La tua luce nel mio sole

di

Francesco Sinibaldi


Francesco Sinibaldi - La tua luce nel mio sole
Collana "I Gelsi" - I libri di Poesia e Narrativa
14x20,5 - pp. 110 - Euro 10,50
ISBN 978-88-6587-6152

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore


In copertina: «Glowing crystal ball on a round table» © vvvisual – Fotolia.com


La silloge “La tua luce nel mio sole” rappresenta espressione e simbolo fedele della consolidata poetica sinibaldiana, magica voce capace di scuotere le profondità dell’animo.
Francesco Sinibaldi offre un canto lirico sul nostalgico senso della realtà, costantemente purificato nella sua Parola, che diventa respiro universale e, attraverso una poetica d’armonia, riconduce al desiderio di “trovar rifugio” nel mondo memoriale per alleviare il travaglio dell’anima ed i timori dell’umano vivere.
Si assiste ad un continuo vagheggiamento di velate tristezze e rapimenti estatici con costanti rimandi alla melanconia di infinite immagini e, infine, alla presa d’atto del percorso esistenziale, che si miscelano con continui richiami alle suggestioni del mondo naturale.
La visione poetica è accompagnata dalla simbolica luminosità presente in tutto ciò che circonda l’Essere nel soffio costante della memoria che tutto invade.
Le rimembranze riconducono ad atmosfere soffuse ed evanescenti, tra dolci incanti ed illuminazioni d’infinito, chiarori in natura silente, fugaci emozioni e labili percezioni esaltate dal suo lirismo classico.
Nella profondità dell’animo ecco allora che la poesia trova la linfa vitale e alimenta la voce chiara e limpida del poeta grazie alla raffinata armonia lirica che pare giungere da una dimensione superiore.

Massimo Barile


PREFAZIONE

In un pomeriggio di primavera, all’età di 16 anni, passeggiando tra le vie della mia città natale, Sesto San Giovanni, mi trovai davanti ad un cinema ove era esposta la stampa pubblicitaria del film in programmazione intitolato «Reds».
Spinto dalla curiosità e dall’interesse per le vicende storiche decisi di entrare e di assistere alla visione del film e nella quiete di una sala quasi deserta fui colpito non soltanto dalla descrizione delle conseguenze provocate in Russia dalla prima guerra mondiale e dalle motivazioni politiche e sociali che avevano portato allo scoppio della Rivoluzione d’Ottobre del 1917, ma anche ed in particolare dalla vicenda personale del protagonista del film, il giornalista americano John Reed, narratore degli eventi accaduti.
In una delle scene finali ritraenti il protagonista e la sua compagna che si ritrovano, dopo un periodo di lontananza, in una stazione ferroviaria di Mosca ed in un contesto di dolore e di umana sofferenza, l’emozione mi colse: l’abbraccio liberatorio e il conseguente senso di gioia da essi provato destarono in me un sentimento di sorpresa e di sollievo interiore.
A distanza di quasi dieci anni dalla visione di quel film, in un giorno compreso tra la fine di agosto e i primi di settembre del 1991, il ricordo di quelle immagini riaffiorò nella mia mente dandomi, inconsciamente, l’ispirazione per la composizione del racconto “Il richiamo del verbo sentire”.
Nella parte centrale del racconto vi è dapprima la descrizione dell’ambiente in cui tale incontro avviene (“…il fumo bianco di una rivoluzionaria locomotiva, già addobbata appieno con i rossi vessilli della vittoria conquistata con il solito contrasto di emozioni espresso dalle spade di un poetico passato…”), quindi compaiono i protagonisti della vicenda (“…capelli raccolti e abiti malconci… quel fiocchetto a pallini blu annegava ora in un’aria viziata e corrotta da un via vai frenetico ed inusuale… lacrimoni d’ingenuità, sventolii di commiato e fazzoletti insudiciati disperdevano il valore dei segreti sussurrati in un momento unico…”), per poi passare alla descrizione del momento dell’incontro (“…ed ora quel nastrino si era unito per sempre a quella giacchetta marroncina ed insieme avrebbero costruito un semplice paravento di spontaneità. Era stato il tempo della Prima Rivoluzione”).
La struttura del racconto, basata sulla descrizione delle immagini provenienti da un sogno, riprende l’impostazione data ad altri racconti composti nello stesso periodo.
Un’altra composizione scritta nei mesi iniziali di produzione letteraria è rappresentata dal racconto “Con i sensi nel tramonto”.
La prima parte del racconto è dedicata la tema del contatto con la natura con la descrizione di un cigno che, sbattendo le ali nella luminosità della brezza pomeridiana, provoca il movimento delle emozioni e dei pensieri presenti in un’atmosfera di trasparente quiete.
Nella seconda parte viene ritratto il luogo in cui il racconto è ambientato (“nel parco dei desideri fioriti e sbocciati con la rugiada del nuovo mattino, quando il risveglio dei germogli colorati…”), quindi si passa alla descrizione del protagonista del racconto, un uomo anziano con le spalle ricurve e dei tondi occhialini che cammina faticosamente sorretto da un bianco bastone nel tentativo di resistere ai dolori dell’animo, superiori a quelli provocati dal corpo malmesso.
Seduto su di una panchina egli ritorna con la mente ai ricordi e alle gioie del passato e tali emozioni si pongono in contrasto con la tristezza della sua attuale vita quotidiana al punto da fargli desiderare il raggiungimento di un eterno e liberatorio sonno.
Di fronte a lui compaiono le immagini di “un’orchestra pomposa e ordinata, in un angolo di quel verde parco dei misteri…”, di una coppia di innamorati colti nell’attimo dello scambio di “tenere parole e sospirati segreti celati…”, di una “carrozza attorniata da cornici variopinte di romantiche serenate…”, ed infine di un “cavallo bianco trattenuto a stento da briglie prigioniere e limitatrici…”.
Tali immagini sono dedicate ai temi ai quali il racconto è ispirato, il nostalgico senso della realtà ed il rifugio nel passato per mitigare i tormenti e le paure dell’animo, il contrasto tra le lontane gioie appassite e il dolore provocato dalle sofferenze dell’anima e del corpo, quindi la ricerca dell’eternità come unica via per affrontare un’angosciosa fase di vita.


