La premiazione del Premio di Poesia Città di Monza 2010


La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 27 novembre alle ore 21 presso il Teatrino di Corte della Villa Reale di Monza dove la pittrice Mariella Convertini di Monza, ha esposto l’opera che ha vinto la copertina dell’Antologia 2009 ispirata alla Torre Viscontea di Monza e altre sue opere pittoriche.
La serata, condotta da Maria Organtini e Mario Biscaldi, ha previsto un intermezzo musicale dell’Arpista Viliana Ivanova.
La lettura dei testi è stata affidata alla sig.ra Carla dell’Acqua e al poeta Giuseppe Gittini.



In primo piano: Beppe Colombo, dietro l’Assessore alla Cultura prof. Alfonso Di Lio e il caposervizio de “il Cittadino”Antonello Sanvito



Da sinistra: Maria Organtini, l’Assessore alla Cultura prof. Alfonso Di Lio, Mirco Invernali, Anna Moretti, Marco Degani, Giuseppina Sisca, Jakob Panzeri, Giovanni Caso, Loriana Capecchi, Andrea Andreolli, Foddai Luisa.


Presentazione del Presidente di Giuria Beppe Colombo sul Premio di Poesia Città di Monza 2010


Quando la poesia è autentica tocca i temi più sentiti della contemporaneità. E una serie di poesie, quale è quella di un concorso, permette di cogliere il clima generale del nostro tempo.
Scorrendo le poesie premiate si può individuare un duplice “filo rosso” che le lega e dà un senso complessivo a tutte le composizioni.
Una prima serie di poesie guarda alla natura e alle persone con atteggiamento estroverso e critico, aperto al sociale in vari suoi aspetti.
Così è per “Il senso di te” di Giuseppina Sirchia, che interpreta la vocalità di Maria Callas attraverso il suono delle onde del suo mare greco, così è anche per “Milano: impressioni sole nascente”, dove la metropoli lombarda è vista con la sensibilità impressionistica di Monet.
Ma l’analisi della nostra società si fa più attenta ai problemi del dolore e della povertà in “Soffio di cielo”, di Luisa Foddai, dedicata a madre Teresa di Calcutta, e in “Sasà” di Vincenzo La Manna, dove il problema delle morti bianche sul lavoro è trattato con particolare sensibilità poetica.
Non manca la denuncia dei problemi internazionali: Maria Flavia Amorelli in “Samira, prigioniera del burqa” si rivolge con simpatia a una giovane afgana, mentre il giovane Jakob Panzeri in “Grifo di Persia” denuncia le ingiustizie e l’ansia di libertà dell’Iran, velando la situazione presente con analogie storiche acquisite dagli studi classici.
Una seconda serie di poesie guarda alla realtà attraverso uno sguardo interiore, intimistico. L’oggi con le sue brutture è rifiutato ricorrendo alla nostalgia del passato.
Così in qualche modo si può interpretare la bella poesia vincitrice “Immagina se il cuore” di Giovanni Caso, ed anche la rivisitazione del paesaggio della Basilicata in “ Lacrime e canti grida la mia terra” di Loriana Capecchi.
Il tema del ”nostos” omerico è ripreso da Antonio Capriotti in “Ora si torna”, ma anche in “E aspetteranno a frinire le cicale” di Mirko Invernali.
L’amore e la natura sono anche i temi dei due giovanissimi Marco Degani con “Tessitrice d’ombre” e Andrea Andreolli con “La tua voce”.
Infine di affetti familiari sono intrise le due belle poesie di Danila Olivieri “Sempre più ti somiglio”, rivolta alla madre, e di Franco Fiorini “Io ci sarò”, messaggio oltre la morte di un nonno al nipotino.
In tutte le poesie vi è una gamma di sentimenti e di immagini che testimoniano la volontà degli autori di saper guardare al mondo d’oggi con occhi disincantati e con la sottile speranza che sarà la bellezza a salvare il mondo.

Il Presidente della Giuria

Beppe Colombo


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