Opere di

Ornella Nalon


“Oltre i confini del mondo”
0111 Edizioni – Collana Mainstream
pagg. 114 – Euro 13,50
ISBN 978-88-6307-6547

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Sinossi del romanzo “Oltre i confini del mondo”

Assireni è una cinquantenne appartenente al popolo dei Masai che vive in un piccolo villaggio sugli altopiani della Rift Valley, esteso territorio situato tra il lago Vittoria ed il monte Kilimanjaro in Tanzania. A qualche chilometro di distanza è stata costruita una struttura ospedaliera con lo specifico compito di dare assistenza sanitaria alle popolazioni dei paesi circostanti, sprovvisti anche delle infrastrutture di base e in cui imperversa la povertà più assoluta. Fa parte del personale sanitario Eleonora, medico chirurgo sessantenne, di nazionalità italiana, alla quale Assireni racconterà la sua vita.

Al racconto delle esperienze della donna masai, si intrecceranno i ricordi della dottoressa italiana, che, in un crescendo di emozioni, metteranno a confronto due vissuti derivanti da origini e culture diametralmente opposte che, tuttavia, ne determineranno alcune similitudini nel loro iniziale smarrimento e poi, nel loro successivo riscatto.

Si scoprirà, così, che Assireni ha dovuto reprimere le sue naturali aspirazioni per sottostare ai doveri imposti dalle tradizioni ataviche del suo popolo che relega la donna dentro ai limitati confini di madre e di moglie, esigendo, da lei, precisi doveri, senza offrire, per contro, alcun diritto. Sarà costretta, poco più che bambina, alla mutilazione genitale, che la priverà del piacere dell’amore fisico. Successivamente le verrà designato, dal padre, un marito che lei conosce appena, nonostante ritenga di essere troppo giovane per assumersi la responsabilità di una famiglia. Suo marito desidera molta prole e pretende subito di avere un figlio, ma lei, a sua insaputa, rischiando di venire ripudiata, ricorre a dei rimedi naturali per evitare la gravidanza. Tuttavia, dopo un po’ di tempo, rimane incinta e nasce un maschio. Il parto è piuttosto complicato e avviene in casa, con il solo aiuto delle donne di famiglia. Il bambino resta per parecchio tempo in apnea, poi sembra riprendersi ma, nei giorni successivi, non dimostra molta vitalità e sembra avere poco appetito. Un mattino la madre lo prende in braccio ma scopre che il piccolo è senza vita. La donna piange per la morte del figlio appena nato, ma anche perché si sente colpevole di non averlo desiderato e crede, per questo motivo, di avere meritato una punizione divina. Per molto tempo continuerà con i suoi decotti anticoncezionali e, quando falliranno, interverrà con qualche improvvisata pratica abortiva, fintanto che, sarà lei stessa a sentirsi pronta per diventare madre e deciderà di avere un figlio.
Questa volta nasce una bella e sana bambina e a lei dedicherà tutte le sue attenzioni fintanto che il marito la accuserà di essere buona a nulla e deciderà di scegliersi una seconda moglie.
Assireni ripone in sua figlia Sabra, tutte le aspettative di vita che a lei sono state negate e si batterà stoicamente con suo marito e tutta la famiglia perché la bimba non subisca alcuna imposizione e perché abbia la possibilità di intraprendere una adeguata carriera scolastica che le permetta di emanciparsi . Per questo progetto si farà aiutare da una responsabile dell’ospedale in cui lavora Eleonora, che contatterà un’associazione benefica, la quale garantirà a Sabra un serio percorso di studi, nella città di Nairobi, fino a farle ottenere una meritata laurea in medicina. Assireni è felice del successo ottenuto dalla figlia, che attraverso lei, riscatta la sua vita di vincoli e doveri. Ma l’orgoglio per lei raggiungerà l’apice quando la sua colta ma semplice ragazza la informerà della sua intenzione di volere esercitare la sua professione nella clinica dove lavora Eleonora, così sarà vicina alla sua famiglia e avrà modo di aiutare la sua gente.

