«Scrivere, comporre musica o comunque dare vita a delle forme di creatività è sempre stato il mio sogno, il mio progetto di vita e, nei momenti bui, la mia salvezza. Ricordo, da ragazzino, mentre i miei compagni e amici volevano essere gli U2, io cercavo di dare forma a un progetto che fosse meno blasonato, ma realistico. La mia invidia e di conseguenza i tentativi di imitazione erano rivolti non ai componenti delle Band in voga in quegli anni; io ero meravigliato dalla composizione di musiche e canzoni di altissima qualità, dai Pink Floyd ai grandi cantautori della Canzone d’Autore Italiana. Nelle Lettere fu importante all’età di tredici anni il mio “incontro” con “Il Dottor Zivago” di Pasternak. Con questa lettura mi accorsi del mio amore per la lettura prima e poi per la scrittura. Decisi di continuare i miei studi al Ginnasio – Liceo G.M. Dettori di Tempio Pausania. Lì imparai l’arte dello scrivere, grazie anche alla severità – strano a dirsi, ma è tutto vero- dei docenti. Dallo studio del Greco antico e del Latino imparai a scrivere-sembra bizzarro a dirsi- in lingua Italiana. Dopo il Liceo Classico, iniziai subito a lavorare; poi un urto, e di lì a poco la morte di mio padre: una tendenza al pessimismo e l’asocialità presero forza dentro me. La scrittura è stata prima il mio giardino segreto, dove cullare un poco di positività e speranza; poi un progetto vero e proprio».

Ha pubblicato i seguenti libri:

1. «Luci barbaricine»
2. «Il manoscritto di un re bambino»
3. «Guardavo un altro cielo. Racconti»
4. «La rosa di Bisanzio»