The second life

di

Francesco Sinibaldi


Francesco Sinibaldi - The second life
Collana "I Gelsi" - I libri di Poesia e Narrativa
14x20,5 - pp. 126 - Euro 11,00
ISBN 9791259511461

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In copertina: «Fantasma della donna che cammina per la città vecchia» © katalink – stock.adobe.com


In questa nuova silloge, che incrementa ancor più la vasta opera poetica Francesco Sinibaldi, ritroviamo il consueto canto lirico, elegante e delicato, che nasce dal “cuore solitario” del poeta, e si espande verso una soffusa dimensione naturale, tra chiarori e bagliori, quiete e vibrazioni, candori ed incanti, dove l’armonia di fondo sono i silenzi, densi di significati, del mondo naturale.
Il sapore dei ricordi è dolce e si adagia sul cuore del poeta sempre proteso “a mirar l’infinito”.
Ed è proprio la “luce infinita” del suo sentire lirico che avvolge la visione poetica, sempre vibrante e penetrante: le percezioni si spingono fin nelle zone più segrete, come a scandagliare l’animo attraverso un percorso dell’anima.
La sua Parola risplende ed avvolge nella magica atmosfera d’un continuo incanto naturale, costantemente alimentata dalla forza della poetica sinibaldiana.


Massimo Barile


Prefazione dell’Autore

In data 22/8/2021 è stato necessario provvedere al cambio del Sito di riferimento a causa della rimozione del guestbook inglese Carnaby Street (avvenuta il giorno 11/8/2021). In conseguenza di tale cambiamento l’Inghilterra ha mantenuto la sua presenza nella Lista principale con un nuovo sito, denominato “Sito tempestoso” ed inserito nel gruppo dei principali guestbook della mia presenza in Internet, il Sito di riferimento è stato attributo al Continente Asia, alla nazione Pakistan, mentre il Sito aggiunto, lasciato libero a seguito dell’indicazione del nuovo Sito di riferimento, è stato attribuito al Continente America, alla nazione Perù.
In data 3/11/2021, in considerazione della funzione svolta dal sito inglese Carnaby Street (poi ripristinato) in parallelo con il Sito di riferimento per la proposizione di inserimenti riguardanti solo questi due siti, ho attribuito a tale sito la denominazione di “Sito parallelo”.
In data 17/12/2021 al sito svedese già presente nella Lista dei Siti di riferimento Continentali è stata attribuita la denominazione di “Sito diabolico”.
Infine e allo scopo di alleggerire il sito francese svolgente la funzione di Sito di contatto, in data 1/4/2022 ho creato un Secondo Sito di contatto attribuendolo alla nazione Cile.
In merito ai vari Siti di riferimento che si sono susseguiti nel corso degli anni nello svolgimento della relativa funzione indico in questa sede il periodo temporale legato a ciascuno di essi sino a giungere a oggi: The Brazilian – Brasile – America (2002/dicembre 2006), News of Tajikistan – Tajikistan – Asia (dicembre 2006/gennaio 2014), Tanserve – Tanzania – Africa (febbraio 2014/ottobre 2016), Montmartre Gallery-Francia – Europa (ottobre 2016/ottobre 2018 – sito attribuito al Continente Europa ma territorialmente posizionato negli Stati Uniti d’America), Sultanate of Oman – Oman – Asia (ottobre 2018/giugno 2020), Carnaby Street – Inghilterra – Europa (giugno 2020/agosto 2021), Karachi Pakistan – Pakistan – Asia (dall’agosto 2021 sino a oggi).
Concluso il primo anno di produzione letteraria e dopo aver preparato, nel corso del mese di agosto 1992 durante le vacanze estive trascorse in montagna, le bozze dell’opera “I Pensieri”, a metà settembre inviai i circa 70 plichi preparati (contenenti per 50 di essi l’opera completa e per i rimanenti 20 solo alcune composizioni estratte dall’opera stessa) ai diversi settori del mondo della cultura italiana riscontrando un immediato interesse da parte dei piccoli editori ed in particolare da 3 di essi, Libroitaliano – Editrice Letteraria Internazionale di Salvatore Fava (Ragusa), Editrice Nuovi Autori di Fulvio Aglieri (Milano) e La Rosa Editrice di Giuseppe Verriotto (Crescentino-Vercelli).
