Opere di

Marta Marchese


Poesie tratte dal libro “Polvere d’oro – Goldener Staub”.


Dio come stai?

Oggi ho pensato
di chiedere a Dio:
«Tu come stai?»
Ho immaginato il Suo sorriso
mentre diceva:
«Bene, ma un po’ solo».
Anch’io
in questa chiesa
sono sola.
So che la felicità
è illuminare i cuori,
essere attenti al dolore
e nemici
delle rabbie e degli insulti.
È guardarci l’un l’altro
con tenerezza
quando lo spavento e la fatica
sembrano insormontabili.
Dio come stai?
«Bene
perché sono dentro
a ogni vostra solitudine.
Sono
il respiro nel vostro respiro
e vi amo».


Coriandoli

Distesa
su un tappeto
di coriandoli
e vecchi pensieri
che corrodono
tenerezze perdute.
Cinta di perle
ti osservo da lontano
sfrontata e felice.
So che mi attendi
ogni volta
con sospesa speranza.
E celi a te stesso
l’impronta del tuo cuore.
Sorridi
anche tu
in un momento
unico e perfetto.


Stelle ad Assisi

Pochi spiccioli d’amore
non gonfiano
le vele della poesia.
Eppure in questa piazza
danzo e canto inni
con uomini sconosciuti.
Perché chi ama
è amato dal Padre
e irradia
il suo Amore
proprio qui
sotto questo cielo
torrido e infinito.
Pieno di stelle
cadenti.
Pochi spiccioli d’amore
gonfiano
le ali dell’anima.


Un amore lungo 45 anni

Follereau
sei l’urlo
che ha bussato
alle profondità
del mio essere.
La tua tenerezza
è stata
vento leggero
sulla strada
della mia giovinezza.
Il silenzio sarebbe stato
quasi disperato respiro
di follia.
Per anni
ho cercato
gioielli di amicizia
da donare
e sbarre lontane
da scardinare.
Coraggio e fantasia.
Nel passo incerto
dell’età
oggi cerco ancora
nuovi mendicanti
stanchi ed indifesi
da abbracciare.
Follereau
sei la gioia
che ha bussato
alla profondità
della mia vita.


Uomini alla deriva…

Io ci credo
che l’Amore ha già vinto.
Anche ora che le barche
cercano Lampedusa;
negli occhi solo le ombre
larghe dei baobab
e le sirene inquietanti.
Sulla terraferma
nessun sentiero azzurro:
i sonagli dei sogni
tacciono i palpiti del creato.
La Tua carezza
acquieta i singhiozzi
e il ritmo intenso del cuore.
Tua Madre
sostiene il loro passo sgomento
e i sospiri di questo secolo
(s)perduto.


Neanche la tua anima

Sei inaridito.
Hai il respiro faticoso
di un vecchio
con la gerla
piena di ricordi.
La mia allegria
sospinta dal vento.
Non sei più
la clessidra del mio tempo.
Evanescente soffione
ti ho disperso
nel cielo.
Non c’è nessuno.
Neanche la tua anima.


Poesie tratte dal libro “A preludio di Paradiso” (“Als Präludium des Paradieses) – per i bambini di Goiàas Velho in Brasile.


Bella e terribile

La vita è così bella
e così terribile
e non c’è altro
che ringraziare
chi ce l’ha donata.
Lui onora
l’indicibile sofferenza
oggi ancora
con l’ascesa scelta per amore
in passi lenti e straziati
di sospiri.
E soffia bellezza
negli sguardi
di ogni madre
di figlio disagiato.
E’ vero,
ogni vita conta
qualunque cosa accada
dietro questo burqa azzurro,
o nella danza colorata
di chi cerca
il sorriso di un amico.
Follereau ci fa granello
di sabbia nel deserto
di tutte le periferie
belle e terribili.


Abramo

Dal monte
scende felice
col figlio salvato
e il cuore
pieno di stelle.
Ha offerto tutto
e trovato l’infinito
di un amore
assoluto,
senza rimpianti,
senza rimorsi,
senza domande.
In mezzo a noi
porta l’emozione
di un Dio fedele
a ogni promessa.
Incanto e stupore,
…stanotte
Abramo sono io.


Trinità

No il nostro Dio
non è solo:
è tre.
E danza ogni volta
che nasce un figlio
e si fa tenera
la foglia del platano
e si fa velluto
sopra le spine
la rosa.
Danza e sussurra canzoni
nella brezza del mare
per ogni sorriso
fra un uomo e una donna.
Il mio Dio
è umanità variopinta creata.


Poesie tratte dal libro “Le ali celate nel cuore” (“Die im Herzen verborgenen Flüegel”)


Confido in te

Tu
meraviglia dei miei istanti
urlami quando amo altri!
Tu solo, sempre hai
“occhi per tutti i colori della pelle”
e vedi dentro l’anima
anche di chi non ha anima…
Fammi andare sempre oltre,
in continua ricerca
dell’abbraccio vitale.
Tu
mio Dio
che volteggi
in ogni fiocco di neve
e ti scaldi
nei cuori pietosi
fammi scrivere l’ultima poesia
con solo tre parole…
“confido in te!”


Arcobaleno

Credeva
di averti rubato a me
il tempo.
Il ruscello
può correre senza suono?
L’arcobaleno
lanciarsi senza i suoi colori?
Tu sei
il trillo colorato
della mia eternità.
Tu sei
la dolcezza
che non avrà fine
nel canto dell’acqua
che domani
sarà arcobaleno fra noi.



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