Opere di

Gabriella Salerno Aletta Torod


ALLA RICERCA DELLA PAROLA CONTESA… O PAROLA CONTESA ALLA RICERCA…(estratto)

(in occasione degli incontri culturali, intitolati “La ricerca della parola contesa”, diretti nel 2006 da Massimiliano Finazzer Flory al Teatro Eliseo di Roma nel 2006)

Parlare della parola
è come accarezzare il mattino che nasce
nel baluginio di luci
di un teatro
la sorpresa dell’emozione
di una ricerca a lungo sospirata.
Perché vecchie prerogative – ombre di dei gelosi –
non diventino nuovi pregiudizi
ma speranze madri di sogni – non ancora – compiutamente sognati….

...avventurarsi
nella selva – giungla? – delle parole
intricate – di certo contese! –
fra filosofie e scienze…


A VITERBO

(vincitrice 1° premio Concorso Santa Rosa 2009 per poesia inedita – sezione Viterbo)

O Viterbo alta e severa
pacifico su te curva il pensiero
i gentili profferli sfiora – merletti del tuo abito di gala
canta l’anima tua leggiadra
volteggia – si gira e plana – dove le grigie pietre amate
al rosa cielo giovane si sposano
a tratti di zucchero o di perla – manto d’alba
che qui non è mai stanca.
E presto attonito si ferma ai fili di luce – fusi di fontane
ascolto di suoni e passi misurati
di versi d’acqua che cerca la sua strada
fra torri in perenne gara con i campanili
– monito o invito all’eterno in questa giornata
specchiata fra luce e luce…


SE FOSSI UN POETA

(dall’antologia poetica di AA.VV. “ Tra un fiore colto e l’altro donato”, Aletti ed., 2007)

Se fossi un poeta
– per ricordarti –
scriverei poesie d’amore.

Su parole preziose profonde
– punte di raso o diamante –
danzerei…


AMORE MIO INCOMPRESO – INCOMPRENSIBILE? (Estratto)

pubblicata sull’antologia “CHORUS” di AA.VV. – Ibiskos ed. Risolo, 2010)

Amore mio incompreso – incomprensibile? –
sorridi.
Di certo a me – credo – e a questo nostro inizio. O addio?
Sorrido.
E cerco – negli occhi tuoi ridenti – risposta
– argine all’oblio.

Intanto il tempo ferma
la lancetta alle due dell’orologio
lassù fra il tridente infuocato
e le sirene
per il tempo di questo nostro incantato pomeriggio…


MI RIVESTIRO’ DEL TUO RICORDO

Del tuo ricordo mi rivestirò
– così solenne ermellino
sulle spalle
– quasi velo per andare a teatro
o agghindare un giglio nel meriggio.

Al tuo soave incedere
sicuro veleggiava il mio nel tuo pensiero.
Ah! Profumo – brio – ancora profumo
dei tuoi giovani anni
ancora oggi mi inebria
– si acquieta e tace
la mente –
invece si ribella il cuore
all’imposizione del tempo
al suo tiranneggiare sui ricordi
come vento patrigno sopra il mare….
...oggi – apro la porta della memoria
ti guardo e dico
– Guardami e allunga il passo
ché la stella del mattino si avvicina.


A TE CHE FUGGI

Si dice tu fugga
su un cavallo ardente
lontano da me
dal mio ricordo
– i miei occhi in fiamme
– le mie proteste.

Si dice che di me sospiri
– e sogni.

Così vaghi
di locanda
in locanda
tra un rimpianto
– un bicchiere di vino
e un piatto straniero…


AD UN UOMO AL VOLANTE

Se la luna chiedesse il permesso
di sederti a fianco…

Le diresti di sì....

E se te lo chiedesse una ragazza…

Devi guardarla nello splendore dello sguardo.

Perché il suo è sguardo di stelle
– un non parlare paziente.

Non laccio – non saprebbe di che legarti.

Forse canto di silenzi – notturni violini.
Incrocio di vite – che non aspettavi –
– non sai più il perché – hai timore – ora non vorresti.

La bellezza – a volte – fa male.


FELICITA’ CON TE IN PROVENZA

(dall’antologia di AA.VV. ”Fiori di campo”, Città del Sole, 2008)

So dove abita la felicità…

Con te – in Provenza –
fra buganvillea sontuosi.

