Opere di

Maurizio Paganelli


Ora di cena

Quando mi assale
l’orgasmo dei tuoi
rimbrotti e sospiri
sempre uguali, rituali più vecchi,
mi si colma l’aorta.
Strugge l’odio dentro,
e una pugnalata di rancore
mi stringe la gola come
crisalide attaccata al fegato,
e lo divora, ora per ora:
quando mi svuoterò
da te! Da questa casa!

E pensare che io col mio grigio
che naufraga,
vorrei renderti lucente.

luglio 1996


Insieme

Penso…
A volte troppo
A sproposito,
Avrò il coraggio
Di parlarti o di tacere?
Poi vado oltre
E ti sorrido.
E tu mi ascolti
Col cuore aperto
Quello che sanguina,
Il cuore tuo. Ti
Guarderò, guardandoti
Che mi guardi…
Morire.
Poi mi dici:
Una battuta, non gran cosa:
“Attento qualcuno tira l’acido”.

agosto  2013


Volto

Ricordo il tuo seno al mare
Rammento gli spruzzi delle onde
Sul tuo corpo, fra i riccioli tuoi,
Ed io che t’abbracciavo.
L’acqua, giocando con il vento
Raccoglieva
Una smorfia di sorriso sul tuo volto.

Se fossi pittore
Magari bizzarro,
Ti ritrarrei ancora, ancora così.

2004 Cerva


Alessia

A volte sembri come certe mattine di primavera
Liete, incalzanti, che s’aprono come fiordalisi
Ed entrano aggredendo le finestre, gioiose.
Siediti vicino, ogni anno, voglio guardarti quasi – toccarti –,
Sei come un tramonto rosa – speranza, che imbriglia.
In attesa, cresci sorridente, dolce spensierata.
Aspetteremo guardandoti, vedere che sbocci: piano, piano.

22. 08. 2012


Tu sei tu

Tu sei tu
luce che avanza
intensa, stella
in pieno giorno.

Sei nel sangue
tutto intorno,
ferita non chiusa
e niente tutto ti uguaglia.

marzo 2013


Trufolo

Un giorno qualcuno
verrà a dirti che io
non sono mai stato.
Tu non fargli vedere le foto,
quelle nostre,
gli oggetti, le cose che ho scritto,
tante per te,
ma il nulla, l’assenza,
il respiro mancato.

Sono stato il silenzio
che riuscivi a sentire,
tanto ti ho amato.
In te cresceva
il vuoto contorno
del mio tradirti
che non volevi vedere.
Non valgono prove per questo,
tu mi hai paragonato
esagerando un po’
al lupo, quello che perde
il pelo, non il vizio.
Ora, solo il vuoto e il silenzio
che sono adesso.

2013


Un’altra vita

Non ci sarà un’altra vita,
un altro modo almeno,
oltre questo rincorrersi
differito e lontano?

Sì proprio lontano.

2013


Anna*

Sei corsa alla fonte;
cantavi.
Passando dal ponte
sotto il vigile pioppo.
Ravviando i neri capelli
ti sei veduta nell’acqua
sorridente trasparente;
(suona l’orcio da solo!)

Poi hai taciuto:
nel tremolo d’ombra,
fuggevole sguardo
lo specchio dell’acqua
ha mirato
al barbaglio dell’ultimo sole,
un poco scoperti
i tuoi splendidi seni.

Luglio  2013



 


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