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Mauro Berti

 
 È nato a Genzano di Roma, dove risiede, lavora come tecnico nei laboratori di ricerca presso una nota casa farmaceutica. Ha sempre amato l'arte in generale, in particolar modo la pittura a cui si dedica da trent'anni. È appassionato di fotografia e di poesia. Ha pubblicato per la prima volta nel 1996, con la Montedit la silloge dal titolo "Sentimenti: I colori dell'anima". La sua arte riflette la necessità di creare, capire e comunicare, cercando di penetrare la verità nella relazione tra consapevolezza umana e ciò che ci circonda. Esprimere in versi semplici le sue emozioni, le sue passioni e le sue idee, verso i temi più profondi, che da sempre hanno interessato l'uomo, è stata sempre una sua debolezza ed è la coordinata per l'aspirazione ad un mondo migliore, a misura d'uomo. È stato segnalato al premio letterario Marguerite Yourcenar 1995.
 
7° classificato nel concorso Marguerite Yourcenar 1997 clicca sul tasto per leggere l'opera premiata

 

7° classificato nel concorso Poeti dell'Adda 1997 clicca sul tasto per leggere l'opera premiata
 
Uomo, fermati un poco e rifletti
 
Uomo sforza l'udito per poter sentire
se hai coscienza di esistere,
afferra con tutti i tuoi sensi la fede
che è posseduta da chi in Dio si è perduto.
 
Uomo tralascia del mondo le materiali cose
che non sono trascendenti ed eterne
come il libero spirito creatore,
frutto della luce infinita che illumina.
 
Uomo non aver paura del silenzio e della solitudine
per immergerti in colloquio da solo con il Solo,
senza parole che non servono in un intimo dialogo,
in cui Lui si fa capire dissipandoci i dubbi dal cuore.
 
Uomo, fermati un poco e rifletti.
Donne di Spagna
 
Ardito poema, descriverti, oh donna
che da secoli concimato hai
con la tua anima di sirena
la calda terra di Spagna.
Quante cose ho visto attraverso te,
quando fiera, sul vertice della notte
all'incalzante ritmo di castañetas*,
con corvini capelli sciolti al vento
accendi l'ebbrezza dei sensi
e a cupidi occhi d'uomini
t'offri con movenze sinuose.
Con inceder lento entri ricoperta
di drappi e veli trasparenti,
che scoprono alla vista
curve dolci d'anche tornite
con ventri accennati appena
e tiepide cosce di nero velate.
Donne ambrate con riflessi d'opale
cantano e ballano
al dolce e vibrante suono
di chitarre e sitar.
Fanciulle dai grandi occhi castani,
dolci sono le notti
che avranno i vostri occhi,
con mani e caviglie tintinnanti
accendete con languida sensualità
frenetici voli di fantasia.
Nei cuori di turisti gitani
immagini da sogno e
acerbi impulsi nelle vene
provocate, come rapidi
torrenti verso il mare.
 
*nacchere

E il gioco è fatto
 
Altri giorni ancora da lavorare,
altri frammenti di tempo,
luci ed ombre in fuga.
 
Sogni di amicizia,
condivisioni di pensieri,
processi inconsci maturati.
 
Travaglio e mutazioni,
sintesi di opposti,
sogni sognati e dimenticati.
 
La solita logica di vittima
si scontra con la passiva
remissione dell'agnello.
 
E il gioco è fatto.
 
Ancora una volta ha vinto il potere,
ai lavoratori un fardello di speranze,
ai ricchi un sacco di certezze.

Goccia
 
Sembrava viva
trasparente e brillante,
su un ramoscello sottile
sospesa sull'erba bagnata.
 
Sembrava una perla
ed a tanta bellezza
lui s'inchinava
sottile, sottile.
 
Sembrava vibrare
come in un sogno irreale
e al colmo della gioia
la vide nella terra cadere.
 
Tra i cementi della fabbrica
 
È primavera. L'erba è cresciuta dappertutto,
in tutta la fabbrica, ovunque
abbia trovato un po'
di terra.
 
La più verde e la più luminosa è venuta su
tra il cemento e le gettate grigie e nere,
la più ostinata ha messo fuori
l'orgoglioso capo.
 
Tra scorie, asfalto e materiali di risulta,
i giorni chiari di marzo han portato
con tutta la forza, la gioia della vita.
 
Poi è venuto l'omino con la piccozza nera,
l'ha strappata, pestata a morte, spezzata,
il padrone la vuole solo nei giardini all'inglese,
bella, rasata e in ordine.
La donna del mercato
 
Buon Natale e grazie.
Questo gli disse la donna bruna,
porgendo dal pianale del chiosco
l'involucro di cèllofan gonfio a metà.
 
Fiori, vendeva e quel mattino
la piazza radiosa sembrava tutta sua.
 
L'indomani anche lui avrebbe offerto
quel dono, con ansia pacata
alla donna amata, scontando l'attesa
della festa perduta.

 

 
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©1996 Il club degli autori Mauro Berti
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 Modificato 19-5-1998