The rose in the chapel

di

Francesco Sinibaldi


Francesco Sinibaldi - The rose in the chapel
Collana "I Gelsi" - I libri di Poesia e Narrativa
14x20,5 - pp. 126 - Euro 11,00
ISBN 978-88-6587-7869

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In copertina: «Witch in the night forest holds fire» ©Boris Ryaposov – Fotolia.com

La presente silloge di Francesco Sinibaldi, dal titolo “The rose in the chapel”, rappresenta un nuovo tassello del suo fertile e luminoso percorso lirico che contempla già numerose pubblicazioni di opere contenenti composizioni anche in lingua inglese, francese e spagnola.
La complessità della sua visione e la raffinatezza espressiva esaltano la fedele tensione ad una personale tessitura lirica e, al contempo, la virtuosa maestria innalza la purezza e la libertà di sentimento, sovente muovendosi tra atmosfere rarefatte e melanconiche, immagini di estrema dolcezza e stati d’animo che pervadono la sua poetica, densa di umano travaglio, “candida quiete” e “tenui incanti”, infiniti bagliori e soavi chiarori, come l’incantevole luce del mattino ed i profondi silenzi nei quali il poeta si immerge per estrapolare dal suo giacimento emozionale anche le più labili percezioni.
La poetica sinibaldiana “dell’armonia e dell’infinito” trova la sua apoteosi nell’eleganza lirica del poeta che attinge la sua Parola dal profondo del cuore e dalle vibrazioni emozionali dell’animo, grazie alla sua magica vox clara et tenuis, capace di innalzare il canto lirico ad una dimensione superiore, alla Melodia e alla Grazia d’un mondo poetico classico.
La sua Parola lirica è capace di suscitare l’anima, fino a cristallizzare la sensazione dell’umano abbandono al silente fluire della vita, come a decretare la presa d’atto finale, che vede irradiare la luce salvifica sul verbo del poeta: il sigillo lirico evocativo e purificante.

