In copertina: illustrazione di Luigi Seregni
Pubblicazione realizzata dal Club degli autori quale premio, in quanto autore 4° classificato al Concorso «Città di Monza» 2009
Prefazione
Un avverbio “indefinito” ci accompagna nella lettura di queste poesie attraversate da “metafisiche illuminazioni”: scopriamo un uomo che, percorrendo le strade della vita, si ritrova “cacciatore di silenzio”, “anima ondivaga” alla ricerca di un patrimonio di giorni vissuti su “un’isola dai molti mari” dove le onde marine annegano l’innocenza, dove le imposte chiuse della casa dell’anima si aprono ad una fraterna confessione per non sentirsi solo.
Il tempo dispiega le sue ali e recupera il volo attraverso i ricordi: il silenzio si riempie di immagini, di volti, di attimi, di voci, suoni, echi, urla, frastuoni che costruiscono le pagine di una poesia sferzante e struggente.
Allora, le ombre inseguono i pensieri, attraversano la quotidianità di questo rapsodo in fuga “dall’elisio cielo” e la caducità dell’esistenza permea le pagine poetiche; nemmeno i baccanali riescono ad allentare il senso della fine, né i crisantemi “lenire i pregressi furti di legami di sangue”. Ateo, agnostico? Non importa. Le ombre dei cari “alla porta del cuore tornano stasera a bussare”. La vita, la morte: nella poesia dedicata a D’Annunzio l’inevitabile “finitudine” del destino di ogni uomo.
Eppure questo poeta che “dialoga” con le ombre, dentro silenzi notturni, sa ascoltare l’armonia che l’orchestra della vita suona con il silenzio e ritrova la gioia.
Nel suo peregrinare trova lo spazio dell’impegno civile che traduce in un lamento funebre quando scopre “Moloch grigi che, l’innocente silenzio violando, assolati prati inturgidiscono di frondoso pianto” oppure incontra una straordinaria donna il cui canto d’amore è “luna d’alabastro in notte d’ebano”, come scrive in omaggio ad Alda Merini nata il primo giorno di primavera e, come una rondine, partita, spargendo petali di rosa. Un dono floreale da conservare e custodire nella memoria.
La poesia si trasforma e trasforma la nostra vita: ci consente di incontrare qualcuno che, abbracciata la Musa, consegna a noi pagine di una straordinaria sensibilità umana capace di stupirci e di scuoterci.
Il linguaggio poetico è intenso, rievoca gli studi classici, è pregnante, ricco di figure retoriche (come la vita); è, a tratti, difficile… espressione di una personalità creativa, eclettica, straordinaria .
Per me un incontro personale, professionale ed umano arricchente.
Daniela Colombo