Eleonora è figlia unica di una benestante famiglia veneta. Suo padre è un affermato chirurgo e sua madre fa parte di un’associazione che si attiva in campagne filantropiche. Le occupazioni dei genitori li portano a trascurare il lato educativo della figlia che, crescendo in un ambiente fin troppo permissivo, finisce con il creare dei falsi valori tutti legati alla superficialità del benessere. Eleonora, volubile e capricciosa, fatica a creare dei profondi legami di amicizia con le esponenti del suo sesso ma, in compenso, passa da una relazione amorosa all’altra, con disinvolta facilità. Riesce a laurearsi in medicina e, grazie all’appoggio del noto padre, trova subito lavoro in una prestigiosa clinica della sua città. All’inizio farà da assistente a un chirurgo ben più grande di lei di cui, dopo un po’ di tempo, si innamorerà. I due si sposeranno, nonostante il parere contrario dei genitori di lei che ritengono, il genero, un po’ troppo maturo per la loro figlia. Il matrimonio funziona per un po’ di tempo finché Eleonora si sente stringere nella morsa dell’abitudine e della noia. Presume che la nascita di un figlio possa portare una ventata di freschezza e di rinvigorimento alla propria relazione, pertanto comunica a suo marito la volontà di diventare madre. La nascita di Alvise, tuttavia, non ottiene il risultato sperato anzi, le maggiori responsabilità della genitorialità, determineranno un inasprimento delle problematiche già esistenti. Eleonora cercherà, in una relazione extraconiugale, l’esaltazione della propria femminilità che, nel tempo, è andata a sopirsi e finirà con il comportarsi, con il proprio figlio, esattamente come i genitori hanno fatto con lei.
Alvise sarà in eterno conflitto con i genitori. Egli raggiunge, con fatica, il diploma di maturità e non intende continuare gli studi perché vuole lavorare per diventare economicamente autosufficiente e andare a vivere da solo. Tuttavia non dimostra alcuna volontà nella ricerca di un lavoro e trascorre il suo tempo a letto o in compagnia di persone poco raccomandabili.
Quando Eleonora, finalmente, si accorge che il ragazzo potrebbe essere entrato in un giro malavitoso e fare uso di sostanze stupefacenti, la tragedia è alla porta. Al rientro da lavoro, un pomeriggio, la donna troverà suo figlio a letto, senza vita, stroncato da una micidiale miscela di alcool e droga.
L’esperienza si dimostrerà devastante. Ad aggravare il dolore per la perdita del figlio, si aggiungerà la presa di coscienza della sua responsabilità dell’evento e della sua inadeguatezza nel ruolo di madre. Seguirà un lungo periodo di depressione che la porterà a una totale apatia verso tutto e tutti, tanto che dimostrerà un completo disinteresse alla scoperta di una relazione del marito e alla sua successiva richiesta di separazione. Si troverà da sola, in uno stato di torpore mentale da cui emergerà solo per farsi dell’autoanalisi distruttiva che la porterà a un passo dal baratro della pazzia.
successivamente, partecipando casualmente a una riunione indetta da sua madre per organizzare una raccolta di fondi per la realizzazione di alcune opere in Africa, si interessa dell’argomento e scatta in lei qualcosa che la spinge a informarsi sempre di più, finché arriva la sua decisione finale: lascerà tutto alle sue spalle e porterà il suo aiuto a chi ne ha davvero bisogno. Prenderà contatto con un’associazione francese che ha costruito un ospedale in una zona depressa e povera della Tanzania e otterrà l’invito a portarvi la sua utilissima conoscenza medico chirurgica.
La donna, in questo luogo, imparerà a vivere dell’essenziale e a convivere, giorno dopo giorno con miseria, malattie e morte. Sarà una battaglia difficile ma, a ogni piccolo successo e a ogni vita salvata, trarrà la forza per continuare e otterrà la consapevolezza di essere utile e, finalmente, troverà la sua ragione di vita!


INCIPIT DI “OLTRE I CONFINI DEL MONDO”

In una terra infuocata dal sole della Tanzania, una Masai consuma la propria essitenza tra obblighi e impegni dettati da ataviche tradizioni che riconoscono, nella donna, i soli ruoli di moglie obbediente e madre devota. Assireni deve accettare tutto in silenzio, ma il suo equilibrio interiore ne risente.
Riuscirà a compiere un’unica scelta: quella di mettere al mondo una sola figlia, alla quale dedicherà tutto il proprio impegno per garantirle una totale emancipazione e, con essa, la possibilità di essere fautrice del proprio destino.

In parallelo, all’altro capo del mondo, una serie di vicissitudini, sconvolgeranno l’agiata e ovattata esistenza di Eleonora che la porterà a mettere in discussione tutto il proprio vissuto. La sua decisione di partire per una missione in Tanzania, sarà una fuga dalla propria effimera ricchezza, alla ricerca di un ideale che vada a colmare il proprio vuoto interiore.

Assireni ed Eleonora; due donne che il destino non è riuscito a piegare. Quello stesso destino che le ha fatte avvicinare e le ha messe a confronto; tanto diverse per i loro trascorsi eppure, emotivamente, del tutto simili.



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