Opere di

Generoso Iorio


Riflessioni

Il corpo senza pensieri
ed emozioni
sarebbe come un albero
senza frutti,
Il giorno privo dell’alba
e dell’aurora
sarebbe un tempo di ore
senza luce
e l’uomo se non avesse
l’illusione
di diventare una stella
nel futuro,
sarebbe sempre un mare
tempestoso.

10.2.2017


Vorrei

Vorrei fondermi
con il vento grecale,
volare su Parigi,
Vienna, Atene,
sfiorare l’orologio
della torre di Londra,
volare sulle terre
dei templari.
Aleggiare su Roma
ed accarezzare
gli angeli di strada
segnati dalla vita.
Salire
fino alle nuvole
nevose e vederle
fioccare
sull’arido terreno,
e sul lievito del male.


Fiorenza

La tua allegria
allontana dal mio viso
la tristezza.
Il liquido vitale
che circola
nelle tue tenere vene
è un’ amalgama
di fiori itineranti
che dispensano
l’ossigeno dovunque.
La Bellezza
del tuo mondo di bambina
è una Poesia
che racchiude la Tenerezza
e la Magia.

27/10/2015


Pino Daniele

Napoli 1985:
stradine innevate
adiacenti
al vecchio Policlinico
delle Facoltà di Medicina.
Neve sui tetti delle case,
sui sampietrini scivolosi.
Fiocchi di neve che
cadendomi sul viso,
si sciolgono
al contatto con la pelle.
Da un balcone
di una stretta via, si libra
nell’aria la tua voce
malinconica e struggente:
aerea perla intrisa di Poesia
che canta una Napoli
allegra, colorata,
a tratti triste………… .
Oggi un empio destino
ti ha fermato il cuore.
La tua musica,
le poetiche parole,
scioglieranno
la nostra intima neve
come neve
che si scioglie al sole.

6/1/2015 edita su un Quotidiano.


Passeggiata in montagna

La tua bocca
assetata
ha placato
la sua arsura
con l’acqua
del ruscello
che fluisce pura.
Il lago di montagna
è una pittura.
Dalla sponda
puoi goderne
la frescura.
Nella chiesa
solitaria, davanti
a un crocifisso
di antica fattura
è più semplice
pregare.
Dopo una breve
discesa
da un sentiero
scosceso
sei entrato nel cimitero
dove una farfalla
suggestiva
dall’ incantevole
colore, si è posata
su di un loculo
che infonde tristezza
nel tuo cuore.
Nuvole bianche
vagano veloci,
ignorando l’ uomo
e le sue croci.


LA LUNA E IL GIORNO

La luna a tre quarti 
si specchia in un pozzo. 
Una ragnatela nell’ombra 
sui bordi di un cerchio 
di umido tufo 
è un tranello evidente. 
Il giorno con pastrano
e berretto “on the road“ 
dorme su nuvole di neve 
scontento delle ore vissute 
tra sprazzi di sangue 
e gente senza filo 
incattivita 
per un pallone sbagliato 
una sbornia violenta 
una gonna impazzita.


LE MIE TRE GUIDE

La Poesia sorge dal Mistero
come acqua limpida
di monte, mi disseta
e mi regala versi semplici ed alati.
Medicina ha nutrito
i rami magici del mio sapere,
traduce diagnosi e terapie: interpreti
dell’umano soffrire.
E i Sogni della notte e della veglia,
eterei come nebbia diradata,
danno forza e speranza
al mio essere uomo
che racchiude
un arcano microsole.


MARITTINA

Lo scalpello del tempo
non ti ha scalfito l’essenza
e le curve del corpo
sono quelle di ieri.
Nei tuoi occhi il castano
è cangiante e la luce
è racchiusa in un sogno.
Nei miei ricordi: «gocce
di sole su di noi, la bici
“Graziella” che tu guidi
impacciata sulla strada
che conduce alla fabbrica
ruffiana del nostro primo
incontro designato,
una rosa tra i tuoi neri
capelli, tuo padre
che si spegne
in un impensato coma».
Una gioia evanescente
ti sfugge dal viso,
per un angelo
che non hai mai incontrato
e per un amore di routine,
pacato.


PICCOLA PRINCIPESSA

Fiorenza, stella cometa,
porti al sentiero
dello spirito
impresso nella creta.
Piccola Principessa
luminoso prodigio
sei un fascio di sole
che scioglie la brina
e allontana il mio grigio.
I tuoi occhi, incantati
dal tramonto
e dal mare, in un tempo
a venire
ti faranno scoprire
le bellezze ascose
e la delicatezza delle rose.


SPERANZA

Croce di legno
scarna
simbolo di un amore
antico e puro
segno di un mondo
buono e sognatore.
Speranza
di una felicità futura
desiderio di rincontrare
chi si è dissolto
dalla sua figura
vivendo appena
lo spazio di un sorriso.


STORIA D’AMORE

(Terremoto in Campania)

La vita cuce uomini e cose
la morte scuce, distrugge le cose.
Favola montanara: “erba amorina”
di Muro Lucano terra silvestre
di duro grano.
Erba che al contatto di chi ama,
se ama, fa rossa la pelle
anche se nel cielo non ci sono stelle.
Quella triste sera, giovane sangue
si versò, mentre nei campi
brillavano i falò
La furia selvaggia della natura
falciò tanti corpi tra le antiche mura.
Poi su quei fiori umani,
fioccò la neve;
negli occhi dei superstiti
pianto limpido e greve.



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