Con una lettera cordiale ed ispirata da profondo senso letterario Fulvio Aglieri, riconosciuto il valore espressivo delle composizioni presenti nell’opera e preso atto di uno degli aspetti più rilevanti della “costruzione sul suono” consistente nel fatto di “suggerire molte cose accennandole appena lasciando sempre qualcosa d’inespresso…” m’invitò a proseguire nel cammino letterario intrapreso cercando di coinvolgermi nei progetti letterari della Casa Editrice ed indicandomi in tal modo la soluzione per un possibile sviluppo dell’attività letteraria, cosa che io, seppur con fatica, riuscii a intravedere, con forte emozione.
In quelle stesse settimane del mese di ottobre 1992 il responsabile de La Rosa Editrice, Giuseppe Verriotto, dopo avermi contattato a seguito dell’invio del plico contenente “I Pensieri”, mi invitò presso i locali della Casa Editrice esprimendo interesse nei confronti delle mie composizioni, Verriotto volle conoscermi e così io mi recai a Crescentino consapevole dell’importanza di tale evento; qui, esprimendo con una valutazione priva di dubbi, verbalmente ed in mia presenza, un giudizio positivo nei confronti dell’opera e soffermandosi in particolare sulla composizione intitolata “A lei”, mi invitò con fermezza a proseguire nel cammino letterario mantenendo e cercando di approfondire gli aspetti creativi da lui riscontrati all’interno delle composizioni.
Del decisivo ruolo svolto da Salvatore Fava con riferimento alla pubblicazione delle poesie (dapprima all’interno delle Antologie poi con la pubblicazione de “I Pensieri”), al raggiungimento, a metà degli anni Novanta, della dimensione internazionale della mia attività letteraria e alla funzione centrale che la sua Casa Editrice ebbe nel periodo iniziale e più delicato dell’intera attività letteraria, ho già trattato in diverse prefazioni pubblicate in passato, qui aggiungo solo che, in quell’autunno del 1992, ricevetti da Ragusa la prima lettera dell’Editrice Letteraria Internazionale, la aprii e rilevai la presenza, al suo interno, accompagnato da una valutazione favorevole nei confronti de “I Pensieri“, di un contratto già completo in ogni sua parte e predisposto per la pubblicazione del libro.
Concludo la prefazione di questo nuovo libro proponendo due composizioni, una tratta dall’opera “I Pensieri” l’altra scritta appositamente per questa occasione.
Nella prima composizione, intitolata “Il segreto della musica”, ho voluto esprimere il profondo legame che mi avvince alla musica nelle sue multiformi applicazioni ed in tal senso la poesia esprime un concetto universale di amore per tutto ciò che viene creato dallo spirito, nel contesto di un’impostazione segnata dalla libertà delle idee e delle creazioni del pensiero considerando inoltre che la musica è una fonte di vita necessaria anche per affrontare momenti di dolore e di tristezza d’animo.
“La nota, a notte, canta nell’acque gradite ai lumini, e a volte illumina lieta speranza svanita, de giugno al fiorir. Poi, sul ciglio d’un fior, s’acquieta. E tornan trillanti melodiche voci, le aurore, il vociar e l’alba del cuore, gareggia il respiro pe prati e ruscelli e cantan gl’augelli la festa dei fiori. E a nuovo la calma. Dolcezze e candori risuonan per l’arie, e gioca il tramonto pe rosei pensieri. Musica è vita, e l’arte è il momento che rima e gioisce”.
Nella seconda poesia, intitolata “La luce del destino”, ho creato delle immagini ispirate, contemporaneamente, alla vita e alla morte generando un passaggio simbolico tra la vita terrena e l’eterno destino allo scopo di fare emergere il connubio che esiste tra queste due diverse dimensioni, un connubio segnato dalla luce del creato ma anche dalla forza di un destino spesso inatteso e privo di qualsiasi preannuncio, tutto ciò con l’intento di far riflettere l’uomo sulle forze contrastanti che dominano il creato e l’esistenza di ciascuno.
“Trilla l’orizzonte, con mesti pensieri e immagini liete di un fresco passato, la luce del pianto ritorna nell’ampia vallata per poi giunger spossata nei meandri del mite ruscello ove l’amor s’accende e s’infiamma per poi appisolarsi negli albori del cuore; dolce è il chiarore che freme nell’ombroso vialetto, fugge il silenzio passando nel canto dell’estivo tramonto e vaga, dormendo nei soffi del vento, la quiete di codesta poesia baciata dal bimbo che intona il suo pianto volgendo lo sguardo al suon della morte. Viene la luce dell’eterno respiro e passan gl’augelli dove brilla il turchino ma tu, dolce canto, rimetti il tuo sguardo dove freme il destino di ogni uomo creato”.


