Pensieri sul Tronto

di

Lucio Postacchini


Lucio Postacchini - Pensieri sul Tronto
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 42 - Euro 8,30
ISBN 978-88-6587-9283

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In copertina: «Paesaggio osservato da est verso ovest sulla riva sinistra del fiume Tronto nel percorso tra Stella di Monsampolo e Pagliare di Spinetoli. Sullo sfondo, le cime imbiancate descritte nella prima poesia di questa raccolta»

fotografia dell’autore


PREMESSA DELL’AUTORE

Questa raccolta di poesie «Pensieri sul Tronto» segue relativamente a breve distanza di tempo l’analoga dal titolo fortemente somigliante «Sentieri del Tronto». I luoghi di ispirazione sono gli stessi, e sostanzialmente pure i temi; infatti ho preso sovente spunto passeggiando sull’argine del fiume Tronto nel tratto che da Stella di Monsampolo porta a Pagliare di Spinetoli e viceversa. Inoltre, anche qui i ricordi d’infanzia s’intrecciano con riflessioni sul senso del tempo e della vita.

Monsampolo del Tronto (Ascoli Piceno) – dicembre 2018


Prefazione

Questa nuova silloge di poesie rappresenta un continuum lirico con la precedente raccolta poetica, dal titolo “Sentieri del Tronto”, e assurge a simbolo di una profonda volontà di ricreare l’universo emozionale che tale luogo dell’anima genera nell’animo del poeta.
Il luogo dell’ispirazione poetica di Lucio Postacchini rimane lo stesso perché anche queste poesie nascono dalle passeggiate sull’argine del fiume Tronto, nella zona tra Stella di Monsampolo e Pagliare di Spinetoli, come a seguire un tracciato lirico che diventa necessità vitale ed esigenza improrogabile di Lucio Postacchini.
La silloge è pervasa di profonda umanità, d’un intenso recupero memoriale e d’un velato vagheggiare sulle suggestioni del “tempo passato”: tutto si miscela con una forte propensione a scandagliare il senso dell’esistere e le vibranti percezioni dell’animo.
La Parola di Lucio Postacchini è sincera e penetrante, sempre attento a fissare, in modo fedele, sentimenti autentici e visioni evocative che diventano materia vitale della sua poesia durante le riflessive passeggiate sulle rive dell’amato fiume Tronto.
Nel processo lirico emergono le riflessioni sull’inesorabile “trascorrere del tempo” e sul senso della vita: le stagioni dell’Uomo passano veloci ed è fondamentale vivere in modo autentico, gustare la meraviglia d’ogni giorno, sentire il palpito vitale in ogni istante.
Lo sguardo del poeta si sofferma sul mondo naturale, sui paesaggi e sulle atmosfere che regala il fiume Tronto, in un divenire sempre più intenso, capace di scatenare forti emozioni nell’animo del poeta che s’inebria di quel “profumo antico”.
Il mondo davanti ai suoi occhi conduce ad un sommesso recupero memoriale, pervaso di rimembranze e suggestioni, speranze e sogni, ricordi e velate malinconie: ecco allora che tornano alla mente i “vecchi focolari” delle antiche case, simbolo del calore della famiglia; la Chiesetta di San Mauro, a Stella di Monsampolo; i verdi prati e i ruscelli; le “pietre” del fiume Tronto e le “cime imbiancate” delle montagne; i luoghi e i “profumi dispersi” dell’infanzia perduta.
Il poeta immerge il suo animo nelle acque del fiume e la vita pare ondeggiare come a seguire le “foglie al vento”, quasi a lasciarsi trasportare dal ricordo, in un lento abbandono al flusso dei pensieri, tra “speranze infrante” e “svanir dei sogni”, dolci ricordi e consapevolezza del destino dell’umano esistere.
Il recupero memoriale di Lucio Postacchini sovente si fa struggente ed il poeta innalza un canto libero che tende ad illuminare l’armonia della vita, e la poesia che chiude la silloge, dal titolo “Pensieri sul Tronto”, diventa il simbolo stesso della sua profonda visione lirica.
La nostra vita è come il “vagare” delle foglie sulle “rive lucenti” del fiume e l’umano destino comporta anche fare i conti con la tristezza che giunge alla sera; assaporare le gioie e contrastare il tormento; percepire le “ombre dorate” e lasciarsi invadere dal profumo del vento; comprendere che il tempo tutto consuma, ma, al contempo, sentire il “fiorire della vita” in ogni manifestazione dell’umano vivere.
Nelle acque del fiume Tronto, un tempo Lucio Postacchini immerse il suo “corpo infante” ed ora, in quelle stesse acque, s’immergono i “pensieri di un vecchio ormai stanco”, che si ritrova a passeggiare sulle rive, tra il vento dei ricordi e le pulsioni che nascono dal cuore: ma l’animo del poeta è rimasto immutato nel tempo.

Massimo Barile


Pensieri sul Tronto


Dedico questo libretto al mio nonno paterno Serafino Postacchini, deceduto all’età di trentasei anni per grave malattia polmonare contratta nelle miniere della Pennsylvania (USA), ove era emigrato all’inizio del secolo scorso.



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