L’ettere di L’E.T.I.Z.I.A.

di

Manuel Ferro


Manuel Ferro - L’ettere di L’E.T.I.Z.I.A.
Collana "I Gelsi" - I libri di Poesia e Narrativa
14x20,5 - pp. 64 - Euro 7,00
ISBN 978-88-6587-0204

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In copertina disegno di Francesco Govoni (Cesco)


Un viaggio nella complessità del mondo interiore, con il pretesto di alcune lettere scritte per una simbolica figura femminile, senza univoca direzione, senza meta precisa, con la sensazione che manchi sempre “qualcosa” nella vita, seguendo la volontà di andare “oltre”, con l’esigenza di un superamento del mondo reale e del proprio Io, in una dimensione che offra una rivelazione o la riappropriazione della consapevolezza di sé.
Nel viaggio onirico si assiste ad una implosione nella propria mente che crea luoghi, immagini, stati d’animo e vibrazioni, infine il luogo dell’animo dove “ognuno fa ciò che sente nel cuore e ciò che lo appassiona” che fa da prodromo alla visione di una grotta simbolica, come se il viaggio non fosse stato altro che “un’avventura nell’anima”, profondo scandaglio sottratto al gioco serrato della mera esistenza.
FerO estrapola frammenti che seguono lo slancio dell’ispirazione, il pieno fluire degli impulsi del mondo irrazionale: dal palpito intimo al parossismo d’una realtà possibile.

Massimo Barile


L’ettere di L’E.T.I.Z.I.A.

Grazie


“Tutto e tutti
siamo e abbiamo esattamente
ciò che desideriamo essere e avere:
senza sforzo, senza schemi,
senza giudizi e senza giustificazioni
compreso questo e quello,
infiniti,
siamo e facciamo perfetti e felici.”

L’Eterna
Travolgente Infuocata
Zitta Invisibile
Anima


PRELUDIO?

l’eterno amore della vita ancora io ricerco,
Andando nomade tra seducenti posti e genti
e attraverso attraenti arti e pure dimensioni,
Incontrar bramando tanto in un vacuo punto,
travolgente di pace in quanti ed astri fluenti.
Zeppo di vuoto e privo di psicofisiche strette,
innalzato a stella nell’abisso di bianche balene,
Invaghito di nivei baci e sfuggendo tetre sirene,
zanne rie lascio a chi insicuro e mesto si mette,
Tinte dal color del sorriso usando da paraventi.
intanto intono canti che gioia han per riassunto
E ricordan che gli opposti torturano i piagnoni:
a me solo spetta far vibrare l’energie apparenti.
L’eterno amor invece È, nella vita ch’io ricerco.


SECONDA PARTE

(O PRIMA… DIPENDE!!)


