Tenerezze e riflessioni

di

Giovanni Stefani


Giovanni Stefani - Tenerezze e riflessioni
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14X20,5 - pp. 160 - Euro 11,50
ISBN 978-88-6037-7432

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In copertina: “Natura Morta” dipinto di Giovanni Stefani


Introduzione

Leggendo quest’opera, messaggio soggettivo che ognuno di noi accoglie in maniera diversa ma sicuramente portatrice di spontaneità e sincerità, mi sono trovato in un “mondo semplice e vero”, un mondo tra sogno e realtà, tra ricordi e quotidianità, tra ombre e luci, in un continuo gioco di chiaroscuri, con versi lievi e delicati che non mancano di stupire per la semplicità e l’immediatezza, nonostante si scorga una lieve malinconia che si muove tra i silenzi, il ricordo, i profumi, l’esperienza passata e la quotidianità.
Le più piccole cose acquistano un valore singolare e nello stesso tempo sono impregnate di una spiccata sensibilità e diventano importanti, oserei dire essenziali.
La scrittura di Giovanni Stefani è semplice, spontanea, piena di colori, persone, emozioni. Suoni d’alcuni momenti di vita.
Quelli che io chiamo “i sogni nel cassetto”, offrono una corona di ben circoscritte occasioni poetiche, occasioni disposte in un ordine che suggerisce un percorso. La voce è adeguata al repertorio che preferisce eseguire.
Dopo che la storia della poesia ha attraversato fasi illusorie e pressoché fallimentari – dal neorealismo impegnato allo sperimentalismo – oggi siamo ad una svolta “confidenziale e persino narrativa della poesia italiana” che cerca la semplicità diretta ma non ingenua; quello che, secondo me, è la poesia di Giovanni Stefani che possiede il gran pregio dell’estrema comunicatività.
Dalle sue liriche, traspaiono impegno, sensibilità, doti artistiche; le poesie contengono freschezza e delicatezza rappresentativa a cui si unisce la musicalità della parola. L’espressione poetica è naturale ed intensa, immediata e vibrante, legata a semplici ma importanti esperienze di vita: il rapporto con Giorgia, la contemplazione del paesaggio, l’amore per la natura e per la propria terra, il sentimento religioso, la paternità, l’amore; gioie e crucci dell’uomo comune, nobilitati da sincera e genuina ispirazione lirica.

Maurizio Mattioli


Tenerezze e riflessioni


A Giorgia

Ogni mio pensiero è a te rivolto
durante l’arco della mia giornata
ed è così dal giorno che sei nata.
Ma la cosa più bella è quando so
che devo star con te per un po’,
mentre te tengo in braccio
credo d’essere l’uomo più felice,
poi comincia a fa’ qualche capriccio
ma tra coccole baci e un po’ de sonno
t’addormenti serena in braccio a nonno

Anguillara Sabazia, Settembre 2001


La scommessa

Prima che tu nascessi
ho fatto una scommessa
su di te con me medesimo,
che saresti stata bella, sana,
dolce, un incantesimo.
Ho vinto la scommessa
e nel pensiero c’è qualcosa
che me spinge e me incita
de riscuote sta vincita.
Poi torna tutto normale
e me ritrovo anch’io
vado a riscuote da Giorgia
l’angioletto mio.

Roma, Dicembre 2001


Giorgia ha nove mesi

Quest’angioletto ha messo già le ali,
parlotta tira i baci e gira intorno
a sto recinto tutto de cordoni
fatto per pascolà durante il giorno.
Chiama mamma e papà come se sente
del nonno ancora non le importa niente.
Però tutto sommato so contento
perchè tra tutti sono il prediletto,
quando mi vede tende le sue braccia
vuol’esse coccolata st’angioletto.
Poi la prendo in braccio e in quel momento
ho il cuore che mi palpita lo sento,
perché sta piccola anima innocente
me fa felice senza chiede niente.