Massimo Barile


PREFAZIONE DELL’AUTORE

In data 6/10/2016, per motivi indipendenti dalla mia volontà, ho dovuto provvedere al cambiamento del sito che svolge la funzione di Sito di riferimento.
In considerazione dell’importanza e del ruolo svolto dalla Francia nel corso della mia intera vicenda letteraria ho indicato il nuovo Sito di riferimento nel guestbook del sito francese ad inserimento diretto “Montmartre Gallery”.
Il Sito di riferimento pertanto ha cambiato Continente passando dall’Africa (Tanzania) all’Europa (Francia).
L’attività letteraria ha inizio nel corso del mese di luglio 1991 con il racconto “Quella sera d’Agosto”, scritto a conclusione di una fase d’interiore travaglio e pochi giorni prima di trascorrere un periodo di vacanza al mare. Tale racconto, dedicato alla celebrazione di un anniversario di matrimonio, ripercorre la vicenda emotiva della protagonista e contiene la descrizione dei vari momenti in cui il suo rapporto sentimentale si è articolato a partire dall’incontro iniziale col futuro sposo sino al momento della rievocazione, in età matura, degli amati e giovanili ricordi del passato. Nella prima immagine viene descritta la luce intensa emanata da una candela posta accanto ad altre che risultano sovrastate da tale profonda luminosità al punto da rimanerne oscurate (“Una candelina più alta delle altre che la circondano da tutti i lati emana una luce ed un calore che le sovrasta e le fa apparire tanto limitate quanto inutili, e basterebbe solo quella per illuminare tutto lo spazio intorno…”), quindi viene ricordato il momento felice del primo incontro e le difficoltà affrontate e superate per giungere al compimento dei sospirati propositi.
L’immagine finale del racconto ritrae i due innamorati, “con i capelli più maturi e con gli abiti di un tempo mai dimenticato”, seduti su di una panchina “attorniata da fiori colorati d’ottimismo” nell’atto di coinvolgere e rendere partecipi “in qualche modo, della loro serenità, i frutti viventi di una natura da sempre amica”.
Dopo avere scritto questo racconto notai, rileggendo le diverse parti in cui esso è strutturato, che nella parte centrale la composizione risulta essere particolarmente fluente ed espressiva di emotività determinando ciò la creazione di un effetto e di un linguaggio diversi rispetto a quanto narrato nel racconto nella parte iniziale ed in quella finale (“E come il soffio del vento di sera riesce a staccare i petali bianchi di un fiorellino solare, così aveva deciso di donare se stessa al soffio di quella voce umile e rassicurante che le diede il cuore. Solo allora aveva inteso il senso di quelle fiabe a lieto fine che, per anni, la madre le aveva raccontato seduta sul ciglio del letto, nei momenti in cui la luce era interiore, con la mente nella fantasia e le mani aggrappate al cuscino…”).
Nei racconti scritti in quello stesso periodo (tra fine agosto e i primi giorni di settembre 1991) cercai di proseguire in questa direzione ed in composizioni come “Nella grazia dei racconti” o “Il richiamo del verbo sentire” volutamente affrontai la narrazione con l’intento di far emergere la presenza dell’aspetto emotivo.
Tale impostazione sarebbe poi diventata un elemento essenziale nell’ambito della successiva produzione letteraria.
Due composizioni create in momenti diversi ma dedicate entrambe al tema del dolore sono “A lei” (scritta nel mese di marzo 1992 ed inserita nell’opera “I Pensieri”) ed “E il tuo chiaro canterà” (scritta negli ultimi mesi dell’anno 2000 ed inserita nella relativa opera).
In “A lei” le immagini della natura e della presenza femminile concorrono a creare un’atmosfera ed una sensazione di tristezza (“…e lodando lontano cantore d’infinita poesia, odo il cielo vantarsi ed aprirsi più calmo alla soglia del siepo, e poi piano, rimembro la luce e di lei la chiara poesia, e mesta canzone d’eterna tristezza: piango, piango a te natura, e al vile inganno che doni ai cuori. E torno a te, maestro mio.”).
Nell’idillio “E il tuo chiaro canterà” tale tema viene affrontato in modo più diretto, utilizzando termini, espressioni ed assonanze conformi al raggiungimento dell’effetto cercato e ponendo al centro della composizione la descrizione di una rosa (“…all’infinito lacrimando Io ti veggo, mia timida rosa, delusa e sconsolata. Disperato d’aspetto è quel candido fiore, e strazio e dolore fan canti d’eterno tormento, pria che l’aculeo d’immenso chiarore rinnovi il suo pianto, volgendo la gemma alla cima del sole…”).


The rose in the chapel


Sweet little candor…

In the dead
of night, while
the face is leaning
on the pillow
and a magical silence
spreads in the
darkness giving
the marvel of
a sweet atmosphere,
a graceful image
comes in the bedroom
and touches my
lips with a luminous
whisper: “there’s
a delicate sadness
in the light of
your faith, dear
little candor…”.


Dans le brouillard

Le silence du matin se répand doucement
dans une atmosphère mystérieuse et pleine
de paresse alors que la brume, en couvrant
la cime des branches qui fuient dans le ciel,
s’étend sur la terre et près des pétales parfumés;
il marche avec un pas lent en direction de
l’infini et une mortelle nostalgie retourne dans
le cœur pour donner l’émotion d’un instant
éphémère où tout disparaît, les mémoires et
les chants des rayons, la lueur des étoiles
et les nuits enchantées dans la grâce lumineuse
d’un sourire éternel.


Sol de primavera

Cuando el
reluciente rayo
cubre la campaña
y la luminosidad
aumenta en la frescura
de la fabulosa edad
siento un canto
pasajero y el susurro
del pastor que
trabaja confiado.
Brillan los huertos
y los vivientes jardines,
danzan las rosas
con los pétalos finos
que recuerdan la
luz de la primera
sonrisa, rima el placer
en las ramas mojadas.
En este portento
el alma festeja la
radiante poesía de
la nueva estación.