Cara L.,
allora come va la vita??
È da un po’ di tempo che non ci sentiamo…
Qui è tutto ok, come sempre!
Diciamo che me la passo un po’ con la fantasia e un po’ usando la fantasia nelle cose che mi capitano e in quelle che devo fare.
Proprio ieri è scaduto il contratto di lavoro con la solita ditta che mi aveva assunto alcuni mesi or sono e non c’è stata possibilità di rinnovo.
Tutto sommato ti confesso che la cosa non mi intristisce più di tanto…
Sia chiaro: mi sono trovato benissimo con tutti i colleghi , la paga non era niente male e le mansioni cui ero addetto non mi dispiacevano per nulla… anzi!
Come ben sai a me piace guadagnarmi la pagnotta in mezzo alla gente: spesso facce diverse e talvolta le stesse con cui poterti confrontare, con cui poter scherzare, con cui poter soddisfare ricerche più o meno impegnative, con cui poter sbizzarrire la ripetitività delle giornate lavorative…
E tutto ciò averlo potuto fare anche quest’ultima volta con compagni d’avventura assai professionali e soprattutto divertenti è stato davvero bello!
Certo ognuno aveva il proprio carattere e bisogno del proprio spazio… tuttavia trovando il giusto equilibrio in me e in chi mi era vicino devo ammettere che ce la siamo spassata!!
In fondo credo ci sia sempre da ricevere e da dare qualcosa di buono alle persone che ci circondano, e più sono differenti e numerose e più si trova da arricchirsi e da… sorridere!
Non ti nego però che, come prima ti ho accennato, l’idea di cercare di nuovo una professione da svolgere mi affascina: girare con la curiosità di scorgere dove lasciare il curriculum, venire convocati a colloqui inaspettati, iniziare attività mai sperimentate prima con persone da scoprire piano piano… beh, se da un lato mette un po’ di apprensione, dall’altro suscita emozioni ogni volta rigeneranti!
In tal modo anche le occupazioni più semplici si trasformano in periodi di tempo e in esperienze colme di novità e di fragrante vitalità!
Nel frattempo ho utilizzato, e sto utilizzando, ogni minuto di libertà per addentrarmi e approfondire il mondo della musica: ho seguito un corso sulla storia e sull’ascolto dei grandi compositori del Seicento e del Settecento.
Sono stato letteralmente rapito dallo splendore e dall’armonia che si cela dentro a quelle sinfonie, a quei concerti, a quelle sonate, etc.
Abituato com’ero ad ascolti repentini e superficiali non avrei mai pensato di deliziarmi a tal punto!
È proprio vero che talora evitando di scavare di alcuni centimetri la superficie di qualcosa che ci sembra ostico si rischia di perdere la possibilità d’imbattersi in estimabili tesori (o probabilmente lo si fa quando si è pronti a valorizzarli…).
Inoltre ho da poco cominciato un corso di chitarra: riproporre da me e a me stesso (e a chi avrà il coraggio di ascoltarmi!!) le canzoni che mi danno felicità e che mi rilassano ritengo sia favoloso… poi pensare che presto o tardi potrò a mia volta esprimere le mie vibrazioni più sincere e spontanee attraverso personalissime note musicali mi dà gran gioia e desiderio di rinunciare a qualche superflua uscita o a qualche inutile ora di televisione!
Staremo a vedere se e quando salterà fuori qualcosa di buono!!
Naturalmente sto continuando a leggere e a scrivere di quegli argomenti su cui in parecchie circostanze abbiamo chiacchierato e che quindi già conosci.
Ah… a proposito!
L’altra sera sono andato al planetario a seguire una conferenza sulle costellazioni decisamente interessante e ho una curiosità: ma sai che i segni zodiacali che crediamo ci appartengano in realtà sono diversi per molti di noi??
Per un motivo tecnico che non so rispiegarti, col trascorrere dei millenni cambia il segno di appartenenza delle persone nate nei determinati periodi dell’anno, e addirittura si vanno anche ad aggiungere alcune costellazioni in quello che è il “nostro” zodiaco… che roba, eh!!
Pensa poi che all’uscita di quel semisferico edificio ho trovato in terra un foglietto colorato e ben ripiegato, che ho raccolto e aperto con l’intenzione di ridarlo ad un eventuale proprietario qualora riportasse nozioni fondamentali, e mi sono imbattuto in una poesia molto romantica!!
Non avendo saputo ritrovare il soggetto o l’oggetto di tale scritto ho deciso di riportare qui di seguito tutti i versi: almeno così ne godiamo noi due… sarebbe stato un peccato lasciarli non letti in un recipiente della carta da riciclare e un totale spreco di ispirazione per la speranzosa mano che li ha forgiati!!


Destinati siamo a rendere una le anime nostre
In un bacio che i secoli sovrasta, piccola mia,
Ma tu ciò ancora non lo sai mentre innanzi
Mi saetti per aggiungere beltà alle tue fattezze.
Ricordo quand’in volo l’infanzia abbandonasti
E in quel minuto bar mi planasti sopra al cuore
Grazie ad iridi che illimità qui da noi portaron.
Da allora, per sottrarti rubini attimi che donavi
Ad altre benedette braccia, desiderai più volte
Riparlarti e rincontrarti strapieno di esultanza.
E se annoiata t’ho con eccessive conversazioni
Mi scuso e giuro che solo è stato per prolungar
Quanto più i minuti che svolazzavano giocondi
Tra sguardi e suoni tuoi come lucciole d’estate.