The second life


Il chiarore della primavera

Suadente imago
che brilli più lieta
della mia giovinezza,
volgi il tuo sguardo
tra i soffi immortali
della morte che viene;
passa quell’umile uomo
piangendo in silenzio,
fugge la speme nei campi
odorosi dell’incerto avvenire
e timido e mesto cinguetta
l’augello quand’ecco che
un fiore, baciato dal canto
della fresca donzella,
s’accinge a donar l’amata
novella.
Pensoso rimane sull’erba
umidiccia il degno sconforto
del morente passato e con
esso, nel pianto gioioso
della vita che nasce, quel
flebile canto di nuovo
appassisce allor che
il tramonto, ridente e
incantato a mirar l’infinito,
s’oscura e perisce accanto
alla siepe ove ancor si
consola la giovin passione
dell’eterna canzone.


Il sapore dei ricordi

Soviemmi la luce del primo ricordo, quel lieto
focolare adagiato nel pianto della giovanile quiete,
che ancor mi diletto a fuggire nell’ombra di una
mesta e spossata stagione; dolce prodigio della
mia umile sorte, vengo da te, mia candida ombra,
riflettendo sui sogni che nel cuore s’adagiano
ritornando nel canto di un’età passeggera.
La luce dei ricordi m’invita a rimembrare ogni
piccola movenza, ogni frutto ancora acerbo, ogni
pianto sconsolato dimorando nella quiete, ogni
candida passione che di nuovo s’addolcisce
festeggiando nel chiarore delle tenebre assopite.


Dans les yeux de septembre

Le soleil pénètre, avec ses rayons pleins de chaleur,
au centre de la plaine en donnant la lumière et un
souffle de poésie qui chante la merveille d’un paysage
de septembre; le col resplendit, la rose enchantée tourne
son regard vers l’éclat du matin et aussi les soupirs, des
ruisseaux renaissants, paraissent rappeler la voix
salvifique
d’une beauté éternelle: elle pense et avance le long du
sentier, ses cheveux embrassés par la brise délicate
dansent dans les airs pour décrire les images d’une fête
très joyeuse, et comme le soleil donne sa lumière en
portant l’harmonie en toute la campagne elle offre
un sourire qui pénètre dans les cœurs en montrant la
candeur et l’amour pour la vie.


La stanza dei ricordi

Possa cinguettare quel
lume inondato d’orgoglio
e possa il mio canto donare
un sospiro alla luce infinita
d’un ricordo svanito; la stanza
dei ricordi è il mio vano
passeggiare e tutto, dal chiaro
dei miei umili pensieri,
ritorna nel sospiro di un eterno
turbamento, tra tempi ormai
morenti e il pianto d’un bambino
che dorme nei silenzi.
Fugge l’aurora oltre il lembo
dei respiri e dintorno, quando
il canto dei ruscelli s’accende
di rumori, odo un merlo
volteggiar e poi lesto, nelle
acque, un cerbiatto che gioisce
con lo sguardo affascinato
dal sapore dei passati: perisce
quel tramonto e nel fresco della
siepe si diffonde, con dolcezza,
l’amore ritrovato d’un florido
avvenire.


El miedo se desvanece en el resplandor de la eternidad

Acostado en la cama
y con mucho sufrimiento
en cuerpo y alma él
está por morir: la mirada
perdida vaga en la nada
y una mano, colgando
a un lado del lecho, carece
de fuerza no pudiendo
unirse a la otra apoyada
en el centro del pecho.
Con mucho esfuerzo
él reflexiona sobre su vida,
desgraciada y llena de
dolores, dándose cuenta
de no haber tenido nada
si no tristeza y profundas
decepciones, en el trabajo,
en el amor, en la vida social,
pero ahora él es sereno y
espera la gracia del traspaso;
y aquí es el momento del
último suspiro luego la
luz, hermosa y penetrante,
la nueva dimensión y
los cantos de los ángeles,
los dulces sonidos del
Reino de los cielos
y una gran satisfacción
presente en su alma,
con el don de la gracia
y la recompensa emocional
por todos los dolores
sufridos en el curso de
una triste vida terrena.


