«Mesoamerica – Sulle tracce del Serpente Piumato» di Gaetano Appeso



«Mesoamerica – Sulle tracce del Serpente Piumato»

Casa Editrice: Antonio Dellisanti Editore
Anno di pubblicazione: 2017
Tipo di pubblicazione: Cartaceo
Pagine: 320
ISBN 978-88-98791-29-3
Disponibile su: antoniodellisantieditore.it
Email: info@antoniodellisantieditore.it
Note: I proventi delle vendite sono devoluti all’A.I.S.M. (Associazione Italiana Sclerosi Multipla).


Presentazione:

Chi era il Serpente Piumato per le popolazioni precolombiane? Un dio? Un eroe del passato? Un esploratore venuto da un altro continente? Da un altro mondo?
Di certo non è stato un uomo comune. L’eco dei suoi insegnamenti ha attraversato i secoli e la sua figura divinizzata. In suo onore sono stati eretti templi e grandiose piramidi. Per compiacere la sua volontà venivano celebrate solenni cerimonie e compiuti sacrifici umani. Ma cosa si cela dietro al mito?
Quelle antiche civiltà ci hanno lasciato qualcosa: un enigmatico codice da interpretare scolpito nella pietra che, come un messaggio nella bottiglia, ha attraversato i secoli ed è giunto fino a noi.
Quello raccontato in questo libro è un viaggio compiuto proprio nelle terre dove nasce il mito. Tra antiche leggende, piramidi che svettano dalla fitta giungla e rituali sciamanici, una pista, trovata quasi per caso, conduce a considerazioni che potrebbero mettere in discussione la storia conosciuta.
Ma il viaggio descritto in queste pagine non è solo geografico, è anche interiore. Una profonda esperienza che costringe ad affrontare paure, difficoltà ed incertezze da cui se ne trae un prezioso insegnamento: viaggiare non è solo scoprire il mondo, è anche scoprire se stessi.


Nota dell’Autore

Aiutandomi con gli appunti annotati sul mio taccuino di viaggio, vestirò i panni di un oratore e racconterò questa storia. Racconterò del viaggio in America Centrale, racconterò di ciò che abbiamo visto, di ciò che abbiamo appreso ma, soprattutto, e con nostalgia, racconterò di cosa abbiamo vissuto.
In un territorio segnato da profonde diversità etniche e culturali, dove la natura domina estese aree geografiche ed è ancora possibile orientarsi seguendo una stella, il viaggio geografico si confonde con il viaggio illusorio. Si percorrono i chilometri, si percorrono le epoche. I teschi aztechi si avvicendano alle piramidi maya e alle chiese coloniali spagnole, in un vortice di fascino e mistero.
Le stesse immense foreste che hanno inghiottito il retaggio architettonico dei popoli precolombiani, incutono ancora un profondo timore reverenziale. E mentre tra le fronde riecheggiano ancora le grida delle vittime dei sacrifici umani compiuti in epoche remote, per celebrare l’avidità dei propri dei, una tenue incertezza si fa sempre più evidente: la storia conosciuta dice il vero?
Come un messaggio nella bottiglia molti reperti hanno attraversato il mare del tempo giungendo fino ad oggi. A noi il compito di interpretare quell’antico codice.
Durante il viaggio più volte ci siamo persi, lungo la via, nelle certezze della storia ed in noi stessi.
Ma è soltanto quando si perdono i propri riferimenti che la mente è in grado di vedere nuove strade.
Mettetevi comodi, dunque. Iniziamo…



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