Cambiando completamente argomento, ti ricordi di quella disciplina sportiva che iniziai in palestra con molta titubanza?
Seppur praticandola via via in posti differenti (con l’intento di stanare sfaccettature costantemente nuove), settimana dopo settimana mi sto accorgendo sempre maggiormente di quanto questa mi coinvolga e mi stia facendo bene: allenare e armonizzare nella giusta e personale misura il corpo e la mente mi sta aiutando a raggiungere e a trovare una tranquillità e una forza che non immaginavo neanche di avere… la cosa buffa è che più rilasso e rinvigorisco l’uno e più si rinvigorisce e si rilassa l’altra, quasi che mente e corpo siano un unico composto…
E quel che è ulteriormente buffo è che man mano che mi tranquillizzo e mi rassereno io, man mano accade la stessa identica cosa a ciò e a chi mi circonda, quasi che tutto fosse correlato…
Mi sembra di comprendere il senso della frase “prima di cambiare il mondo, cambiare se stessi”…tutto viene di conseguenza!
Ti salutano i miei amici con tanto affetto… sì, sono sempre quei simpatici e intelligenti pazzoidi!!
Ovviamente i gruppi e le presenze cambiano, crescono, diminuiscono e si evolvono in parallelo agli impegni e alle attività svolte (per fortuna!)…ma i rapporti intimi e sinceri durano oltre il tempo, oltre le distanze e oltre le circostanze.
E non sai che spettacolo è di volta in volta raccontarsi e mostrare tutte le novelle vicende che si susseguono come un interminabile fiume di miele…
Detto questo ti svelo il motivo principale per cui ti ho scritto così all’improvviso: ho deciso di partire per un viaggio senza una meta precisa, né sapendo quando e se tornerò.
Sì perché in mezzo a questo fluire della mia vita, assai gradito e piacevole, sento non di rado la mancanza di un qualcosa che non saprei descrivere con esattezza ma che è lì a picchiettarmi continuamente in testa (e nel cuore) tutte le volte che mi fermo…
Io amo quello che faccio, amo le persone con cui lo faccio e amo i luoghi e la natura che ne sono teatro e palcoscenico.
Voglio però scoprire se quel ticchettio intermittente è sintomo di un volere andare oltre, se è un bisogno di rivalutare quello che ho e che sono con un’altra consapevolezza… o tutte e due le cose insieme!
E per farlo sento la necessità di staccarmi da tutto e da tutti per essere più obiettivo e per vedere se altrove o in altro modo si possa divenire più completi e realizzati.
Tanto il tempo e l’occasione per fare quel che si vuole realmente fare non manca mai… per nessuno.
Comunque non ti preoccupare: ti terrò aggiornata via lettera su ogni mio spostamento.
Anche se non ci si becca spesso dal vivo sei una della persone che sento più intima e vicina: sapere che ovunque vada possa tenermi in contatto con te e con te discutere su quanto vado sperimentando mi riempie l’anima di gioia e di presenza… fra tutte le stelle del cielo e della terra sei per me una delle più splendenti!
Con amore.
A.


