L’ispirazione arriva quando meno te lo aspetti

di

Luca Rezzani


Luca Rezzani - L’ispirazione arriva quando meno te lo aspetti
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 32 - Euro 6,70
ISBN 978-88-6587-3052

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore


In copertina: «Girasoli» fotografia dell’autore


«…ho visitato la periferia del mondo,
ho racchiuso la vita in un pugno,
ho domato i vortici dell’anima,
per giungere fino al tuo sorriso.»


L’ispirazione arriva quando meno te lo aspetti


Ogni mattina

Uno sguardo alla giornata,
le solite cose, le stesse abitudini.
Riflettersi in una tazza,
ascoltare le notizie del mattino,
decidere come vestirsi.
Sedie consunte, foto ingiallite,
annoiato, le rivedo ogni mattina.
Devo fare presto, il treno non aspetta.
Assonnati compagni di viaggio,
parlano di un film appena visto.
Annuisco, sorrido, scherzo,
ma la mia mente corre lontano.
Mi chiedo se oggi ti rivedrò
Non so come ti chiami,
se ti piace il rumore della pioggia,
se timidamente sorridi,
quando ricevi un complimento,
se sogni di correre libera
su un prato, una mattina d’estate.
Ma non mi importa.
Incontrare il tuo sguardo,
mi dà la forza di affrontare il mondo
Perché tu sei l’unica
che dà un senso alla mia giornata,
che rende lieve ogni mio affanno.
Non sarai la più bella,
la più dolce, la più divertente.
Ma nessuna è speciale come te.
Ti vedo e sogno di condividere
Istanti, tramonti e continenti lontani.
Vorrei vedere il colore dei tuoi pensieri,
scendere dai tuoi occhi lacrime di gioia
e sentire accanto a me il tuo respiro.
Forse non conoscerò mai il tuo nome,
non stringerò mai le tue mani,
ma nulla potrà mai cancellare,
il soffice brivido della tua presenza.


L’ultima curva

Ci dovevi proprio passare,
su quella strada maledetta.
In un istante d’asfalto,
lungo una curva infinita.

Era già tutto scritto nel cielo,
che quella curva fosse l’ultima.
Ti doveva strappare ancor giovane
dagli affetti e dalla vita
che molto ancor ti prometteva.

Un sellino, due pedali,
due ruote, un telaio
erano la tua oasi di serenità.
Dove ti sentivi vivo
e la tua mente viaggiava
verso praterie d’argento.

Un’anima troppo nobile
Per restare quaggiù.
Un’immensa ingiustizia
ti ha infine accompagnato.
E non basta il dolce pensiero
di saperti pedalare leggero
nelle autostrade del cielo.


Hai scelto me

Hai scelto me
e non me ne sono accorto.
Hai scelto me,
in mezzo a tante camicie colorate.
Non conosco la profondità del mare,
ma hai letto l’infinito nei miei occhi.
Tu, sola
con la tua dolce fermezza,
hai posato su di me il tuo sguardo.
Un vento tiepido mi ha portato a te,
per inseguire un volo di farfalla,
per respirare la libertà dell’amore
per dipingere ogni mio giorno.
Sospeso in un sogno,
ora so
che hai scelto me,
senza ascoltare nessuno.
Hai scelto me
e non potevi farne a meno.


Raccontami una storia

Raccontami una storia,
che faccia cantare la mia anima
Sussurrami dolci parole,
che mi sollevino dalle umane bassezze
Asciuga le mie lacrime,
quando il buio mi avvolgerà.
Vesti di azzurro ogni tuo gesto
per sublimare il tuo ricordo.
Guardami con amore,
per annullare il resto del mondo.
Svegliami con un bacio,
su questo giorno
mai scenderà il tramonto.
Raccontami una storia,
quella che non ho mai sentito,
dove vorrei entrare
in punta di piedi.
Come un ospite inatteso
armato di silenzio,
sincero come un bimbo.


So che tornerai

So che tornerai
su un tappeto di foglie ingiallite,
o con un fiore di ciliegio
che splende tra i tuoi capelli,
ma sono sicuro che tornerai.

Ingannerò i giorni,
facendo finta di vivere.
Nasconderò le tue foto,
per fare a botte con il tuo ricordo.
Riempirò due calici di noia,
per dissetare il mio orgoglio.
Accenderò tutte le luci,
per scoprire che non sei ancora qui.
Proverò un sorriso allo specchio,
come se tu fossi di fronte a me.

