Il quarto tempo della mia vita

di

Luca Falchi


Luca Falchi - Il quarto tempo della mia vita
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 48 - Euro 7,50
ISBN 978-88-6587-1812

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In copertina: Tempio di Castore e Polluce – Agrigento – fotografia dell’autore


PREFAZIONE

Con questa nuova silloge siamo al “quarto tempo” di un viaggio lirico che diventa scansione esistenziale messa in atto da Luca Falchi ed il poeta ha voluto consegnare l’universo di emozioni profonde ed i luoghi dell’anima che hanno contrassegnato il suo percorso.
Nel processo lirico tutto si miscela con il recupero memoriale e con il frequente rimando a stati d’animo, riconducendo a momenti significativi della vita e a determinate situazioni che hanno condotto alla consapevolezza della propria condizione, prima di tutto come uomo e, poi, di poeta.
Luca Falchi, con la sua poesia, genuina ed intensa, pone sopra ad ogni cosa, come intenzione dominante, la necessità vitale di esaltare le emozioni che hanno “riempito la vita”, le vibrazioni dell’animo nei momenti di “silenzi e riflessioni”, in compagnia della scrittura che ha permesso di fissare, in modo indelebile, il “passare delle stagioni”, i ricordi del tempo che scorre veloce, i gesti d’amore per una donna, Lavinia: e Luca Falchi, confessa a cuore aperto, che Lei, “animo di fanciulla”, è “il senso della mia vita”, il “significato dell’esistere” e “la gioia di viverla”.
Nella prima parte della silloge, la presenza di Lei “illumina la vita”, “è come il sole/che di primo mattino/accende la mia vita” ed il suo volto luminoso “riflette l’entusiasmo di vivere”, come ritrovarsi a “respirare la stessa aria”.
Tutto pervade l’animo: il profumo di Lei apre il cuore all’amore fino a quando il respiro della vita è “smarrito tra mille ricordi” e calano le ombre che offuscano la “gioia intensa”.
Neanche uno spiraglio riesce ad illuminare la “cruda realtà” quando viene meno la sua presenza: “i giorni sono note stonate/nello spartito della vita” ed il dolore viene celato nel profondo del proprio essere quando “sorprende la notte”, quando la solitudine riporta a “ricordi nebbiosi” dei giorni passati insieme e, tra le parole, si insinua una sorta di “difesa dalla paura del viaggio”.
Le riflessioni sulla vita spingono a cercar il “senso dell’esistere”: forte è la consapevolezza che “la vita è un lampo”, che è inutile cercare certezze o risposte “nei giorni passati” e, nelle dispersioni dell’esistere, non rimane che cercar di seguire la direzione giusta per ritrovare la speranza e la forza di continuare a lottare seguendo il cammino che ci è stato offerto, sovente, disseminato di ostacoli.
Le parole di Luca Falchi “riempiono pensieri senza confini”, si intersecano e si plasmano con scintille emozionali e frammenti della memoria, creando una sostanza lirica che alimenta il desiderio di cogliere le “sfumature dell’esistenza” e, magicamente, innalzarle a poesia.

Massimo Barile


Il quarto tempo della mia vita


A Lavinia


Parte prima: Arrivi Tu
(2008)


…nel vederti

M’illumino nel vederti
e i miei occhi cambiano luce,
nessuno oltre a me può averti
quando il tuo cuor amor produce.


Un fiore…

Un fiore…
è un gesto d’amore,
può servire a rallegrarti
anche se la rugiada
scivola sui suoi petali
come le lacrime
che rigano il tuo bel viso,
ma con i primi raggi di sole
torna nel suo splendore,
così come il tuo volto
quando ti sorrido.


Un piccolo gesto

Anche un piccolo gesto
può servire
per gridare quanto amore
sento dentro!


Sole

Sole, non calare mai
sul viso del mio Amore,
lei è la vita
che porterà altra vita,
lei è l’oggi ed il domani,
splendi sempre alto
e irradia quel volto
che luminoso riflette
l’entusiasmo di vivere
e la voglia di lottare
per amare sempre più.