Cara E.,
la prima tappa della mia spedizione ha come protagonista una caratteristica città: fin dal primissimo istante in cui ci si mette dentro un piede, varcandone i ben marcati confini territoriali, si rimane colpiti dall’incredibile senso di rigoroso ordine che trasmette.
Palazzi, case, edifici pubblici… tutto è costruito secondo un rigorosissimo piano geometrico e matematico.
Gli abitanti paiono pure muoversi, vivere e organizzarsi con la stessa precisione e metodicità: in tale contesto il più delle volte nessuno è fuori posto, nessuno è maleducato, nessuno trasgredisce regole e leggi.
E sono tutti assolutamente ospitali, anche se tale gentilezza appare talora alquanto meccanica e artefatta… tuttavia sicuramente è ben gradita da coloro che viaggiano attraverso queste terre!
Un’altra delle cose che mi hanno particolarmente colpito dall’esterno, passeggiando leggero e curioso sia di giorno che di notte tra le vie di questa cittadina, è la totale assenza di prati, di giardini, di piante… persino sulle terrazze e sui balconi delle case non sono riuscito a scorgere alcuna forma o sostanza appartenente al mondo dei vegetali… stranissimo!!
Parlando con le persone del luogo, devo dire sempre molto affabili e garbate nel porsi, ho scoperto che qui ogni cosa è organizzata per corporazioni: la politica, la religione, lo sport, lo spettacolo, il lavoro, l’arte, il gioco, la famiglia, la cultura, qualunque aspetto della vita pubblica, privata e spirituale in poche parole è gestita da associazioni, che possono essere molteplici e indipendenti anche all’interno di un medesimo settore pur trovandosi continuamente in stretta relazione e reciproca cooperazione.
Ciascun cittadino, fin da piccolo, viene inserito in queste compagnie dai genitori e con la maggiore età ha la possibilità di scegliere a quale accedere senza limiti di genere e di tempo.
Tutto accade in assoluta libertà, senza alcun obbligo, e ognuno è contento di fare parte dei determinati gruppi a cui appartiene.
Nel caso però qualcuno non si trovasse a proprio agio nelle corporazioni o addirittura in questa società così rigidamente assemblata è sempre libero di andarsene e di abbandonare completamente tali confini per respirare altrove aria pura.
Non è raro che all’interno delle mura di cinta di questo preciso centro abitato nascano contenziosi e scontri di diversa intensità sulle tematiche più svariate.
Ma ciò sembra piacere a molti… almeno si generano un po’ di imprevisti in una quotidianità spesso monocorde e schematica (e per alcuni è comodo perché distoglie i membri da problematiche più importanti che potrebbero minare le fondamenta della collettività).
Ed è bizzarro che parecchie volte vengano criticate alle opposte fazioni pensieri o azioni che gli stessi critici supportano o hanno supportato seppure con colori e modalità apparentemente differenti… tanto tutti sono così presi dal voler attaccare o dal voler prevalere che non si ricordano e non vedono (o non vogliono farlo…) cose che hanno detto o fatto anche solo dieci secondi prima!!
Le parole e i gesti superficiali in tal modo regalano l’idea a numerose persone di fare qualcosa di concretamente utile e di elevato valore morale… purtroppo in fondo così non è, e si finisce soltanto per sperare di alleggerirsi una assopita coscienza.
Talvolta ho come avuto l’impressione che taluni operassero superpartes per mandare avanti ad arte questo giocattolino fatto di fitte e redditizie trame sottili e scarsamente visibili: non pochi però accettano di buon grado questo scenario, si accontentano del proprio orticello, coltivano personalissimi interessi e quando sono stufi o annoiati cercano più o meno grandi scuse per azzuffarsi e scaricarsi contro altri o altro.
Allo stesso modo fortunatamente ci sono tanti aspetti divertenti e piacevoli nell’esistenza di questi abitanti: stuzzicanti obiettivi da perseguire, nutrite attività da intraprendere, gradevoli occasioni di svago, molteplici persone accattivanti… difatti ho vissuto giornate molto affascinanti lungo questo mio soggiorno e mi sono trovato davvero bene con svariati individui.
Tuttavia a volte ho scorto un po’ di apatia e di inerzia nello spirito della comunità che ho appena descritto, come se mancasse alla base del fuoco genuino di passione personale e di introspezione costruttiva.
Tutti sembrano trarre beneficio dall’appartenenza ad una o più corporazioni e soprattutto grande sicurezza e solidarietà: agire per gruppo permette di sentirsi più saldi e priva in parte di responsabilità personali, magari però finisce per togliere al singolo la possibilità di percorrere al 100% quella che è la propria inclinazione naturale (a meno che non sia proprio l’agire in compagnia!) e di smarrire così il senso più intimo della vita che ha da condurre.
Non lo so… credo che presto ripartirò in cerca di altro.
Ho bisogno di sentirmi maggiormente a mio agio ed illimitato nelle mie azioni.
Sia chiaro… nel rappresentarti quello che ho visto non voglio giudicare nessuno e ne provo sincero rispetto perché per fortuna siamo padroni di scegliere il percorso che vogliamo.
Io tento soltanto di raffigurarti le mie impressioni positive e/o negative per tenerti aggiornata sulle mie decisioni ed in particolar modo sui perché di esse.
E fare così aiuta anche me a capire meglio quelli che sono i miei pensieri e visto che sono in viaggio per scoprire dove e come voglio affrontare il mio terrestre pellegrinaggio… direi che non è un male!!
Quindi, per concludere, penso che a giorni saluterò e ringrazierò questa città, augurandole di essere sempre la più serena possibile!
Per ora ti mando un caldo abbraccio e… a presto per nuove novità!!
I.