La tua luce nel mio sole


Nel sussurro e nel pianto della notte

Odo barlumi passar nell’arietta e poi lieti
adagiarsi nel soffio inquieto di una timida
fronda; odo il fiatar della mesta stagione,
il suono del vento che invita a gioire e
ancor nei pensieri del pianto la luce e la
triste canzone che fugge nei chiari di
una rosa appassita.


Un sourire dans l’immensité

C’est le son du présent qui touche le
sommet d’une haie solitaire, c’est l’épine
de la rose quand la pluie disparaît
comme le souffle éternel dans l’aube de
l’espoir, c’est la course de la neige sur la
terre épuisée…


Instante de soledad

En las profundidades del alma la voz
del dolor que invade mi corazón triste
y lleno de miedo, con un ave agotado
que muere en silencio junto a un árbol
y la furia del viento que sopla la angustia
de un instante de vacío.


Le stagioni della morte
(Composizione scritta in data 24/6/1993)

Dorme quieto il sorriso di quel mite tramonto,
ed il mio senso, anelando le ansie e gli amori
perduti vagheggiando tristezze. Cumuli di rose
dai petali nostalgici e carichi di dolore si posano
dolcemente tra le ombre di un cespuglio, odoroso
di pace e di soffi donati dal canto del vento.
E mentre i silenzi fanno un coro di voci soffocate
dall’eternità, s’odono i passi della stagione morta
addentrarsi nei misteriosi cipressi e nei suon degli
immensi castani: e dormon gli augelli, e fuggono
dalle chiuse stanze i rumori ed i pianti di una
fanciullina, e muoiono i ritorni del sole.


Un sourire à l’éternité

Je dédie un sourire triste au chant solitaire
de l’éternité: un souffle de lumière remplit
la pièce quand l’image du passé invoque le
silence qui dort dans le vide et aussi ce tableau,
dans le cri d’un rayon fugitif, paraît désolé
comme les ombres de la mort.
La pendule marque le passage du temps mortel
alors que la larme couvre la jeunesse et la voix
de l’espoir.


Tramonto
(Composizione scritta in data 23/6/1993)

Rossori accesi col sapore di un’insolita sorte si
diffondono per tutto il creato adagiandosi tra i
chiari delle fronde ed i suoni invitanti dell’eterna
stagione. Accanto ai cipressi i silenzi muoiono
mormorando al colle che sorge come una cima
di mille virtù e poco lontano, accovacciata
nell’ombra, dorme la quiete, tra rumori e perduti
infiniti.
Ma ad un tratto, con le ali battenti nella leggiadria
dei raggi infuocati d’ardente passione, frotte
d’augellin di bosco fuggono nei miei pensieri
intenti a destreggiarsi nello sfogo e nei sorrisi
della morente serata, e tutto si vela di nostalgia,
e l’amore perviene ove il canto d’un gallo svanisce.


Walking in the park

Serene thoughts and a sense of quietness,
walking in the park: the autumnal leaves
fall on the ground with a regular moving
while the run of a little squirrel ends near
a stream reflecting an old branch.
That wooden chair appears in the loneliness
of a wavy hill, the strength of a gleam returns
in my heart to cover a rustle.


Temporale d’Agosto

Fuggon augelli e danzano
i ritorni dell’incantevol
campanile, sonante tremori
e paure d’eterna speranza;
vocia il temporale, lampi
dal lume accecante ed elettrico
si stagliano davanti alla
collina che diventa presagio di
pioggia battente, e tuoni
ricchi di melodico e spaventoso
canto si diffondono nel
grembo della vallata incupita
ed ombrosa mentre il sole
svanisce oltre il muro
di un tranquillo passerotto:
egli, svelto a nascondersi
tra gli odori di un ramo
simile al chiaro del cuore,
mira ed ascolta il rumore
di codesto amato temporale,
ed i suoi occhi, sgorganti
magie e sorpresa, si posano
ove il piovo gioisce e
ritorna a cantar.


