Ancora Poesia

di

Luca Falchi


Luca Falchi - Ancora Poesia
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 44 - Euro 8,00
ISBN 978-88-6587-8316

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In copertina: «Mia figlia Martina» fotografia dell’autore


Pubblicazione realizzata con il contributo de Il Club degli autori per il conseguimento del 1° posto nel concorso letterario Il giro d’Italia delle poesie in cornice 2016


PREFAZIONE

Nella silloge “Ancora Poesia”, Luca Falchi, con estrema sincerità, offre il suo universo emozionale ed illumina il profondo senso della memoria che pervade le liriche.
La qualità della sua versificazione risiede proprio in questa tensione a ricercare il senso autentico della vita, che si accompagna alla necessità vitale di “saper sognare”, attraverso un personale lirismo intimo, che esplora le molteplici manifestazioni del vivere e scandaglia le percezioni dell’animo.
La voce di Luca Falchi, potente e, “spiega le ali” e vola libera, senza limitazioni né paure, grazie ad una visione poetica, sempre intensamente sentita e vissuta, capace di spingersi oltre il velo superficiale delle cose, per innalzarsi ad una dimensione superiore, quasi a non distinguere più il confine “tra cielo e terra”, in una solitudine che diventa “attesa” del dispiegarsi della vita, fino ad oltrepassare la stessa condizione dell’umana esistenza nel momento in cui entra nel “suo” silenzio, rifugiandosi nei pensieri celati e nei “desideri” della mente.
La sua Parola possiede una fiamma interiore capace di illuminare il flusso esistenziale, il senso del Tempo che scorre inesorabile e, in un secondo tempo, diventare medicamentum per superare la difficoltà di “riempire il vuoto” e cicatrizzare le ferite, che sempre lasciano profondi segni nel cuore e nell’animo: e la poesia diventa rifugio dell’anima, il luogo che accoglie e rigenera, in una fusione totale, costantemente in ascolto della voce del cuore, che avvolge ogni visione ed emozione, come fosse un atto salvifico fortemente anelato e testimonianza fedele del percorso umano del poeta.
Ecco allora che, nel susseguirsi dei due tempi lirici che scandiscono la silloge, deflagrano la visione e la percezione esistenziale: emergono i sogni di bambino, l’abbraccio amorevole della madre, lo stupore davanti al mondo, il respiro del mare che cullava nei giorni affannati e le “ombre della sera” nel ritorno a casa, e ancora, la speranza per il domani, che nasceva da un cuore limpido alla ricerca della sorgente salvifica dell’amore.
Nel processo lirico si evince chiaramente che il poeta Luca Falchi desidera offrire se stesso, in modo spontaneo e limpido, con la volontà di cogliere e fissare le metamorfosi dell’esistenza, il faticoso percorso ed i “dolci abbandoni”, come a voler immergersi nella simbolica sorgente rigenerante della Poesia: il volo della vita viene interpretato come una “parabola” costellata da ostacoli, ma anche addolcita dall’estasi dell’amore.
Il tumulto del cuore si fa struggente quando l’assenza di poesia è paragonata allo “smarrimento dell’animo”, in una sorta di “oblio della mente” che fa perdere il senso profondo della vita.
Nella dimensione di sospensione lirica emerge la forza della sua Parola e diventa consapevolezza d’una condizione che si fa universale, oltrepassando i “labirinti” della vita, per giungere alla liberazione e alla dimensione spirituale della vita, intesa come dono meraviglioso.
Luca Falchi è un poeta capace di indagare l’abissale mistero dell’esistenza come la pulsione vitale dell’Uomo, e la sua poetica risplende di questa sostanza primigenia, che avvolge e conduce alla pacificazione interiore quando tutto diventa lirismo esistenziale.

Massimo Barile


Ancora Poesia


A mia figlia Martina


Parte undicesima: ancora poesia.
(2012)


Ancora poesia

Finché il cielo
sarà sopra noi,
a stupirci
per la sua immensità,
a lasciarci senza fiato
nelle notti stellate,
sarà ancora poesia.


Le ombre della sera

Le vedo
infilare l’orizzonte,
con quella camminata
lenta e stanca,
per aver graffiato
la giornata passata.

Le vedo
scomparire lungo i viali,
nel ritorno verso casa,
leggere e silenziose,
le ombre della sera.


Il silenzio dello sguardo

Ai più
sembra che tu
non dica niente,
nel silenzio dello sguardo,
ma gli occhi
parlano da soli.


La pace dentro

Portami i sogni
di quand’ero bambino,
che quelli di ora
non mi piacciono più,
sempre più brevi
nella notte
sempre più lunga.

Dammi il sorriso
di quel fanciullo,
spavaldo e sereno,
con i piedi
nell’acqua del mare.

Il giovinetto è cresciuto,
ma dagli ancora
quel respiro umido
del mare la sera,
per farlo sentire
in pace dentro.


Solo crederci

Manda avanti il cuore
se le gambe tremano,
perché a volte
non serve correre,
ma solo crederci!


Affidatevi a Dio

Il viaggio è cominciato,
signori si parte,
non chiedetemi per dove
che non lo so nemmeno io,
ma il cammino sarà lungo,
affidatevi a Dio.

La strada che scorre,
non sembra in salita,
ma anche la pianura
ha le sue insidie a parer mio,
tenetevi stretti,
affidatevi a Dio.

Quanto sudore
avrà rigato
la vostra fronte,
ma se col vostro rigoglio
non tutto passerà,
affidatevi a Dio.

Quando arriverete,
la via sarà sembrata
forse troppo breve,
e se l’ora che volge al desio
vi rattristerà, non preoccupatevi,
affidatevi a Dio.


La limpida sorgente

Cavalli bianchi
a briglie sciolte
corrono
nella verde prateria,
come il mio cuore
non trovano ostacoli
e l’amore è libero
di dissetarsi
alla limpida sorgente,
che sei tu
amore mio.


Il mio porto

Porto,
che sempre mi accogli
dopo una giornata
passata tra i flutti,
ora placidi e cristallini,
ora marosi e scuri,
vengo a riposare
la mia stanca mente
e nel tuo riparo
ritrovo la forza
per il viaggio
del giorno dopo
e così sarà sempre
fino a quando
questa nave,
fiaccata dalle tempeste,
a te affiderà
la stanca carcassa.


Acqua

Acqua del mare,
che bagna le sponde
e poi si ritrae,
schiumosa e rumorosa
si trascina l’arena,
come la vita
ogni giorno
si prende qualcosa.

Acqua del fiume,
che scorre
veloce e tumultuosa,
come l’esistenza
di tutti noi.

Acqua di sorgente,
dolce e fresca,
ancora incontaminata,
come il fanciullo
che dorme sereno
tra le braccia della mamma.


Mamma

Mi sveglio e vedo te,
mamma,
che con il tuo abbraccio
mi dai subito serenità
ed io, con il mio sorriso,
ti esprimo l’amore
infinito di una figlia
verso chi le ha dato la vita.

Vivo e ci sei tu,
mamma,
che mi cammini a fianco
perché il mio passo
è ancora stentato
ed io ti seguo,
ovunque tu vada,
per starti vicina
e non perderti mai.

Mi addormento e ci sei tu,
mamma,
che con il tuo bacio
mi fai riposare placidamente
ed io posso sognare
di farfalle e uccelli in cielo,
di fiori in mezzo ai prati,
perché la realtà
ancora non la conosco.


[continua]


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