Cara T.,
la mia avventura prosegue a livello emozionale senza intoppi.
Questi ultimi mesi li ho vissuti in maniera alquanto randagia, come è alquanto randagia la città che mi ha accolto con solarità!
Divisa drasticamente da un grande e impetuoso fiume dal centro abitato di cui t’ho scritto nella lettera precedente (ma devo ammettere che, pur essendo i confini tagliati in modo netto, le reciproche influenze e i rapporti reciprochi non sono né pochi né insignificanti, seppure a volte molto camuffati), questo comune si presenta davvero strano: ogni abitazione è disposta a casaccio così come a casaccio sono le forme e le sostanze che le compongono.
Ciascun proprietario loro ha avuto piena libertà di scelta per quel che riguarda i materiali, i progetti e la collocazione di ogni singolo edificio: ci si può imbattere in condomini, in tende, in villette, in capanne, in camper, in palazzi, etc. e al loro interno vi possono abitare famiglie, single, compagnie di vario numero, fidanzati, bambini, etc.
Giorno dopo giorno ho avuto modo di venire a sapere che quasi tutti gli abitanti sono artisti di svariato genere ed ambito, la cui unica legge e regola è quella di non ledere i compaesani e di pagare una tassa ad una sorta di sindaco che ha il compito di far quadrare nel complesso il contesto cittadino e almeno quelle che sono le funzioni primarie e principali (francamente non me la sento di dirti quali sono perché tuttora non l’ho capito bene neanche io!!).
Come puoi immaginare qui la gente è molto estrosa: puoi imbatterti in persone e gruppi assai vivacemente amichevoli e subito dopo puoi finire a berti una tisana con individui o compagnie decisamente introverse e taciturne, tuttavia tutti risultano intriganti e perspicaci.
Una delle caratteristiche di questo posto che mi appare più stravagante è che non c’è un orario fisso e generale per niente e per nessuno: il dormire, il lavorare, l’incontrarsi, etc. avviene secondo un istinto personale, anche se in modo tale da permettere al tutto di gestirsi senza troppi inconvenienti (e non so davvero spiegarmi come ciò possa accadere!!).
Non è stato per nulla facile seguire questi (non)ritmi e in un primo momento non ti nascondo che ho pensato di scapparmene subito… con un po’ di calma, invece, e cercando di osservare e di apprendere alla meglio questa logica a me estranea, ti giuro che sono riuscito a penetrarne la mentalità e anche a godermela!!
I cittadini vivono i propri pensieri discutendoli ed esprimendoli in molteplici forme artistiche, a volte raccogliendosi in piccole combriccole e a volte standosene da soli, ma sempre cercando di esporsi poi a qualche platea.
Pure tra queste mura accade che i differenti gruppi o individui si scontrino, anche con colori e gesti forti, su questioni minime o mastodontiche di politica, di religione, di mondi sociali, di amori… e il bello è che magari alcuni istanti prima si erano trovati al parco tra bottiglie di vino e merende a brindare all’allegria, al rispetto e all’armonia!!
È un peccato che si aggiungano e si portino tensioni laddove si respira un clima di pace e di assoluta e totale libertà (e imparare a respirarlo profondamente senza sprecarlo e inquinarlo è proprio una delle mete che mi sono prefisso).
E la tal cosa m’ha fatto veramente sorridere e stupire: la natura fluisce in correnti sorprendentemente imprevedibili!!
