Opere di

Marco Magnani


Amico separato

Cerco di chiamarti
ma le foglie
che germogliano nei tuoi occhi
ti distraggono
nei fuochi caldi di settembre.
Lo so,
tante primavere
sono ancora in letargo:
svegliale tu
per far piovere isole esotiche
nel mio
ancora arido giardino.


Mare dei sensi

Ti chiamo a batticuore
fra le onde
dell’evanescente fiumana
che corre
fino a schiumarsi
di rabbie remote.
Sono nato
per salpare nel mare
dove le tue comete
agognano
i profumati cantici
già scritti
nell’eclisse dell’onda marina.


La rugiada

Una goccia di rugiada
è penetrata nei miei occhi
e mi fa vedere a macchie
il sole che da Levante
fa sbocciare nuovi amori.

Oggi, a mezzogiorno,
la mia anima si è smarrita
nell’equatore torrido
di voci che non ascoltano
il mio essere.

Questa luce mi acceca!
Domani mattina porterà da Levante
un cuore che lacrima,
che lava i pensieri tristi
e deterge ogni ferita
schiumandomi d’amore
e mi ridona la vista acuta
di chi ama la trasparenza,
preludio dei suoi occhi.


Gemiti evocanti

Crescono fiumi
nella valle incantata
dai preamboli di primavera.
La natura innocente
non può che
scuotere la tramontana
e percuotere
i labirinti artificiali.
Sono morte
le ammaliatrici insolenti;
ma le nostalgie di bronzo
fanno sanguinare
le pagine tracciate
sulle spiagge nasciture.



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