Opere di

Ermano Saino


Epitaffio E.S.

Qui giace Saino Ermano,
che di sua propria mano,
in un tempo inver assai lontano,
quest’ epitaffio vergò piano piano:
«d’ironia vissi, e d’amor selettivo:
questo il segreto del mio vivere giulivo;
‘Poeta fui, e pure bancario
ma soltanto per sbarcar il lunario».
Dinnanzi a tal spirto pugnace,
le avversità si misero il cor in pace,
ed anche la malattia che duramente lo colpì,
in ginocchio, lemmme lemme, sconfitta, finiì.
Lunghe e feconde furon le stagioni
di chi le risate sparse come preziosi doni.
Fermati, o viandante, a meditar
sull’opre egregie che quest’uomo fece,
e se tempo t’avanza dal diuturno faticar
dedicagli una prece.


Nelle orme della notte

Molto si può leggere
nelle orme della notte
quando varca
i confini dell’aurora:
che più la morte c’incalza,
più siamo vicini alla vita.


Quel disabil sogno

Appesi ai fili di bugiardi destini
come pallidi burattini,
c’incamminiamo lentamente

– non potrebbe esser diversamente –
verso la vituperata sorte
che noi umani chiamiamo morte.
Ci crediamo eterni,
dovremmo esser fraterni,
ma siam derisi perché viviamo al rallentatore,
nell’attesa di una vita migliore.
Pensiamo alla grande,
celebriamo ogni istante
ma l’esistenza è un’altra cosa
e non teme di smentirci su ogni cosa.
Troppo a lungo imprigionati
in un corpo sordo ai nostri comandi,
sogniamo un mondo senza radici
dove correre sui prati liberi e felici.


Ovunque io sia

Ovunque io sia,
prima che la morte
ghermisca quel che rimane
di questo povero corpo,
riportatemi a casa,
e lasciate che assapori
per l’ultima volta
le tenui fragranze
del mio mondo contadino,
quel lieve impasto di terra e di acque
che ha forgiato la mia giovinezza.
E poi seppellitemi laggiù,
in quel piccolo cimitero di campagna
lambito dai margini delle risaie,
in compagnia
dell’armonioso gracidare delle rane
e del sommesso frinire delle cicale,
finché le brume
prenderanno pian piano il sopravvento,
e tutto diverrà
inesorabilmente oblio.

Opera 5° classificata – XVI Edizione Premio di Poesia “Francesco Moro” Sartirana Lomellina (PV) 2013 – Opera a tema “Una terra fatta d’acqua”


Non dovevo

Non dovevo ritornare nei luoghi che mi avevano visto felice,
non dovevo riassaporare quegli aromi che inebriavano i miei sensi,
non dovevo sfogliare quelle foto consunte dal tempo,
non dovevo,
ora che lei non è più tra noi.
Forse avevi ragione, amico mio,
nel dirmi di non farmi del male,
che il passato è passato, e più non riappare,
che bisogna andare oltre e rifarsi una vita,
che così avrebbero voluto coloro che tanto abbiamo amato.
Eppure anche tu, come me colpito dagli strali di un doloroso destino,
non rinunci a stordirti di fatiche e di viaggi,
nei posti più impervi di questo nostro piccolo pianeta,
con la segreta speranza dell’eterno ritorno,
di rintracciare nei fugaci sorrisi di una sconosciuta donna
l’eco lontana di un amore che non si spegne.


Buio nitido

Notte intrisa di desideri e stelle,
entrambi irraggiungibili e distratti
Buio nitido
che s’adagia sui nostri destini
ammantandoli d’eternità.


Il gelo dei giorni che verranno.

Il vento che calpesta le spighe del grano.
Questo precoce inverno che recide
le speranze delle rose.
Il gelo dei giorni che verranno,
sempre più brevi e bui.
Nulla, nulla potrà però dissolvere
le primavere anche solo abbozzate,
le nostre pur tiepide estati,
gli autunni appena gustati
e già smunti.

Opera segnalata dalla Giuria al Premio Francesco Moro – Sartirana Lomellina 2011


Seduttore d’altri tempi.

Avvinghiando quel che rimane
delle tue negligenti estati
non rinunci ad inseguire
albe che ti sfiorano veloci
per trascinarle in roboanti attese
di mirabolanti imprese:
palesemente un gioco – peraltro non scontato –
per ridare fiato al tuo orgoglio incanutito.

7° classificato al X concorso artistico-letterario – Sez. Poesia “L’inedito anziano” – Modigliana anno 2013


Sensi di colpa

Proprio a lui
dovevi soccombere,
a quegli sguardi insolenti
senza nessuna pietà
delle tue fragili sicurezze,
a lui, all’uomo
della tua migliore amica.
Ed ora, malinconia e piacere
nel tuo letto sfatto
inesorabilmente avvinti
giacciono.
Ed un po’ ti vergogni,
un po’ sorridi e piangi,
e non sai deciderti
se gioire o soffrire.

Opera presente nell’antologia del Premio Letterario Olympia Montegrotto Terme



Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Avvenimenti
Novità & Dintorni
i Concorsi
Letterari
Le Antologie
dei Concorsi
Tutti i nostri
Autori
La tua
Homepage
su Club.it