Un altro aspetto che colpisce dai primi istanti in cui si varcano le porte cittadine è che quasi tutti coloro che vivono qua dentro fanno uso di particolari essenze… chi di più e chi di meno, chi più leggermente e chi più pesantemente, chi per emarginarsi da una mal vista timidezza e chi per essere ancora più sfacciato, chi per non andare mai a letto a dormire e chi per starci maggiormente, chi per espandere la propria arte e chi per delimitarla meglio, chi per sfuggire al senso della vita o delle azioni personali e chi per cercare di abbracciarlo o per dare sostanza a settimane che ne parrebbero scarne, chi perché lo fanno gli altri e chi perché gli altri non lo fanno…
E questo è il punto più contraddittorio che proprio non sono riuscito a comprendere di questa piacevolissima gente: hanno tutti già la fortuna di affrontare ogni aspetto dell’esistenza in una maniera completamente svincolata e, volenti o nolenti, finiscono per ingabbiarsi nel bisogno di sostanze elusive (e placebo…).
E ti parlo di persone con una grande intelligenza, con un grande coraggio e con una grande voglia di amare.
Anche gli stessi media della zona se da un lato invitano chiaramente ad abbandonare questi usi, dall’altro silenziosamente lasciano che si diffonda il mito del ribelle che volendo sopravvivere senza regole e limiti nell’arte e nel quotidiano non possa prescindere da qualche indotta trasgressione disarmonica (fare o farsi “male” spesso pare far più audience ma allontana dalla felicità. E alla fine è quest’ultima che gli esseri viventi ricercano davvero e vogliono dentro e intorno alle proprie realtà, radiosa partner di una solare indipendenza che nulla respinge e nulla trattiene)…che non sia un metodo per mettere delle sbarre intorno ad angeli che altrimenti avrebbero ali troppo robuste e meravigliose per poter essere controllate??
Tra l’altro alcuni personaggi fuori dai giri comuni di siffatto comune mi hanno rivelato che i soldi spesi per acquistare tali essenze finanziano commerci e uomini che sono molto distanti dalle ideologie degli stessi cittadini che ne fanno uso…
Sarebbe un po’ triste, ma è anche vero che in effetti nessuno è obbligato a fare nulla, né da una parte né dall’altra, quindi ciascuno ha e fa ciò che vuole…
Magari poi è solo una mia personalissima e soggettivissima visione di un fatto che si può benissimo condividere o interpretare a proprio piacimento… come tutto del resto!!
Cambiando discorso, soffermandomi non pochi pomeriggi e parecchie nottate a rapportarmi con diverse personalità del luogo, sia per divertirmi come un pazzo che per apprendere nuove nozioni in insoliti ambienti, sono rimasto impressionato dalla loro incredibile cultura che sfoggiano come se niente fosse in qualunque campo dello scibile: c’è molto da imparare e da sorprendersi dialogando e scorrazzando nelle strade che sto calpestando (sebbene ci tengano a sottolineare che non si debba mai dimenticare che sapere tanti fatti, leggere tanti libri, avere tante conoscenze, esprimersi e recepire l’arte in forme tanto complesse e articolate non sia la stessa cosa che percepire l’intima essenza dell’universo e neppure quella di una sola giornata individuale… anzi, talora porta proprio ad allontanarsene!).
Di nuovo mi scuso se mi sono soffermato un po’ troppo su argomenti di cui forse potresti non essere interessata, tuttavia anche in questo caso ho voluto narrarti quel che ho visto nei dettagli per manifestarti il mio stato d’animo nei confronti di queste ennesime realtà, senza voler imporre giudizi, ma soltanto per semplificarti e semplificarmi il comprendere i mondi che attraverso con continua gioia!
Ti voglio bene.
Z.


P.s.: Stavolta di fiori e piante sui terrazzi e di prati e parchi nei quartieri urbani ne ho visti e assaporati una notevole quantità!!


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