La nostra vita

I miei occhi
dentro i tuoi,
la mia bocca
sulla tua,
le mie mani
intrecciate alle tue,
i miei pensieri
in mezzo ai tuoi
ancor di più
nel giorno del tuo compleanno,
seppur lontani
respiriamo la stessa aria
e guardiamo il medesimo orizzonte:
la nostra vita insieme!


Lo stare insieme

Guardami
se ti senti smarrita,
stingimi la mano
se hai paura,
abbracciami
quando pensi di esser sola,
baciami
se hai sete d’amore.

Non è un sogno,
ma il nostro stare insieme.


Ed il tempo va!

Giorni passati a contare i minuti,
ad inseguire le nuvole
nel cielo azzurro
di una calda estate di luglio.

Notti trascorse ad ascoltare
un solo respiro nel buio
della stanza ora vuota.

Ed il tempo va,
seppur lento,
lasciando momenti amari
dietro le mie spalle.


Giorni senza te

I giorni senza te
sono note stonate
nello spartito della vita!


L’infinito cielo

Nuvole… si diradano,
per mostrare l’azzurro
ai nostri occhi,
che, seppur lontani, vedono
lo stesso infinito cielo!


La lunga estate

Lunga estate
quella senza te,
quando il giallo era il colore
dei caldi giorni
e del granoturco,
che ai miei occhi
ricordava l’avanzare delle stagioni.

L’azzurro del cielo
non bastava
ad infondere nell’anima
il senso di libertà
che un amore toglie
e la solitudine dà.


La tua sera

Sono giorni d’aria condizionata,
di immagini che scorrono
nella televisione della tua stanza
e nella mente stanca,
mentre lo sguardo spento
fissa l’orizzonte oltre la finestra
in quest’estate che scorre
lenta e fiacca.

Un giorno come un altro
di noia e banalità
passa e quasi non te ne accorgi
che la tua sera è giunta
a nascondere il confine tra cielo e terra.


Il passare delle stagioni

Il campo ormai trebbiato
lascia posto alle foglie morte
sparse sulla terra,
trasportate dal vento.

Un ultimo volo di rondini
in questo cielo
percorso da nubi
cariche di pioggia.

Un sole già pallido,
sebbene ancora caldo,
segna la fine dell’estate,
come è naturale che sia.

Così scorre la vita,
con il passare delle stagioni
e giorni diversi,
che a noi paiono uguali
laddove non sappiamo cogliere
le sfumature dell’esistenza,
che quando l’hai capita
è già passata.


Profumo

Odore di mare
e di prati fioriti,
essenza di cioccolato
e di caffè appena tostato,
fragranza di un panno
appena indossato,
aromi di una vita,
ma mai così dolci
come il tuo profumo!


Tra vivere e morire

Tra vivere e morire
preferirei non nascere,
per non soffrir vivendo
nell’aspettar la morte!


Pomeriggio

Pomeriggio,
passato ad ascoltar musica,
a ricordare il tempo passato
aspettando chi a casa torna,
per riempire la vita
di rumori ed emozioni,
che senza non saprei fare.

Pomeriggio,
di un ultimo giorno estivo
anche se è già autunno
ed il vento riempie il cielo
di foglie colorate,
mentre aspetto te.

Pomeriggio,
come tanti altri,
diverso e uguale,
fatto di note stonate
e suoni dolci,
come il tuo sorridere
di quando arrivi
e apri la porta della vita.

Pomeriggio,
di silenzi e riflessioni,
trascorso a scrivere
pensieri anche inutili!


Amico mio

Porterò sempre con me
il tuo vivo ricordo,
amico mio che soffri,
pensando che alla vita,
seppur amara e dura,
sai sorridere sempre
e trovare la giusta sfumatura
in ogni attimo vissuto.

Amico mio, ti sono grato,
perché la tua forza
mi aiuta ad affrontare
certi momenti difficili
vedendo la tua volontà
nel non mollare mai.

Tu non lo sai, amico mio,
le tue risate
non hanno aiutato solo te,
ma tutti noi che ti stiamo intorno
e te ne siamo riconoscenti
anche se forse,
per l’egoismo innato,
non te l’abbiamo mai detto!

[continua]


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