Honeymoon in London - Storie di un viaggio di nozze che aspettavamo da dieci anni

di

Marco Bottoni


Marco Bottoni - Honeymoon in London - Storie di un viaggio di nozze che aspettavamo da dieci anni
Collana "I Salici" - I libri di Narrativa
14x20,5 - pp. 134 - Euro 12,00
ISBN 978-88-6587-5599

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In copertina: “Honeymoon” acquerello di Enrica Pellicciari


Marco Bottoni ha sposato Enrica nel 2010 e oggi dedica a lei questo resoconto di un indimenticabile viaggio di nozze a Londra


Honeymoon in London - Storie di un viaggio di nozze che aspettavamo da dieci anni


Io e Enrica ci siamo sposati tardi

Io e Enrica ci siamo sposati tardi.
A dire il vero ci eravamo già sposati prima, quando eravamo giovani, ma non fra di noi: io con un’altra e lei con un altro.
Purtroppo le cose fra noi quattro (noi due e loro due) non sono andate come dovevano andare, così è stato che, dopo due separazioni e due divorzi (io i miei e lei i suoi) ci siamo ritrovati entrambi “ognun per sé”.
Stavamo entrambi così bene “ognun per sé” che quando, sulla spinta di una reciproca attrazione nata dal reciproco interesse scaturito a seguito della reciproca conoscenza ci siamo messi, per così dire, insieme, mentre decidevamo di condividere tutto tra noi, abbiamo deciso di condividere anche questo nostro vivere l’esistenza “ognun per sé”.
La cosa deve averci fatto bene perché, anno dopo anno, si è rafforzato fra di noi un legame basato sull’approfondirsi della conoscenza (mia di lei e sua di me), sulla attenzione e sul rispetto che questa conoscenza ispirava, sulla condivisione di un benessere quotidiano che il rispetto e l’attenzione generavano e sul piacere intimo e profondo che il vivere quotidianamente questo benessere dava ad entrambi.
Considerato il fatto che, nonostante tutto questo, continuavamo ad essere tutti e due profondamente e sinceramente innamorati (voglio dire io di lei e lei di me, e non io di lei e lei di un altro o lei di me e io di un’altra, che, a essere onesti, non è proprio il modo migliore di essere innamorati, almeno non il più utile ai fini di una convivenza felice), ebbene, dopo circa dieci anni di questa ineffabile, e per alcuni aspetti anche incredibile “pantomima”, abbiamo deciso di sposarci.
Io con lei e lei con me.


Ci siamo sposati il 4 settembre

Ci siamo sposati il 4 settembre – maggio ci sembrava troppo presto, dicembre ci sembrava troppo tardi– con una bella e semplice cerimonia; a me ha fatto da testimone mio figlio, a lei ha fatto da testimone sua nipote, cose che capitano quando due si sposano tardi perché quando ci si sposa presto non si hanno né figli né nipoti, e nemmeno si ha la più pallida idea di quello cui si va incontro; ma già, se la gente avesse anche solo la minima idea di quello cui va incontro, probabilmente nessuno andrebbe più da nessuna parte.
Siamo entrati nella sala del Consiglio Comunale tenendoci per mano, sulle note di “Wonderful tonight” di Eric Clapton, brano scelto da Enrica che ha una squisita sensibilità musicale.
Camminando disinvolti verso l’Ufficiale di Stato Civile che ci attendeva con la fascia tricolore a tracolla, io e Enrica avanzavamo letteralmente fendendo due ali di folla: tutti erano molto emozionati, la sala era gremita, mio figlio ha detto che c’era la Chiesa piena di gente.
Enrica era radiosa nell’abito lungo di pizzo che aveva scelto per il suo matrimonio, un capo elegantissimo, perché Enrica è donna di naturale innata eleganza.
Esperito il cerimoniale di rito ho baciato la sposa, anche se nessuno mi aveva detto che potevo farlo perché pare che se uno vuole sentirsi dire che sì, ora può baciare la sposa, deve per forza sposarsi negli Stati Uniti: potenza del cinema! Ho baciato la sposa e poi ho letto a tutti i presenti un breve brano riguardante una storia Zen che parla di un elefante e di una tartaruga.
Ho proposto un brindisi al quale hanno partecipato tutti quelli che sono nostri amici: i nemici, neanche volendo avrebbero potuto partecipare, perché di nemici non ne abbiamo. Dopo la cerimonia abbiamo consumato una cenetta intima in un ristorante molto carino, scelto da Enrica che ha grande gusto e uno spiccato senso estetico: ambiente accogliente, ottimo cibo e una atmosfera di intimo calore.
Tutto questo, il sabato.
Domenica 5 settembre siamo partiti per il nostro viaggio di nozze, una settimana a Londra alloggiati al Grosvenor Hotel di Buckingham Palace Road, uno degli alberghi più eleganti e anche più cari della città, ma tant’è, non è certo questo il caso di mettersi a fare gli spilorci: a cosa serve il danaro, se non per consentirti qualche piccola follia, ogni tanto?
In fondo, ci si sposa solo due volte, nella Vita.

[continua]


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