Roma, Giugno 2002


La mezza età

Per arrivarci certo ch’è fatica
bisogna superare con vigore,
gli ostacoli che sbarrano il cammino
senza paura e senza alcun timore.
Quando raggiunta avrai la meta ambita
esulterai per quanto aver sofferto,
nella speranza di veder la vita
sotto una luce nuova e d’altro aspetto.
Nella maturità dei cinquant’anni
hai tanta sicurezza nel gestire,
sia il tempo che la vita come tale
e per i quali ne potrai gioire.
Tutto ciò che abbiamo conquistato
andrebbe conservato sotto vuoto,
e degustarlo come un grande vino
d’un produttore doc molto noto.

Roma, Luglio 2002


Crescendo

Sei sempre la più dolce
creatura de ‘sto monno,
grazie alla tua nascita
so’ diventato nonno.
Poi crescendo cambi
certo ti trasformi,
avrai qualche pretesa
o ambizioni enormi.
Esserti vicino
sarà ardua impresa
ma in questo firmamento
sei l’unica stella accesa.

Anguillara Sabazia, Aprile 2003


Il riposo

Trascorsa una giornata faticosa
avverti una carenza d’energia
cena leggera, poco sostanziosa
de corsa a letto con l’Avemaria.
Poi la mattina tiri su la testa
te senti rigenerato, come fosse festa.
Anche la natura fa lo stesso,
il tempo del riposo è una stagione
ma quando se risveglia è come l’omo,
verdeggiante piena d’energia,
che tra i germogli e l’olezzar dei fiori
tutto sembra davvero una magia.
Ma in realtà ‘sta cosa è più che vera
nel gergo naturale è primavera.

Anguillara Sabazia, Aprile 2003


Una giornata con Giorgia

Mi alzo mi lavo e poi scendo in cucina,
faccio colazione mentre fuori piove
Giorgia s’è svegliata sono già le nove.
Il desiderio è tanto quello di star con lei
così la vado a prendere per starle vicino,
nel mio orologio sono le dieci del mattino.
Con essa il tempo vola tra abbracci e baci
sono già le undici e tu stanco a terra giaci.
Mentre scorazza gioca e si gira attorno
si è un po’ stancata infatti è mezzogiorno.
Il pranzo poi riposo forse più per me,
quando la rivedo sono già le tre.
Fa merenda e se il tempo lo permette
andiamo a passeggiare in mezzo alle villette.
Ma il tempo si sa, non si ferma, corre
e mentre si torna a casa sento le campane
sono i rintocchi delle quattro pomeridiane.
La giornata per me non è ancora finita
e dico che star con Giorgia rigenera la vita.

A Giorgia da nonno Giò

Roma, Gennaio 2003


Analisi

Ci sono momenti della vita in cui
te senti vuoto e stranamente
lontano dal passato e dal presente.
Apatico, senza riuscire a da una spiegazione
a sto momento de gran confusione.
Poi pian piano lentamente
comincia a prender forma questo e quello,
s’è ripreso il contatto col cervello.
Così cominci a pensa da sordo e muto
per sapere un po’ cos’è accaduto,
ma c’è difficoltà naturalmente
perché il cervello che sembrava fuso
ha ripreso a battagliare col presente.

Anguillara Sabazia, Giugno 2003


Il nonno

Personaggio importante dei bambini
al quale si ricorre in dei momenti
nei quali c’è bisogno de quattrini.
Lo si immagina curvo e malandato
col bastone in mano a passi lenti,
la testa pelata senza più un capello
però temprata e piena de cervello.
Certo se fosse così come descritto
che nonno è che non se regge dritto.
In verità me sento consolato,
provar di nuovo un po’ de giovinezza
e ho notato che da parte mia
è stata Giorgia a fa questa magia.

Anguillara Sabazia, Marzo 2003


Biografia dell’infanzia

La mia è stata un’infanzia
povera e senza impegno
il massimo che ho avuto
un giocattolo di legno.
Travagliata alquanto,
pura osservazione
perché erano gli anni
della ricostruzione.
Quella dei figli invece
è stata un po’ diversa,
per il troppo lavoro
me la sono persa.
Quella di Giorgia capita
che sono già in pensione,
così la posso vivere
con molta più attenzione.
Che dire a differenza
di un giocattolo di legno,
che l’infanzia moderna
richiede molto impegno.

Anguillara Sabazia, Novembre 2003


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