DEDICA
Essere nessuno
e avere l’immenso.
SILENZIOSAMENTE
Senza sforzo
il peso di una vecchiaia.
S’incrina il giorno
con la gravità della notte.
Leggera fragilità
di un uomo e di un’alba.
Un mondo affonda
la sua anima nel vento.
IL LIMITE, LA VIA E IL POETA
Si perdono nel tramonto
le ombre del giorno.
Si allunga la notte
inclinando l’Eterno.
Si affanna l’anima
nel soffio di un lungo respiro.
Infermità beata e radiosa
del viver breve mortale
che quieta stringe
il vento e dorate illusioni.
Acerbo è l’essere umano,
in stagioni mature,
che privo di rugiada,
in un bocciolo marmoreo,
turba e s’inaridisce tingendo
i suoi occhi d’oscurità;
e rende l’inasprito profondo.
Immortale il Dolore del poeta
che inganna deserti pensieri
con la brezza di un fiore.
Appaiono immutabili Inverni
nella loro luce totale.
E trema e muta
il sussulto
in questo scollinare
suo d’Infinito.
UN SENSO
Equilibrio di un fiore
dietro la notte
e nell’incerto domani
che lascia il compiuto.
Struttura di un eterno.
Armonico infinito.
La bellezza di un respiro
e il suo sublime.
IL PAESE DELLA CREANZA
Ha la luce dell’alba
nel suo lusinghiero vanto,
all’attimo di un eterno.
Dimora un lago
in calme acque
aspettando il suo risveglio,
mentre esplora nella notte
ancora un cielo,
fra la bellezza di stelle,
alla ricerca di un sogno.
Sul promontorio senza veli,
tra il bianco candore
di vecchi sentieri,
il suo imminente spirito, domato
dalla ridondanza selvaggia
di limpidi echi,
bacia la rugiada di segrete stagioni,
arrossendo nell’azzurra sua anima
come rosa d’immortale leggenda.
ACQUARELLO
Una messa
e il rintocco della vita.
Un rosario
e l’Eterno.
Una piazza
e il suo silenzio.
Un settembre senza fede
e l’autunno che sospira.
PORTAMI
Portami
in riva al mare
perché possa ascoltare
l’immensità
e il tuo amore.
Inabissare il dolore
nel blu della notte.
Portami
in un porto sicuro,
tra le onde dei tuoi baci.
Toccare
spazi insormontabili.
Sentire
il domani.
Nel tuo cuore
ritrovare il mio cielo
in questa naufragata notte.
(A mio marito Fabio)
UNO SGUARDO
Una donna e le sue labbra.
Il suo amore e il desiderio.
Nell’aria, sensualità
di un pensiero segreto.
Ha il silenzio
e occhi che raccontano.
Osa il suo cuore
far tacere il livore.
E, dentro sinuosi suoi sorrisi,
gentile arbitrio dell’anima sua.
CAPIENZA
C’era tanta rabbia
in un uomo solo.
Evitava l’amore
abbracciando il silenzio.
Parlava di oceani
e di sentieri.
Parlava di naufragi
e del suo regno.
E, nell’odio,
confidava la sua solitudine.
RICUCIRE
Misero giorno totale,
di sole e di azzurro.
Essere
nella mano del crepuscolo silenzioso.
Si apre il pensiero
e, dentro, sentire
il tormento profondo.
La luce sul mare.
L’aria si addolcisce
sulla soglia del cielo.
Parliamo alla notte
delle ombre
e degli spazi.
E ci sembra di morire
in un credo di attese.
Nel respiro
si affretta la memoria.
Di un soffio,
ha già l’Eterno
il suo momento.
La vita
si riduce a un sogno.
Al Domani
il dipinto e la tela.
Riflessi d’autunno.
PASSI
Nella notte, il pensiero.
Oltre il buio, il profondo.
Parole
come foglie al vento.
Leggera alba
sul giaciglio dell’orizzonte.
Una luce
nel compiaciuto respiro.
Sensazione.
E periva nell’ombra
l’assoluto dell’uomo.
Si muoveva il totale Eterno.
[continua]