L’évolution d’un rêve

La rose chante dans
la vigne, près du ruisseau,
avec une musique qui
atteint le frais bois
et une douce balançoire
où la fille, amoureuse
du silence, berce candidement
en cherchant les endroits
d’où provient la lumière;
cette rose magnifique
se place au milieu d’un rêve
éclairant pour offrir la
candeur à toute la création,
aux oiseaux, aux jardins,
aux regards enchantés
d’un couple d’enfants puis,
après avoir donné un bonheur
transparent, s’assoupit et
meurt en silence.
Elle dépeint l’histoire
de la vie terrestre qui s’épanouit
comme une fleur, évolue
dans toutes ses couleurs
et nuances et puis se termine
en donnant à des hommes
la joie incomparable
d’avoir vécu.


Simplement une pensée

Quand le souffle de vie atteint la blancheur
d’une rose solitaire je revois, dans ses yeux
éclairés par une larme de joie, une image
éternelle qui vient du sourire de la divinité.


Song of life

And when the song of a free bird is touching
the sunset to follow the trail of an inner happiness,
while the flame of the candor is spreading again
for giving the silence and a fugitive smile, when
everything shines and time, with a soft wind, is
running away I can feel, in my heart, a glimmer
of life that always remains…


Soffi di sole e ridenti ritorni

All’avvenir del dì
sonan d’augelli le candide
note ridenti nei soffi
della quiete annunciata
e con esse, nei canti festosi
dei mille fringuelli e nei
freschi vialetti che fuggono
mesti nel pianto dei boschi,
s’accendon le luci delle
anime assorte e nascoste
nell’acqua dei veloci
ruscelli; par quasi morente
la rosa adagiata nei pressi
del campo ma mite e ridente
ritorna quel fiore allor che
la grazia del nuovo mattino
risplende ed esulta offrendo
il calore del magico sole.


The flowers of me

Outside my dreamland the sky of my own
touches the green fields with a luxuriant
appearance but now my loneliness grows in
the distance for calling the strong atmosphere.
This little moment is so extraordinary that all
my kindness finds near the meadow all the respect
for a desolate life that I’ve forgotten living alone
where everything shines and even my feelings,
deprived by my torment, are reaching the fame
that I’ve lost during the days of my previous life.
Beautiful moments appear in the youth of my
taciturn stillness.


The kite’s flight to the singing of the future

The butterfly, after having touched the velvety petals of a group of roses lying near a fragrant hedge, reaches the stream beside which the two girls are playing smiling at the sun and trying to break free from all worries then, fluttering in the air, flies away and disappears between the shadows of the silent wood. The little girls don’t care about what’s going on around them and their only purpose is to have fun running in the meadows and moving with the rope the big kite that seems to dominate the infinite approaching the small clouds; they run and sing for the joy they feel then, suddenly, the rope breaks and the kite flies away slowly disappearing and reaching, after a while, the summit of the sky.
Serenity and inner happiness are transformed immediately into a feeling of deep sadness, one of the girls, not seeing the kite anymore, begins to cry complaining against fate, her gaze becomes angry and the attitude almost surly, she is about to go home with sorrow but then her friend, she herself very upset but able to maintain the necessary inner comfort, approaches her, takes her by the hand and looking into her eyes with sweetness and energy at the same time tells her not to despair because what just happened is a thing of naught, something of very limited relevance; then, speaking slowly to her friend who is still crying tells her that, in the future, she will see much more beautiful things than a kite trying even larger sensations considering besides that when she finds love, like her parents did, she will realize that life gifts wonderful things and that the loss of the kite, compared to them, has no importance.
After these words the two friends smile and while the distant voice of a shepherd makes them return to reality and to everyday problems they walk towards home trying to overcome that sad moment of temporary disappointment.


La vita

Ondeggiando come una tranquilla e leggiadra
foglia appassita io ritorno nel sole, che mi par
di mirare di quel lume l’incanto che s’adagia
furioso sulla mente esaudita, di ridenti passati.
Vaga la poesia di questo istante, e codesto verso
fa festa al futuro, coi canti nel cuore del secco
e mattutino giunco, culla di frasi impaurite e
di ameni ricordi.
Canta o mia vita, vocia al sereno, e rimembra il
passare delle fronde morenti.

[continua]


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