El silencio de la noche estrellada

Caminando por el sendero escucho el ruido
del torrente que toca la orilla de la tierra
mortal y en este silencio, cuando la solitaria
luz regresa en el campo, veo la tristeza de
un alma cansada, el velo ligero que cubre
el tormento y la trémula mano sobre el viejo
bastón.


La rose dans la boue

La rose, quand
le ciel s’assombrit
pour chercher
le trépas des feuilles
épuisées, pleure
dans la boue: les
pétales humides
perdent la lumière
d’un temps de bonheur
et aussi la finesse
devient un signal
de peur intérieure.
Dans cette image
je revois la douleur,
le destin imprévisible
qui change l’avenir
d’une candeur éphémère,
la froide réalité et
encore l’atmosphère
de la mort éternelle:
et alors, dans mon
cœur, l’espérance
disparaît.


Culmine di gioie

Quando le ombre umili di una dolce e triste
folata si adagiano mute, io nel perpetuo desìo
di quel sole mattutino fuggo, tra rimpianti e
tramonti perduti. Vedo passeggiare nella culla
dei pensieri i tremuli cori delle rose invaghite
dei tintinni del sole, e uccelli di bosco fiatano
nella voce del vento, che soffia e ricorda
quel pianto.
Ecco il passato, ed ecco la vita, di quel mite fruscìo.


Whisper of death

Frail and
yellowish leaf,
I can see your
distress near the
murmur of a mortal
terrain, while a
sweet atmosphere
invokes my childhood
and the depth of
a trembling image,
come to describe
a newfound happiness.
I feel the austerity
of a fleeting thought,
an instant of fear
and a sense of
uncertainty drawn
on the juvenile
smile: and there,
near a broken desire,
a whisper of death.


Tramonto incantato

Ombre leggere intente a sfiorare il
timido vanto d’un passerotto, incantato
nel cuore di un raggio morente, e nel
bagliore dell’eterna stagione; foglie
tremanti adagiate nel pianto della gelida
terra, siepi assopite nel vago passar
di una tenera età.


Beautiful cloud…/Moment of joy

Graceful and fair
like the smile
of a springtime
I can see you,
beautiful cloud,
with a lovely
appearance and
an elegant care;
your radiant
happiness walks
in the heaven
searching the path
that leads to the
sunshine while
everything sings
the note of a
charming desire:
I return in an
instant near a
soft serenade,
in the sand of
a magical summer,
with the sincere
emotion of
a luminous past.


Le soupir d’une feuille

Le rossignol gazouille quand le calme
du crépuscule se répand silencieux et
aussi cette lumière, cachée dans les plis
d’un pétale épuisé, devient nébuleuse
comme le chant incertain d’un songe
disparu dans la mort d’un rayon…


La piuma dagli occhi dolci

Nell’aureola settembrina creata da un palpitìo di soave dolcezza la piuma dagli occhi canterini vaga limitandosi ad inventare cantiche discendenti dalla sommità di un pensiero ricolmo di pace ed ovunque pianti accennati dimorano con la mutevolezza creata da un barlume di speranzosa sorte mista a ragionevole e candida virtù. La piuma, giunta al limitare di una staccionata illuminata dal primo fiatare di un raggio invaghito del suono, si perde nel soffio di un bagliore a tratti ridente e baciato dal sospiro simile al mormorio di una notte incantata, ed insieme ai millenari giunchi un’idea avanza con essa negli ombrosi ritorni di una fede fugace.
Nel sole illuminato e nelle vigne suadenti e colme di fragole amene vocianti la quiete di una magica sorte s’ode vagabondare il palpitio dell’invernale manto mentre poco lontano, negli albori di una canzone dal sussurro simile al pianto della fanciullezza, un soffio di luce par quasi abbandonare il luccichio nascente nel pensiero di un piccolo cuore dal battito mesto ed appassito.
Giunta nel sito ove di notte le anime si rincorrono luccicando come un pensiero giacente nel solco dell’umile tronco la piuma s’adagia e si posa dolcemente nelle tenerezze dell’età passeggera e quindi inventa un sorriso e un soffio di pace che richiama il passato.
E quando un bimbo ritorna per donare all’eterno uno sguardo inquieto quel suono, e quel fiore, divengon dolore.


Following the sun

With a weary pace and the suffering body the elderly couple walks in the park along the path that leads beside a small lake while a bashful ray lightens that place full of harmony and kissed by a sense of nostalgia. The eye wanders in search of a moment of rest and also the whispers coming from the top of a tree are covered by an inner emptiness that fills their minds, now reflecting the sound of the lost and forgotten memories.
Despite the beauty of this fascinating place the present appears in the shade of the profound afflictions, with the wrinkled hand that clings to the stick trying to maintain a secure and not trembling grip.
The sun fades away behind a flowering bush and when a soft melody returns in their head recalling the moments of an ancient happiness the song of a fine bird discovers the youth.

[continua]


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Per pubblicare
il tuo 
Libro
nel cassetto
Per Acquistare
questo libro
Il Catalogo
Montedit
Pubblicizzare
il tuo Libro
su queste pagine