Opere di

Milena Boldi


Con questo racconto è risultata 4^ classificata nella XVII Edizione del Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2013 – Sezione narrativa


Questa la motivazione della Giuria: «Il protagonista si ritrova su un ponte sopra un fiume, in piena notte ed assediato da pensieri cupi perché ha scoperto che la moglie lo tradisce. Tra dolore, senso di colpa, dignità calpestata e volontà di suicidarsi, non riuscirà a far tesoro della notte per compiere il suo gesto. L’esito finale sarà recarsi in tribunale il giorno dopo per definire la causa di separazione dalla moglie.
Tutto è giocato sull’attesa del compimento d’un gesto, che non arriverà e, infine, la resa davanti alla vita. La scrittura di Milena Boldi tiene in sospeso fino alla fine e cattura dalla prima parola».
Massimo Barile


La decisione finale

È da poco passata la mezzanotte di una notte buia, senza luna.
Paolo guarda sotto di sé l’acqua che scorre quieta seguendo il percorso che conosce da sempre.
Pensieri cupi come la notte affollano la sua mente.
Sul ponte passa rombando un’automobile, corre veloce e gli schizza dell’acqua sui pantaloni. Ha smesso di piovere da poco e la strada è piena di pozzanghere. Si toglie l’acqua con la mano in un gesto quasi meccanico. Non gliene importa nulla, da alcuni giorni porta lo stesso paio di jeans, un maglione e una giacca sportiva che, al mattino, indossa senza impegnarsi a scegliere.
Torna il silenzio, rotto solo dal leggero rumore dell’acqua che si increspa quando passa accanto ai piloni, lambendoli.
Lungo gli argini del fiume si intravedono i salici piangenti e, poco più sopra, alcune case sparse, addormentate, che gli trasmettono un senso di pace che lui non trova più.
Adesso le sue gambe penzolano nel vuoto, seduto com’é sul parapetto del ponte.
È trascorsa un’ora, forse due, non sa da quanto tempo è lì.
È autunno inoltrato, ma la temperatura è ancora mite, tranne per una leggera percezione di umidità che sente penetrare nelle ossa.
Accende una sigaretta, aspirandone avidamente il fumo e sente in bocca un sapore acre. È consapevole di aver fumato troppo, è già al secondo pacchetto, ma questo gesto sembra concedergli un momentaneo sollievo.
Il pensiero è fisso a quando, circa un anno fa, ha scoperto che sua moglie lo tradiva.
Aveva sperato, calpestando orgoglio e dignità, che potesse trattarsi di un fuoco di paglia, di una storia di poca importanza e che in breve tempo tutto tornasse come prima, ma si sbagliava.
Ancora adesso, quando ci pensa, sente una fitta allo stomaco e gli occhi pungono per le lacrime a stento trattenute.
Ma questa sera é rilassato, prima di venire qui ha bevuto due whisky e adesso le lacrime cominciano a scendere e piange, finalmente, come non gli succedeva più da quando era bambino.
Piange a lungo.
È pervaso dai sensi di colpa. È stato davvero lui la causa del disastro? Ha ragione lei quando dice che l’ha trascurata a causa
del suo lavoro? Non ha saputo prestare la giusta attenzione ai figli? E perché non parlargliene allora, quando ancora forse si sarebbe potuto salvare il matrimonio?
Il dolore è insopportabile e non trova risposte che riescano ad alleviare la sua pena.
Si saranno fatte le tre, forse le quattro, non ha con sé l’orologio.
Con gesto nervoso preme le mani sul parapetto del ponte avvertendone il freddo, la ruvidità e questo contatto lo riporta di colpo alla realtà. Pensa a quello che lo aspetta oggi e gli sembra di non avere la forza per affrontarlo.
Torna ancora a fissare l’acqua, come incantato e un brivido gli percorre la schiena.
Quando rialza lo sguardo nota un leggero chiarore che inizia a farsi spazio tra il buio, all’orizzonte. È l’annuncio dell’alba.
Passa un’automobile sfrecciando e poco dopo un’altra.
Il chiarore si fa, mano a mano, più intenso e insieme a lui arriva il cinguettio degli uccelli che non riesce a vedere, ma sente distintamente.
Un’altra giornata sta per cominciare, con la sua banale normalità… per tanti.
Comprende in un istante di aver aspettato troppo: non troverà più il coraggio di fare quello che non ha saputo portare a termine con la complicità delle tenebre, che annullano i contorni delle cose e ovattano i sensi, quasi anestetizzandoli.
Scende dal parapetto e con le membra indolenzite dalla prolungata immobilità e dal freddo, stringendosi il bavero della giacca intorno al collo, si avvia senza fretta per le strade a lui note.
Intorno il traffico sta riprendendo regolarmente e nota che alcuni passanti lo osservano incuriositi, poi distolgono subito lo sguardo. Forse hanno letto sul suo viso i segni di un’enorme stanchezza e di una profonda disperazione.
Alle undici dev’essere in tribunale per definire la separazione da sua moglie.

Milena Boldi



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