Seulement tristesse…

Le tourment
intérieur qui célébre
l’inquiétude d’un
instant d’affliction,
la souffrance qui
revient comme un
souffle de lumière
dans la pièce
silencieuse et encore,
dans le vide, un
appel de douleur
et la voix du présent
qui décrit le soupir
quand dans l’aube
des étoiles réapparaît
l’illusion: seulement
tristesse…


Il silenzio della morte
(Composizione scritta in data 17/6/1993)

Perpetui e profondi silenzi di morte rumoreggiano
con voci stanche di celebrare l’acceso sapore delle
eterne stagioni, tra i soffi del vento e l’amabile canto
del vispo galletto da poco svegliato.
Odo i passeri cinguettare i versi delle tetre sensazioni
mentre, poco lontano, oltre i sospiri di un cimitero
di suoni, vocia la quiete ed il giovane fischio del
tranquillo pastore.
Quando il sole del primo mattino s’adagia sul colle
vociando la rima d’un nascente timore m’invento
un sorriso ed allor, nel mio cuore, sento il vano
tormento ed il freddo passar di un intenso dolore: e
ritorno a quel fiore, all’alba impetuosa di una fresca
emozione, all’umile pianto che ridona la vita.


I honestly tell you…

While the breath of a purplish sunset spreads
in the valley touching the roof of a romantic
belief I honestly admit that often your dreams
return in the darkness of a sad atmosphere and
also that sound, profound and sincere, gives you
the whisper of a feeble appearance; but listen, my
darling, and always remember that everything
shines in the light of your soul and even this
pathway, winding and dark, comes in the end
where the hope of a feeling discovers your fate…


Le chant de la nuit

Un silence sépulcral
règne dans le jardin
et sur les pétales
des fleurs assoupies
à observer la splendeur
de la nuit; la vieille
dame, avec un pas
lent et difficile, s’assied
sur le banc et commence
à penser à la jeunesse
disparue, à la beauté des
matins et aux sourires
de l’amour.
Les yeux s’illuminent
de sérénité pendant
que le cœur, plein
d’émotion, palpite et
invente une timide
cantilène qui couvre
de joie la profonde
obscurité.
Tout à coup le
souffle du vent meut
les jeunes feuilles
et ainsi, tristement,
elle retourne à la
réalité: le regard fuit
dans les ombres
de la nostalgie et
une larme solitaire
descend sur le visage
avec la douceur
d’un instant fugitif.


Silencio nocturno

En el candor del silencio nocturno
observo la frágil imagen de una apática
luz que descubre el camino de la débil
mujer y en esta tristeza reveo la aflicción
de una rosa agotada, la dulce armonía de
una mente serena que busca el alivio en
el tierno pasado, la fuerza y el dolor de
un viviente suspiro…


Pour le souffle du soleil…

J’écris pour le souffle du soleil et quand
l’aube d’un sourire éclaire le regard d’une
étoile mystérieuse je décris ta lumière,
la voix séduisante qui couvre la tristesse
de la peur intérieure, les yeux, le profil,
la tendre chanson dans la brise matinale…


Quel sorriso che viene per donare l’eterno

Quel sorriso che viene per donare
il candore di una rosa appassita, la
voce del canto che in eterno riposa
nel dolore inquieto di un pensiero
fugace ed infine, nel cuore, il ricordo
del sole ed il lento fiorir del suo tenero
pianto.


La penumbra de la vida

La palidez pinta el rostro desconsolado
como el vuelo del pájaro que termina
en el frío y mortal terreno; la luz escapa
por miedo de encontrar la felicidad y
aquella orilla es el último refugio por la
voz de los sentidos, con el viento que
susurra y una rosa inconsolable donde
vive la tristeza de un jardín abandonado.
La sombra desciende en el sendero, cubre
el canto de la dicha y después, en un
instante, dona el soplo de la muerte.

[continua]


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