I quattro motivi della poesia foscoliana

I quattro motivi della poesia foscoliana

Benedetto Croce affermò che i motivi della poesia foscoliana sono quattro: morte, eroismo, fantasia, bellezza!
Aggiungerei: spiritualità e fede! (alla bellezza “Bionda beltà cui servono Amore e Fede!”)
Indubbiamente il pensiero della morte fu il predominante; infatti il senso della morte aleggia sovrano da Jacopo Ortis ai sonetti, dalle Odi ai Sepolcri e dà alla poesia foscoliana il mito ed il tono.
Egli è così vicino al nostro tempo, che nessuno osa immaginarlo!
Eppure, appena apriamo la T.V. per le notizie del giorno “ti spiattellano” subito il necrologio: morte sulle strade, morte sul lavoro, morte sullo sport, morte nelle case perfino. Ma è sempre una morte tragica ad essere trasmessa, sconvolgente, a volte molto brutale. Diversamente il Foscolo descrive la morte come “porto, quiete nella poesia “In morte del fratello Giovanni e in “Tramonto meditativo”, nello Jacopo Ortis. E’ da questa filosofia del sentimento che deriva la profonda malinconia tipica della Musa foscoliana!
“La malinconia”, disse il Foscolo alla contessa d’Albany, è il mio demone”; però diversa da quella dell’Alfieri, che era una Furia!
Tuttavia la malinconia del poeta non è quella che porta alla morte, ma il tono lirico di una passione di vita qualsiasi, intensamente covata, onde il motivo della morte diventa il motivo del quietismo (dall’Ortis “Tramonto meditativo”: “mi trovavo su la montagnola, presso la chiesa: suonava la campana dei morti… trasse i miei sguardi sul cimitero dove ne’loro cumuli coperti di erba dormono gli antichi Padri dalla Villa: “Abbiate pace o nude reliquie… “ poi spossato mi sdraiai bocconi sotto il boschetto dei pini; e là in quella muta oscurità mi sfilavano dinanzi tutte le mie sventure e tutte le mie speranze. E mi sentiva avvilito e piangeva perché aveva bisogno di consolazione.”
Il Poeta in questo passo è mio conterraneo perché la chiesetta descritta esiste tuttora e si trova sulla collinetta in salita sul monte Ruà: è la chiesetta di San Sabino. Anche il cimitero è ancora là, come pure il boschetto di pini, fatto piantare, a sua volta, da quell’Jacopo, pure nominato dal poeta. Anch’io come il sublime cantore mi sono ispirata a quella chiesetta.

San Sabino

All’ombra
di una torre
S. Sabino
c’è una scuoletta
sorta per magia.
E’ un incanto
tra il bosco
e verde declivio!
Una stradina
un crocefisso!
C’è tanto silenzio là
dove si dà
Pace la mente mia.

da “Tra i guanciali” J.F.S.


L’Eroismo

Il poeta nonostante tutte le sue teorie scettiche, sensistiche e pessimistiche, credeva profondamente nei valori della vita.Lo spettacolo della vita gli faceva dimenticare tutte le teorie: “La vita è e si perpetua in un continuo moto: “Abbiate pace o nude reliquie la materia è tornata alla materia, nulla scema, nulla cresce, nulla si perde quaggiù; tutto si trasforma e si riproduce” da “Tramonto meditativo”. E il moto è passione, la passione vuole essere vissuta. Si tratta di un circuito vitale: vita-moto-passione; la vita strettamente definita e perenne. Le considerazioni pessimistiche non sono che parentesi; la vita vuole essere vissuta, momento per momento, attimo per attimo, continuamente ed ininterrottamente, nonostante tutto!

“Se il momento
presente è un carisma
io ti prego
destalo in me!”

da “Myosotis” J.F.S.

