesi a Chiara di chi fosse quel tema e mi disse che a scuola stavano leggendo i quaderni di studenti di altre classi. Il nome mancava, era stato cancellato dalle fotocopie.
Lo lessi velocemente ma era solo il compito di uno scolaro che descriveva con parole e periodi infantili.

***

Quell’anno ci fu un novembre insolito, giornate ventose e soleggiate ritardavano l’arrivo del freddo umido e nebbioso.
Fu in una di quelle giornate, una domenica mattina, che passeggiando per le vie del centro sentii i rintocchi delle campane vibrare come se ogni vocìo di sottofondo fosse assente.
Il suono cupo e profondo, la gente che usciva dalla chiesa sotto il campanile, mi ricordarono le domeniche dei paesi di campagna; e quanto fosse suggestivo il silenzio di una chiesa.
Entrai, con quel riservato rispetto di chi non frequenta i luoghi sacri. Erano rimaste poche persone, alcune tra i banchi, altre chiacchieravano sul portone; mi sedetti e rimasi fermo, distratto solo dall’eco di qualche passo.

***

Arrivò il Natale, o meglio, il periodo che precede il Natale.
Ogni volta che Chiara rimaneva a dormire dalla sorella di Viola, durante le vacanze scolastiche, io e Viola uscivamo e di solito andavamo al cinema; si passeggiava senza fretta al ritorno, tra le vetrine e i vicoli bui della città, definiti dalle guide “quartieri medievali”, ora pervasi dagli odori della cucina araba, forse non tanto diversi da quelli medievali.
A volte cominciavamo a fare l’amore ancora prima di essere rientrati, rischiando di essere visti.
Quel Natale non provai il senso di disgusto che difficilmente riesco a trattenere in occasione di tutto ciò che è intriso di falsa retorica. Riuscii a vedere la gioia dei bambini con gli occhi illuminati dai bagliori delle case e delle vie, e nel silenzio notturno del balcone, riempiendo le narici col fumo della sigaretta, e scorgendo i tetti delle case più lontane, mi capitò di pensare all’autore delle lettere che avevo raccolto nel parco.
Come ogni fine anno, avvertivo quell’atmosfera di bilancio e obiettivi che dà l’illusione di sentirsi più “vivi”.
In realtà non c’erano motivi per dover cambiare qualcosa, io e la mia famiglia stavamo bene, ma ero così assuefatto al meccanismo del miglioramento, che ogni possibile proposito diventava oggetto di conversazione con mia moglie e nostra figlia, durante la cena.
Viola è un’appassionata d’arte e fa l’architetto. Probabilmente l’avevo conquistata divertendomi ad associare dei testi ad immagini e motivi musicali; idea non certo originale, di uso comune nella pubblicità, ma mi appassionava la ricerca dei soggetti da armonizzare tra loro.
Uno dei primi regali che le feci era una riproduzione di un paesaggio crepuscolare di un pittore romantico, e quando glielo mostrai, le lessi alcune righe dei “Dolori del giovane Werther”, con il sottofondo di una delle più belle canzoni scritte dai Genesis; un gioco tridimensionale che non si può raccontare, si può solo provare.
Ciò che ci trasportava non era una ricercata pretesa intellettuale, ma semplicemente l’abbandono alla percezione totale dei nostri sensi.
L’attrazione fisica fece il resto, e forse aveva già fatto tutto nelle intenzioni.
Non avevamo mai parlato apertamente di avere figli, ma dopo pochi mesi di convivenza Viola rimase incinta, e la nostra vita divenne a tre, con una naturalezza forse un po’ recitata, ma convinti ed entusiasti.
Chiara manifestò fin dalla nascita un carattere pacato, indipendente e vagamente malinconico, che non abbiamo mai cercato di cambiare perché non ci preoccupava veramente. Nei momenti di tenerezza e di gioco non le mancava l’allegria.

[continua]

Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Per pubblicare
il tuo 
Libro
nel cassetto
Per Acquistare
questo libro
Il Catalogo
Montedit
Pubblicizzare
il tuo Libro
su queste pagine