Sotto il sole dardeggiante
su vicoli storti di campagna
infuocati nel cuore delle viti
verdi e viola
attorcigliate nella luce
– nel canto fermo del silenzio…


TU, ANGELO

(dall’antologia di AA.VV. ”Fiori di campo”, Città del Sole, 2008)

Non so se – quella sera d’inverno –
nel momento che l’imbrunire
di blu colora l’aria – e di silenzi
eri tu
l’angelo
che i miei lunghi capelli annodava
a fili di stelle e desideri
e segreti d’amore
vicino ai cancelli della chiesa antica….

So che il nostro amore
vagava tra pianeti distratti
e quartetti d’arco disorientati.


A TE CHE PARTI

(dall’antologia di AA.VV. ”Fiori di campo”, Città del Sole, 2008)

Infine
parti.

Per questo
– mentre la nave si allontana –
perle vorrei donarti….

Forestiero andrai
dove il vento scompiglia – urla alle rocce
giorno e notte.

Sarà lì un castello guerriero
ad attenderti tra montagna e mare
– baluardo al sentimento o spada?
Non so…

Scivola – ormai – la vela che ti porta via…


LA SALA DEGLI SPECCHI…OVVERO IL RITORNO DELLA FELICITA’!

Questa è una favola strana
che diventa poesia
per chi non crede
che le cose possano cambiare davvero…

Ricordi? Quella sera d’estate di luci e colori…
Ah! La sala degli specchi…
o dell’invidia da verde folletto vestita? –

Su corde preziose
suonavi per me le melodie del cuore…
E l’incanto era ad un passo da noi…
Decisi di sfiorarlo solo un po’ come dita su un’arpa…

...Ohi! Che confusione!...

Il folletto spezzò l’incanto…
Le note tornarono mogie al loro posto…
Ma…ecco…il campanello suona…

E’ la felicità che bussa alla porta…


Le seguenti poesie sono pubblicate nel volume “Testimoni di speranza”di Angela M. Cosentino (Cantagalli, 2008).


FINALMENTE UNA NUOVA CREATURA!

(concepimento)

Oggi ti abbiamo vista
nuova creatura –
affiorare sull’universo
come l’alba quando consola la notte
come la rosa quando rallegra la finestra
o la luce quando riscalda il giardino del mondo.

Tu figlio o figlia
di Colui che
– allungando la potenza del Suo braccio –
nella volta del cielo
può chiamare alla vita
i frutti anche fuori stagione….


UN AMORE PIU’ GRANDE
(ADOZIONE)
(...eravamo come fantasmi…volti spenti e privi di speranza…)

In quei lunghi corridoi di luci innaturali
– gelide come serate d’inverno –
corridoi di angoscia grigi come le nostre anime
e la nostra guerra contro la non esistenza
noi eravamo come fantasmi – volti spenti privi di speranza.

Ma – all’improvviso –
un diamante brillò della tua flebile luce
sempre più ardita accecante.
Come sole
non potevamo guardarti negli occhi…


A VALENTINA GIOVAGNINI

(in ricordo della cantante di Arezzo, classificatasi al 2° posto della “Sezione giovani” del Festival di Sanremo 2002 e morta prematuramente a 28 anni, per incidente stradale, la sera del 2 gennaio 2009)

Valentina
regalami un po’ dei tuoi ricordi
come lanterna che dondola
per rischiarare le mie notti insonni senza luna né sogni.

Regalami il fiore
che avresti voluto fra i capelli
il ricordo dell’abito più bello
da appendere nell’armadio della memoria
da indossare quando sarò triste…


A MARIA

Nel silenzio della sera
Ti prego
e ancora prego.
Poi chiedo e nel pregare chiedo
se la preghiera è richiesta.
O silenzio. O sorriso.

Poi mi avvolgo nella sera.
E nel Tuo manto.
E mi chiedo
se anche Tu stai pregando
se vedi ciò che vedo
in questo mondo stanco.

Ti prego per chi è assente
uscito dal cuore – dalla mente.
Per l’anima e le ferite
i colpi di una lotta impari.

Finalmente qualcosa emerge
si trasforma.
E cambia come il fiore che sboccia.

Non è sera se prego
e se preghi con me.



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