Di qui anche l’Eroismo del Foscolo e l’atteggiamento eroico e declamatorio della sua poesia; egli segue il cuore: “Do lode alla Ragione, ma corro dove al cuore piace!” L’Eroismo appassionato è una delle tante illusioni che servono a fuggire la noia della vita: in tal senso esso non è un primitivismo istintivo ed irriflesso, bensì consapevolezza, coscienza ben alta, quindi è Eroismo; come illusione se vogliamo, ma una grande illusione ed anche lievito segreto di ogni illusione vitale, quella che dona nella sua vicenda di letizia e di conforto la bella Fantasia.


Fantasia

La fantasia creando le illusioni calma l’inquietudine ed alimenta gli ideali e le speranze immortali dell’uomo; popola l’anima di sogni generosi e di bellezze consolatrici, conforta a vivere e a morire.Le illusioni, anche se sono ingannevoli, sono forze meravigliose ed indistruttibili; esse alimentano la passione e cioè la vita; danno un senso alla vita, la quale altrimenti sarebbe una cosa freddissima, senza valore, una morte più vera della morte (Illusione, bella confortatrice… da “I sepolcri” – Bellezza: è l’illusione delle illusioni, massimo strumento della fantasia “Il mito del Foscolo, la sua ragione e religione di vita, lirica spirituale cui servono Amore e Fede!)

La bellezza che opera il miracolo della purificazione dello spirito, che si manifesta in ogni motivo di passione di vita: “Le Grazie (Venere dea della bellezza consolatrice e non più dea del piacere)! A “Vesta” e “Pallade” bellezza muliebre rasserenatrice e confortatrice!


I Sepolcri

Le tombe ispirano i canti dei poeti e per la bellezza, la liricità e la magnificenza rendo immortali gli Eroi ed anche quando le vestigia e le tombe, per avvenimenti vari ed accidenti scompaiono, quei luoghi, quelle persone sono resi eterni dalla Poesia.

Lo testimonia il sepolcro d’Ilo, che protesse il corpo di Elettra, scoperto dopo tante età; da cui ebbero origine i Dardanidi che, a loro volta, diedero origine ai Cesari “Signori del mondo!”
Finì pure la storia di Troia, ma non finì la sua gloria, perché resa immortale dal canto di Omero: egli s’ispirò da quelle tombe, esaltò la gloria di Ettore” Finché il sole risplenderà sulle sciagure umane!”
Certo la morte è una sciagura umana, con tutto quello che ne consegue; ma l’Amore ed i sentimenti dell’uomo non cessano con essa, perché “Non vive ei forse anche sotterra… Se può destarla con soavi cure nella mente dei suoi?Celeste è questa corrispondenza d’amorosi sensi, celeste dote è negli umani…
Il mondo del puro pensiero non ha limiti né confini:

Ad un Amico

Amici e Fiori
suonate a festa
suonate al vento
all’aere tutto!
Giocheremo
solo con la forza
del Pensiero
vivremo solo
con la forza
del Pensiero
e dell’Amore?

E con la forza
del mio Pensiero
con la costanza
del mio Amore
tu vivi e…
Vivrai ancora
per tanto e tanto
tempo!

“Ciò che tu sei si trova in quel Regno senza dimensioni che chiamiamo Pensiero!
“Un pensiero astrale può essere dove vuole, esso è una particella subatomica che può fare ed essere dove vuole!”
Da questa meditazione il senso profondo filosofico e scientifico, se vogliamo, della poesia foscoliana attraverso “I Sepolcri”.
… Celeste è questa corrispondenza d’amorosi sensi, celeste “dote” è negli umani “Gli umani, per il Foscolo, hanno il dono divino di relazionarsi con gli estinti attraverso la corrispondenza di amorosi sensi”: cioè nella consapevolezza che essi esistono nella loro nuova dimensione sia attraverso lo spirito, che supera la materia ed i sentimenti che di volta in volta nascono nell’animo di chi è rimasto. Questo scambio di affetti è di sentimenti tra gli estinti ed i vivi è frutto (se vogliamo) delle grandi illusioni; ma anche di Fede per chi vuole credere nella “Comunione dei Santi!”
Il che non è poco, per coloro che vogliono credere nella poesia della vita, sia dolce che amara, e per coloro che hanno ricevuto il “Dono divino” (celeste) di cui parla il Foscolo.


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