Ora ti immagino
camminare sicura
sotto la pioggia di marzo,
quando dal mio affetto ti ripari,
e ancora non sai quanto ti manca.

Troverai il coraggio
per sfidare il mio sguardo
e restare con me in silenzio
a sfiorare la luce del mattino,
senza chiederti perché.


Dieci anni dopo

L’ultima volta
portavi un vestito scuro,
che non riusciva a coprire
il loquace silenzio
e l’aria fosca del distacco.
Le linee sottili
dello scoccare di clessidra
hanno addolcito
il tuo ovale di giada.
Nulla sarà come allora,
quando ti ho vista arrivare
portata da un raggio di sole,
figlia contesa di un sogno.
Nel mare intenso dei tuoi occhi
tremila e più giorni
sospesi in un istante di rabbia
per le parole non dette,
i gesti mai consumati.
Ho visitato la periferia del mondo
ho racchiuso la vita in un pugno,
ho domato i vortici dell’anima,
per giungere fino al tuo sorriso.
Oggi siamo qui
a dividere un angolo del destino
sotto un arcobaleno di emozioni
mai vissute, mai sopite.
Abbandoniamoci ai canti del cuore,
ora più che mai libero,
per essere trionfalmente noi.


Se tu non ci sei

Se tu non ci sei manca l’aria.
Resta solo un giorno qualunque
dove affogare le proprie debolezze
e misurare la propria sensibilità
nel calore di un abbraccio.
Non incontrerò più la noia di vivere,
non vedrò più in uno specchio opaco
occhi scuri di rabbia.
La gloria non vive un attimo,
ma è riflessa nel tuo sorriso
in cui la mia anima si disseta
ogni istante sempre più.


La strada

La strada ci porta
a rivedere la persona amata,
a incontrare la nostra fine.
Timido sentiero di campagna
o immenso nastro d’asfalto
ci accoglie senza riserve.
La strada ascolta
il caldo richiamo di un usignolo
e l’acuto incedere di una sirena.
La strada racconta
storie di esseri soli
che vivono degli avanzi del mondo.
La strada esalta
la fatica di chi lotta
per arrivare a un traguardo.
Puoi cercare la tua strada
se lei non ti sa dire
in quale parte del mondo
tu dirigi la tua anima.
Come un gatto vagabondo,
puoi sfidare il suo profilo
guidato solo dall’istinto.
Come un ardimentoso condottiero,
puoi mostrare alle genti
la via per la vittoria.


Non guardare indietro

Non guardare indietro,
se non hai sfiorato
l’aria del paradiso.
Non guardare indietro,
i rimpianti non hanno figli,
rotolano nel vento
come le foglie di ottobre,
ma non lasciano impronte
sulla pelle dell’anima.
Se guardi indietro,
abbandoni il futuro
nelle mani ostili
di menti egoiste.
Ritrova la saggezza
di chi cammina a testa alta
sorridendo alla pioggia,
abbracciando la vita.


L’universo di un istante

Potrei restare qui,
per sempre,
che nulla cambierebbe.
Il grecale non sfiora
questo gelido mare di noia.
Non mi domando
cosa ci sto a fare qui,
a seguire una lancia sottile
disegnare un giorno inutile.
Non mi cercare nell’Olimpo,
vivo nel pianeta degli umili
e guardo negli occhi la fortuna.
Mentre ti passo accanto,
con sguardo colmo d’amore,
ti volti distratta
dal profumo del glicine.
L’universo di un istante
riflesso nel tuo sorriso,
si spegne nell’oblio
di un’anima troppo semplice.
Asciugherò ruscelli di fiele,
spegnerò fuochi di rimpianto,
aspettando un nuovo sole,
più luminoso del tuo sguardo.


Parlo con te
(mia madre)

Parlo con te
per non sentirmi solo.
Parlo con te
perché so che mi ascolti
da un mondo incantato
di anime perfette
che non conoscono la notte.
La tua voce non odo,
ma sento il calore
delle tue candide braccia
che ardito mi giunge
da una luce infinita.
Illumina la mia strada,
ascolta le mie parole
che devoto ti rivolgo
come se tu fossi qui.


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Per pubblicare
il tuo 
Libro
nel cassetto
Per Acquistare
questo libro
Il Catalogo
Montedit
Pubblicizzare
il tuo Libro
su queste pagine